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Rovigno

Isola-penisola

La vita di Rovigno ha avuto inizio sull’isola di Mons Albanus. Le prime tracce risalgono all’eta del bronzo, e il vecchio nucleo ha iniziato a svilupparsi nel III secolo. 
All’inizio del XVIII secolo si cominciarono a edificare le prime case anche sulla collina della terraferma, e nel 1763 si procedette al riempimento del canale e al definitivo congiungimento dell’isola alla terraferma. 
La citta’ vecchia e’ testimone dei tempi passati e delle mani capaci di artigiani locali. Lo spazio ristretto ha determinato la costruzione di case e viuzze molto strette e piccole piazzette. Particolarita’ di questo nucleo urbano sono i  caratteristici camini. Grazie a queste specificita’ la citta’ vecchia e’ stata eletta nel 1963 monumento culturale.

Il Palazzo comunale

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Oggi ha la sede il sindaco e l’amministrazione cittadina, nel passato  era il Palazzo pretorio le cui prime „fondamenta“  datano dal 1308. Il pianterreno, nella sua parte interna era adibito a prigione mentre al primo piano si estendeva la Sala del Consiglio, gli uffici e l’archivio. Nel corso degli anni il Palazzo conobbe numerosi ampliamenti e restauri e tra il 1850 e il 1860 venne  restaurata la facciata e l’atrio, mentre nel 1835  sulla sua facciata vennero posti i stemmi delle famiglie rovignesi e quelle veneziane, nonchè lo stemma cittadino.

La Torre dell’Orologio 

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Ubicata sulla piazza principale di Rovigno, rappresentava nel passato la torre meridionale delle antiche mura difensive della città. Più volte modificata e ricostruita, la torre risale al XII secolo. 
Nel passato, la parte inferiore fungeva da carcere per i condannati per reati minori. Nella metà del XIX secolo sulla torre fu posto l’orologio cittadino ed il leone marciano, simbolo della Serenissima, che un tempo si trovava sopra la porta cittadina della Torre del Ponte, che si trovava di fronte al palazzo Califfi.

Le mura e la porta cittadina

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Il nucleo cittadino era cinto da mura sin dal VII secolo,ed in seguito rinforzato con le torri cittadine. 
Nella città si poteva entrare attraverso sette porte, tre delle quali hanno ancor’oggi mantenuto la loro forma originaria: la porta di S.Benedetto, quella di Portica e la Porta di S.Croce.

L’Arco dei Balbi

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Sul suo sito attuale una volta si trovava la porta principale della citta’  fortificata – Porton della Pescheria Negli anni 1678 – 1679 la vecchia porta viene demolita e al suo posto viene eretto l’Arco dei Balbi. 
A testimoniare che fu costruito ai tempi del podestà Daniele Balbi, è una lastra di pietra che si trova sull’arco stesso.

Il Centro di ricerche storiche

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È stato fondato nel 1968 e si trova vicino al Palazzo comunale. La sua biblioteca scientifica conta oggi più di 100.000 volumi. Nel 1995 il Consiglio d’Europa ha attribuito alla Biblioteca del Centro l’ambito titolo di „Biblioteca depositaria del Consiglio d’Europa „ e da allora in essa vengono depositate tutte le pubblicazioni dell’organismo europeo attinenti i diritti umani e delle minoranze etniche. Dal XV al XVII secolo il palazzo ospitava il granaio cittadino San Damiano e dopo, nel 1872  la prima Manifattura Tabacchi di Rovigno.

Il teatro Gandusio

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Il teatro Antonio Gandusio è l’eredità visionaria lasciataci da uno dei sindaci della città di Rovigno alla fine del XIX secolo, Nicolò Califfi. Un particolare interessante è che il progetto per la costruzione del teatro fu elaborato dallo stesso Califfi. La costruzione dell’edificio è stata ultimata nel 1854. 
Grazie alla sua bellezza barocca, agli interni finemente decorati e funzionali e all’abile inserimento nell’ambiente circostante, creando un’atmosfera elegante e raccolta, il teatro „Antonio Gandusio“ diventa il classico fiore all’occhiello per la città, nonchè orgoglio della vita culturale dei cittadini e del patrimonio croato.  
Il teatro porta il nome di Antonio Gandusio, uno dei più brillanti attori comici teatrali e cinematografici del novecento italiano, nato a Rovigno nel 1873. 
Nella sua lunga tradizione, il popolare „Gandusio“ si conferma come luogo di ritrovo e scambio culturale e artistico che diede vita a numerose commedie, drammi, farse, operette, comizi politici, conferenze, manifestazioni varie nonchè vere rarità scenico–culturali come la  cavalchina – ballo in maschera  a ritmo di mazurca, galoppo , valzer e polka.

