Pagina: La Famia Ruvignisa: Raduno 2017 e non solo…….

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Rovigno

Rovignesi a Genova Prà 29 ottobre 2017

Pubblicato :  Youtube  il 01 novembre 2017 da Bruno Cherin

Un raduno degli esuli nati a Rovigno d’Istria in compagnia di figli, nipoti e simpatizzanti, è quello che si è ritrovato domenica 29 ottobre 2017 a Genova Pra’, al ristorante Muinà. Un grazie va all’organizzatrice dell’evento Eliade Borme che ormai da parecchi anni riesce a tenere uniti tutti noi.Nel video ho voluto far conoscere quasi tutti i partecipanti al raduno, scambiando con loro due parole intervallate dai canti popolari rovignesi, con qualche piccola pausa per gustare l’ottimo menù a base di pesce.

 S.Eufemia, un raduno il sessantesimo di noi profughi Istriani Rovignesi.

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Programma del 30° raduno della Famia Ruvignisa

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Gran successo dei primi due eventi di questo raduno 2017, ieri in collaborazione con Grado Teatro che ci ha offerto lo spettacolo “L’ultimo liòn”, oggi con la Comunità di Piemonte d’Istria a visitare questo splendido borgo istriano, riflettendo sull’esodo

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Tornare a Rovigno

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(di Gabriele Bosazzi, tratto da La Voce della Famìa Ruvignisa n. 198)
Anche quest’anno, il raduno della Famìa si terrà nella nostra città d’origine, come da diversi anni abbiamo tenacemente voluto, seguendo dei sentimenti e dei principi ben precisi e condivisi da chi volentieri ci ha seguito.
Tornare a Rovigno, per chi vi è nato e ne è stato allontanato per le ben note circostanze del dopoguerra istriano, significa prima di tutto prendersi un piccolo simbolico risarcimento morale. Molte testimonianze di esuli istriani riportano che essi, al momento della partenza, avevano la netta sensazione che non avrebbero mai più rivisto la propria “piccola patria”; per una buona parte di essi, purtroppo, è stato proprio così, soprattutto per coloro che si sono trasferiti in altri stati e continenti. Molti altri, invece, presto o tardi hanno avuto la fortuna di poter tornare, appena il parziale disgelo dei rapporti italo-jugoslavi lo ha permesso, attratti dai dolci ricordi d’infanzia, dall’atmosfera incantevole del centro storico, dalla bellezza del mare e del suo verdeggiante arcipelago. Molti, peraltro, si recavano a Rovignoa visitare parenti o amici rimasti a Rovigno, rinsaldando legami familiari che andavano al di là delle laceranti diffidenze socio-politiche tra esuli e rimasti.Mettersi in viaggio per Rovigno, attorniati da migliaia e migliaia di viaggiatori inconsapevoli di queste storie personali, è quindi un’azione apparentemente semplice ma estremamente significativa, che si riassume in una parola che ha assunto un’accezione quasi spirituale: “tornar”! Si ritorna da rovignesi, non certo da turisti, soprattutto per riappropriarsi di quelle calli, di quelle case, di quel territorio che agli esuli sono stati strappati… si ritorna orgogliosamente a casa propria.
Tornare a Rovigno, in un modo o nell’altro, significa anche incontrare chi oggi vi risiede. La Famìa, ancor prima di altre associazioni, ha avviato da molti anni un percorso di avvicinamento ed in seguito di collaborazione con chi ancor oggi si sente italiano e non ha timore o vergogna di definirsi tale. Ciò è stato fatto non certo per “moda” o per una strategia studiata dalle alte sfere dell’associazionismo, ma perché a Rovigno abbiamo trovato persone disponibili a comprendere e riconoscere la tragedia patita dalla nostra gente per mano del regime di Tito, persone altresì motivate a ricostruire l’unità di quel tessuto sociale lacerato dai noti eventi bellici e del dopoguerra. Certamente, esuli e rimasti non sono uguali e men che meno lo sono i rispettivi discendenti; nel corso dei decenni le diverse strade che essi hanno imboccato li hanno portati a vivere esperienze sociali, politiche, culturali e linguistiche molto diverse e talvolta opposte. Ma oggi gli appartenenti a queste categorie hanno la possibilità di dare assieme il loro contributo affinché l’italianità di Rovigno non si estingua; un risultato tutt’altro che semplice, perseguibile solo con la coesione, che poggia le fondamenta su quella ricca tradizione rovignese che nei secoli si è esplicitata nel suo dialetto romanzo, nella storia così travagliata e documentata da valenti studiosi, nelle tradizioni popolari che l’hanno resa un unicum nell’ambito istriano.Pare assodato che, se non ci si accontenta di vivere di ricordi e di rievocazioni ma si intende garantire un futuro alla nostra cultura, il principale lavoro di preservazione di questa ricchezza storica e sociale va svolto in loco, dove sono palpabili le vestigia del passato e dove ogni anno transitano frotte di turisti che, evidentemente, sarebbe opportuno informare correttamente sulla storia del luogo che hanno scelto di visitare.Del resto, va anche osservato che il clima attorno all’italianità istriana non è ancora del tutto disteso, basti pensare agli attacchi ricevuti recentemente proprio dagli italiani di Rovigno, che documenteremo nei prossimi numeri. Anche per tutto questo, quindi, abbiamo predisposto un programma in collaborazione con la Comunità degli Italiani rovignese, che permetterà ai nostri partecipanti di rivivere in parte la Rovigno di un tempo, attraverso il dialetto, le canzoni, le storie della nostra tradizione.
Tornare a Rovigno, a proposito di tradizioni, significa anche alimentare il culto di Sant’Eufemia, indubbiamente uno dei pilastri della nostra cultura popolare. Anche in quest’occasione, si potranno rivivere i momenti salienti di una celebrazione che va avanti da molti secoli, pur con diverse modalità: ci si ritroverà nel duomo per la messa solenne in italiano, scoprendolo piacevolmente gremito, si riproporrà la fila di fedeli per contemplare il corpo della Santa, attraverso lo sportello dell’antico sarcofago aperto solo in questa occasione, si ritroveranno tra le rive, le piazze e le calli amici e volti noti… dopo un anno o dopo una vita.
Tornare a Rovigno è sempre un’emozione anche per chi in realtà non vi è nato, ma fa parte delle cosiddette seconde e terze generazioni, o meglio per quella parte della discendenza rovignese che sente l’importanza delle proprie radici, di coloro che alla prima vista del profilo cittadino, arrivando al “ponte della Villa”, hanno la sensazione di essere a casa, di realizzare essi stessi il ritorno rispetto al distacco subito dai loro avi. Il futuro delle associazioni degli esuli è quanto mai incerto e con esso è in pericolo quel bagaglio di esperienze, memorie, tradizioni e dialetti che esse hanno preservato dall’oblio.Tutto questo potrà in qualche modo essere portato avanti solo con l’apporto delle nuove generazioni, di quella parte di giovani che portano nel cuore la terra in cui sono vissuti i loro avi, amano visitarla e vi si sentono in qualche modo legati.Ai giovani non si chiedono sforzi sovrumani, non si chiede di cambiare la propria vita, ma semplicemente di partecipare anche saltuariamente alle nostre attività, inviando ricordi familiari, fotografie o impressioni sulla Rovigno odierna, ma soprattutto partecipando almeno in parte al nostro ritrovo annuale, consolidando la presenza nella città dei nostri padri. Si tratta di un obiettivo non troppo utopistico, essendo Rovigno un luogo piacevolissimo in cui soggiornare,che solo per la sua bellezza già conquista decine di migliaia di comuni visitatori.
Tornare a Rovigno insomma… anche per gettare un seme per il futuro.

