«Pericolosi per le case abbattete quei cipressi» Ma Rovigno dice no

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articolo: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2019/03/16/news/pericolosi-per-le-case-abbattete-quei-cipressi-ma-rovigno-dice-no-1.30104470

ROVIGNO. 16 marzo 2019 – «Questi tre cipressi sono di troppo, li possiamo rimuovere?» I dirigenti del settore ambientale del Comune di Rovigno non potevano credere ai loro occhi leggendo la richiesta inoltrata da alcuni cittadini cèchi che hanno acquistato una casa nel centro storico della città, ai piedi del duomo di Santa Eufemia. Sì, perché i tre alberi ormai fanno parte dell’immagine del nucleo storico della città sottoposto a rigorose norme di tutela, e sono presenti su cartoline, volantini e video promozionali oltre a far naturalmente parte del patrimonio botanico del territorio.

Come scrive il Glas Istre, ai cèchi in ogni caso va riconosciuto il comportamento civile, visto che prima di fare alcunché hanno pensato di chiedere se fosse possibile abbattere quegli alberi. Dopo avere incassato il diniego da parte delle istituzioni locali, non si sono perà persi d’animo nella loro intenzione di togliere di mezzo i cipressi e si sono rivolti all’Azienda forestale di Stato, che a sua volta ha girato la richiesta al Municipio di Rovigno. La richiesta insomma è tornata al punto di partenza, e questa volta se ne è occupato l’assessorato alla Tutela dell’ambiente. Che ha replicato immediatamente: «I cipressi rimangono al loro posto – questa in sintesi la risposta – in quanto si trovano nella zona storico–culturale sotto tutela, peraltro iscritta nel Registro dei beni culturali della Repubblica di Croazia». Interessante notare che i richiedenti avevano motivato la loro domanda evidenziando il pericolo della caduta degli alberi nel loro cortile: meglio eliminare sul nascere logni possibile pericolo, era stato il loro ragionamento.

L'immagine può contenere: spazio all'apertoMa il pericolo in verità non sussiste, come attesta Barbara Matošević Talajić, responsabile delle aree verdi della città: «I cipressi godono di buona salute – dice – per cui continueranno a vivere ancora per tanti e tanti anni. Noi controlliamo periodicamente gli alberi e tutta la vegetazione in genere all’interno del perimetro cittadino, e se necessario asportiamo i rami secchi o quelli di troppo». «Se iniziassimo a usare la motosega per il pericolo di caduta – aggiunge – allora dovremmo rimuovere tutti gli alberi di Rovigno e asfaltare il Parco di Punta Corrente» —.

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Rovigno, in partenza il primo restauro alla Torre dell’orologio

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Rovigno. Ha preso il via il restauro della Torre dell’orologio, una delle costruzioni più conosciute e simboliche di Rovigno, situata nella centralissima piazza Maresciallo Tito. La struttura, che risale al dodicesimo secolo e nel corso della storia è stata più volte ricostruita, da qualche anno offre di sé un’immagine di trascuratezza alla quale da tempo l’amministrazione cittadina, nell’ambito della valorizzazione del proprio patrimonio culturale anche in chiave turistica, stava tentando di porre rimedio.

Il cantiere del restauro procederà a fasi: la prima, quella appunto ora in partenza, prevede il rifacimento della facciata e della scalinata esterna in pietra, e dovrebbe essere portata a termine a metà giugno, in tempo per l’alta stagione turistica. Il costo di questa prima tranche di lavori ammonta a circa 80 mila euro, dei quali 25 mila saranno erogati dal ministero croato della Cultura mentre gli altri sono attinti dal bilancio del Comune. Come ha spiegato l’assessore comunale all’edilizia Tanja Miseta illustrando l’intervento, l’operazione più impegnativa riguarderà il restauro delle decorazioni sulla facciata, ossia il rilievo dello stemma e del Leone di San Marco, per il quale verranno ingaggiati conservatori e restauratori dei beni culturali. continua a legger

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto

 

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