Convento dei Francescani

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La costruzione di questo meraviglioso complesso barocco e’ iniziata nel 1702.  Il convento di tipo claustrale tipico dell’organizzazione cattolica nelle citta’, svolge le proprie attività in modo tradizionale adattando la vita religiosa a quella della comunità. La sua funzione primaria e’ quella di unire al lavoro, la preghiera, l’ospitalità e altre attività importanti per la comunità.
I lavori di costruzione della chiesa terminarono nel 1710, e fu consacrata a San Francesco d’Assisi. La biblioteca del convento custodisce una vasta raccolta di oltre dodici mila volumi, prevalentemente di carattere teologico, alcuni dei quali sono del XVI, XVII e XVIII secolo e sono delle autentiche rarità.  La biblioteca fu aggiunta all’ala del convento nel 1878. Il convento custodisce una collezione di arte sacrale di oltre duecentocinquanta pregevoli opere, che rappresentano la diversità e la testimonianza della creatività, del sapere e dell’ingegno umano. Gli oggetti esposti sono stati costruiti con tecniche artistiche tradizionali ed artigianali, e materiali vari. 
Ne segnaliamo: „L’Erbario“ del 1756, „Il reliquiario di S. Croce ed il palo della flagellazione“ del XVIII sec; l’icona „Madonna con il bambino“ del XVI sec. ed altri.

Chiesa di S. Eufemia

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Vedi anche pagina: http://alessandro54.myblog.it/santeufemia/

Il Duomo, costruzione barocca di stile veneziano, e monumento piu grande della citta’, e’ stato ricostruito negli anni 1725 e 1736. La lunghezza esterna della chiesa è di 51,11 mt mentre la larghezza e’ di 30,26 mt; la navata centrale è alta 17,71 mt, le due laterali sono alte 10,11 metri. Sul posto dove si trova oggi questa imponente chiesa, fino al 10 sec., si trovava la chiesetta di S. Giorgio che e’ rimasto il compatrono della parrocchia e la cui statua si trova sull’altare principale della chiesa. 
Quando nell’800 approdò a Rovigno il sarcofago marmoreo che racchiudeva il sacro corpo di Eufemia, martire cristiana, gli abitanti di Rovigno e dei dintorni iniziarono a venerare la tomba di S. Eufemia. La costruzione del campanile inizio il 3 dicembre 1651, la prima pietra fu posta in base al progetto dell’architetto milanese Alessandro Monopolo. Il campanile doveva essere la copia di quello di S. Marco a Venezia. La costruzione duro’ per ben ventisei anni. L’enorme statua di rame di S. Eufemia, opera dei fratelli Vincenzo e Giovanbattista Vallani da Maniago, è stata posta sul campanile nel 1758, in sostituzione a quella  precedente di legno, distrutta da un fulmine nel 1756. 
La statua, posta su un perno, gira a seconda della direzione del vento, indicandone, con il braccio destro, la provenienza. Nel 1834 il campanile fu attentamente ristrutturato, per ripararne i danni causati dai fulmini.

Il Battistero della SS Trinità

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La piu’ importante e meglio conservata costruzione romanica. Si trova sul piazzale del Laco vicino alla stazione degli autobus. E ’ una cappella ettagonale la cui struttura esterna mantiene all’interno uno spazio circolare e sette nicchie e soffitto a cupola; la sua struttura mostra in se’ tutte le caratteristiche del passaggio dallo stile romanico a quello gotico.
Un vero gioiello d’arte locale è rappresentato dalla transenna eccellentemente conservata, con scene del supplizio del Golgota e dei suoi personaggi: la Madonna, Maddalena, S. Pietro, S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. Oggi la chiesetta non e’ piu’ luogo di culto, bensi, perfettamente conservata e’ stata trasformata in una galleria d’arte.

Altre chiese di Rovigno

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La Chiesa della Madonna delle Grazie 
In via Carducci si trova la deliziosa chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie. É sconosciuto l’anno in cui e’ stata costruita ma sappiamo che fu consacrata nel 1487. Dall’epigrafe “Scip.Benz.P.1584” – Scipione Benzon Podesta 1584 – e dal rispettivo stemma si evince che essa venne ricostruita nel 1584. Particolarmente preziosi sono i banchi tardo barocchi e gli ex-voto dei marinai rovignesi, documenti insostituibili per la conoscenza e lo studio della storia della marineria della città. Sul pavimento si trova la lapide sepolcrale della contessa Elisabetta Angelini Califfi, ivi sepolta il 13 dicembre 1762 e conosciuta come “la madre dei poveri ”.