Famìa Ruvignisa

07 ottobre 2016 – L’ing. Zuliani, presidente della Famìa Ruvignisa, riceve la medaglia della città di Rovigno dal sindaco Giovanni Sponza e dal presidente del consiglio comunale Davorin Flego

L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piedi e vestito elegante

Fonte: https://www.facebook.com/Famìa-Ruvignisa-1696184294037648/?hc_ref=NEWSFEED

Dal 1958 la Famìa si impegna nel preservare la storia e la tradizione di Rovigno, nel tener uniti i rovignesi sparsi in Italia e nel mondo a seguito dell’esodo del secondo dopoguerra.
Nell’intento di proseguire su questa strada, la Famìa dà vita a questa pagina, rivolta ai rovignesi esuli ed a quelli tuttora residenti, ai loro discendenti ed a tutti coloro che amano questa città.
Non sarà uno spazio di soli ricordi e rievocazioni, ma una pagina viva nel perseguire il mantenimento dell’identità rovignese, coniugando modernità e tradizione, attualità e storia civica, valorizzando gli aspetti che lungo i secoli hanno reso unica la nostra Rovigno, per le sue tradizioni, la sua vivacità sociale, la sua parlata, per quella grande ricchezza culturale spesso ignorata nel caos del turismo di massa.

Il 17 gennaio, ricorre la festa di Sant’Antonio Abate. In questo piazzale si trovava la chiesetta dedicata a questo Santo, popolarmente considerato il protettore degli animali domestici e da stalla. Un tempo, infatti, in questa data i rovignesi vi portavano a benedire il bestiame.

La chiesetta, ormai abbandonata e pericolante, fu abbattuta l’11 marzo del 1951 dalle autorità locali, tramite i cosiddetti “lavoratori volontari.

Rovigno S. Eufemia S.Messa cantata in dialetto rovignese da Sergio Preden Gato

Pubblicato il 16 set 2016

57 raduno Famia Ruvignisa per S.Eufemia – Rovigno 2014

Partenza per Rovigno 2014

Anche quest’anno, per la giornata di S.Eufemia, la Famia Ruvignisa ha organizzato un raduno di rovignesi provenienti da ogni parte d’Italia. Fra questi, ve ne sono un numero cospicuo a Genova, che si danno appuntamento la mattina del 13 settembre 2014 presso la stazione di Principe per condividere allegramente un viaggio che li porterà a Rovigno.Un grazie particolare va a L’Iliade che ha ben organizzato tutto nei minimi dettagli,e a Maurizio il conducente, paziente e attento alle esigenze di tutti noi. 

Arrivo a Rovigno – 57 raduno della Famia Ruvignisa per S. Eufemia

Appena arrivati a Rovigno, dopo una breve sosta in albergo,ci rechiamo per una “Serata in famiglia” presso la Comunità degli Italiani: ci accompagna Francesco Zuliani, il Presidente della Famia Ruvignisa, il quale durante il tragitto ci descrive alcuni particolari storici di via Carera, Piazza Campitelli e naturalmente del palazzo Milossa, sede della Comunità.

Serata in Famiglia 2014 “ing.Francesco Zuliani”

Siamo quasi a fine serata quando Marino Budicin,vicepresidente della Comunità degli italiani di Rovigno,invita a salire sul palco il presidente della Famia Ruvignisa:l’ing Francesco Zuliani.Dopo i consueti saluti e ringraziamenti ufficiali,Zuliani tende a precisare con orgoglio che la sua Associazione è stata la prima ad organizzare i raduni a Rovigno e che questo è già il 10° anno. In seguito,dopo la rievocazione di alcuni divertenti e piccanti episodi che risalgono alla sua adolescenza, precisa di aver portato a Rovigno i suoi nipotini da Milano per mostrare loro la bravura nel canto popolare dei ragazzi Rovignesi.

Serata in Famiglia 2014 . “Li ven soun par li Casale”,”Rovigno bela”

Midi cantanti della Comunità degli italiani di Rovigno. “Li ven soun par li Casale”,”Rovigno bela”

Siamo in Istria a Rovigno nel giorno di S.Eufemia del 16 settembre 2014 e,in occasione della S.Messa,all’uscita della chiesa ci si raduna tutti per la consueta foto per ricordare il 57° raduno dell’Associazione “Famia Ruvignisa“.In seguito ho cercato di cogliere il clima non solo meteorologico ma sopratutto “sentimentale” che accomuna tutti i partecipanti,con delle brevissime interviste agli stessi,colti di sorpresa all’uscita della chiesa.

Si inizia con un aperitivo nella hall dell’hotel Eden,per poi passare al pranzo in occasione del 57° raduno a Rovigno d’Istria, per la giornata di S.Eufemia 2014. L’Ing.Francesco Zuliani (Pres.della Famia Ruvignisa)prima del pranzo elenca alcuni ospiti.

Sergio Preden “La viecia batana”

Siamo alla fine del pranzo sociale del 57° raduno dell’Associazione Culturale “La Famia Ruvignisa” che si è svolto a Rovigno. Per concludere la bellissima giornata decidiamo di cantare tutti insieme “La viecia Batana” con Sergio Preden accompagnato dal pianoforte del bravissimo Massimo Brajković.

Eufemia Giuliana Budicin a Rovigno 2014

Siamo alla fine del pranzo sociale del 57° raduno dell’Associazione Culturale “La Famia Ruvignisa” che si è svolto a Rovigno.Ci intratteniamo con Eufemia che accoglie l’invito a scambiare due parole al nostro microfono: in particolare ci racconta il suo primo viaggio verso l’amato Rovigno, avvenuto nel 1954, dopo l’esodo della sua famiglia.

56 raduno Famia Ruvignisa per S.Eufemia – Rovigno 2013

Arrivo a Rovigno – 56 raduno della Famia Ruvignisa per S. Eufemia

Venerdi 13 settembre 2013 si parte da Genova-Principe alle 7 di mattino:destinazione Rovigno.Questo vuole essere il primo di una serie di video dedicati al soggiorno che ho fatto in occasione del 56° raduno dei rovignesi esuli,che,in occasione della festività di S.Eufemia,hanno la consuetudine di ritrovarsi per festeggiare questo sentimento di appartenenza alla comunità rovignese.

Un ricordo della Santa Messa celebrata nel duomo di Rovigno il 16 settembre 2013. Ho cercato di incentrare tutto il video sull’esibizione canora del cantante Sergio Predan. All’uscita del Duomo la consueta foto di gruppo per “La Voce della Famia Ruvignisa”

Pranzo di S.Eufemia con la Famia Ruvignisa

Ultimo video dedicato al 56° raduno della Famia Ruvignisa a Rovigno nell’anno 2013. Tutti a tavola per il pranzo il giorno di S.Eufemia.Si inizia con un applauso alle Eufemie presenti per poi fare una veloce presentazione dei partecipanti.Si è cercato di cogliere il senso di partecipazione e allegria che ha caratterizzato la giornata.Colgo l’occasione per ringraziare in modo particolare il Presidente della Famia Ruvignesa F.Zuliani e Eliade Borme che si sono prodigati con entusiasmo, professionalità e passione nell’organizzazione di questo raduno che è riuscito nel migliore dei modi.

Famia Ruvignisa: Nuvola – canta Sergio Preden

Pagina: La Famia Ruvignisa: Raduno 2017 e non solo…….ultima modifica: 2017-09-22T12:56:53+02:00da alessandro-54
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