La Chiesa di San Benedetto  
La chiesetta si trova su una piccola piazzetta,circondata da alte case. Si tratta della Piazza e della Via Sotto i Volti, e nelle sue adiacenze e` ubicata la porta di San Benedetto,ora Porta della Riva. La chiesa fu eretta nel XIV secolo e qui venivano i Serviti del Convento di Santa Caterina. La messa si officia una volta all’anno, nel giorno di San Benedetto.

La Chiesa di Santa Croce 
Questa piccola chiesetta del XIV secolo si trova in Via Santa Croce, a pochi passi dalla porta cittadina di “Santa Croce ”. Sull`architrave della porta d`entrata e` incisa la data 1592, quando fu fabbricata la loggia e messa a punto la facciata. Stando alla legenda nelle immediate vicinanze approdo` il sarcofago con il corpo di Sant`Eufemia, avvenimento ricordato da una colonna posta ai piedi della Chiesa, eretta sulla roccia accanto il mare.

Chiesetta di San Tommaso Apostolo
La chiesetta di San Tommaso Apostolo, meraviglioso esempio architettonico medievale, è menzionata per la prima volta in documenti del XIV secolo. Nel 1723 fu ampliata mediante la copertura dello spazio esterno, le cui pareti furono affrescate con scene raffiguranti la Crocifissione. Eretta nel 1388, presenta spunti architettonici molto interessanti: l’ingresso della chiesa si trova in posizione rialzata ed è raggiungibile mediante una scala; la stessa chiesa, poi, è in parte costruita su un precedente arco ed ha un campaniletto a vela. Appartiene alla confraternita di San Francesco. 

Chiesetta della Madonna della Salute
La chiesetta della Madonna della Salute, eretta nel 1779, sorge in fondo alla via Švalba, sul suo lato sinistro. Tra i suoi bei quadri, spicca la pala dell’altare, copia della famosa pala della Madonna della Salute di Venezia. 

Chiesa di San Cristoforo
Si trova ad un chilometro ad est di Valalta, ai margini di un campo fertile chiamato Basilica. Edificio con pianta a parallelogramma, ha un’abside aggettante semicircolare un po’ più stretta della navata centrale. All’esterno, addossate alle pareti, sono visibili delle lesene appena sporgenti, unite nella parte superiore da archi. Le pareti si presentano alquanto rustiche, a testimonianza della scarsa abilità del mastro che le realizzò, ed intonacate all’interno ed all’esterno. Il tetto della chiesetta consta d’una struttura lignea coperta da tegole, mentre il tetto dell’abside è coperto da lastre di pietra. Da un punto di vista architettonico, possiamo considerarla di stile romanico. 

Chiesa di San Tommaso
Si trova a 4 km a nord della città di Rovigno, a due passi dai binari della vecchia ferrovia Rovigno-Canfanaro. Edificio con pianta a croce, ha un campaniletto sul lato settentrionale aggiunto successivamente. Nel XVI secolo fu interessata da un intervento di ricostruzione talmente radicale che ne mutò l’aspetto originale. Murate le navate laterali, la chiesa rimase ad una sola navata. L’ala occidentale fu notevolmente ridotta ed alla facciata, completamente rifatta, furono aggiunte due finestre rettangolari. Nel corso degli ultimi lavori di scavo, nella chiesa sono state rinvenute decine di frammenti d’elementi plastici e parti dell’arredo ecclesiastico preromanico: frammenti di transenna e del pluteo, pilastri della balaustra dell’altare, colonne con capitelli… In base alle attuali conoscenze, è possibile affermare che essa fu costruita a cavallo dei secoli VIII e IX. La chiesa di San Tommaso è un bell’esempio d’architettura sacra risalente al periodo carolingio istriano. 

Chiesa di San Damiano
Questa chiesetta si trova a metà strada tra la zona palustre Palud e il promontorio di San Damiano. Grandemente devastata, oggi si presenta come un rudere con pianta a parallelogramma senza tetto né facciata. In base alle sue caratteristiche stilistiche, possiamo collocarne l’origine tra i secoli XI e XII, e considerarla, quindi, espressione dell’arte romanica.

Galleria Foto “Patrimonio storico”

Torre dell’orologio

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Chiesa di S. Eufemia

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L’Arco dei Balbi

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Pagina: Patrimonio storico ….ultima modifica: 2017-11-11T03:03:22+01:00da alessandro54
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