La Famia & La Comunità dei rovignesi….

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“La Famìa esprime il suo cordoglio per la scomparsa del suo indimenticabile presidente onorario Francesco Zuliani. La sua anima è tornata alla natia Rovigno, assieme a quella della moglie Mariuccia.

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La Comunità dei rovignesi di Roma si unisce alle condoglianze della Famìa Ruvignisa esprimendo il più sincero cordoglio per la scomparsa del suo indimenticabile presidente onorario Francesco Zuliani. Mi piace ricordarlo con questa foto scattata dieci anni fa in occasione del gemellaggio con Rovigno e il nostro Quartiere, l’ex Villaggio Giuliano. La foto lo ritrae al fianco del mosaico dell’amata Santa Eufemia che ora lo accoglie, insieme all’adorata moglie Mariuccia nella Rovigno celeste..

 

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La trasmissione “L’Eredità” rettifica la sua definizione di “Istria serbo-croata”

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Leggi l’articolo: https://alessandro54.myblog.it/2020/03/30/istria-questa-sconosciuta-anche-per-rai-uno/

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Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente Nazionale ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin

Trieste, 4 aprile 2020

La trasmissione “L’Eredità” rettifica la sua definizione di “Istria serbo-croata”

Lettera inviata alla redazione della trasmissione Rai “L’eredità” il 24 marzo 2020 dall’ufficio stampa dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia analogamente a quanto fatto da suoi dirigenti, altre associazioni di esuli istriani, fiumani e dalmati ed esuli stessi.

Spettabile Redazione,

nella puntata del programma “L’eredità” andata in onda il 22 marzo 2020, è stata posta la seguente domanda nella parte finale (Il duello): “Quale penisola serbo-croata è stata annessa dall’Italia dopo la Prima guerra mondiale?”. La risposta data come corretta è stata “Istria”.

L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, la più antica e rappresentativa tra le associazioni dei 350.000 esuli istriani, fiumani e dalmati costretti all’esilio dopo aver subito il martirio delle foibe e l’annessione alla Jugoslavia del dittatore comunista Josip Broz “Tito” delle terre dell’Adriatico orientale in cui vivevano radicati da secoli, vi segnala che l’Istria non era una penisola “serbo-croata”, bensì italiana.

Non solo considerazioni di carattere geografico ed orografico affermano l’appartenenza dell’Istria alla regione italica, ma anche lingua, cultura e tradizioni di questa provincia, così come di Trieste, Gorizia, Fiume e Zara, attestavano la presenza di una comunità italiana autoctona, ma rimasta sotto il dominio dell’Impero Austro-Ungarico al termine del Risorgimento italiano, essendo stata annessa al Regno d’Italia solamente dopo la Prima guerra mondiale, che per tanti patrioti istriani, fiumani e dalmati fu combattuta come una Quarta guerra d’indipendenza.

Chiediamo cortesemente che venga fatta una rettifica nella prossima puntata del programma “L’Eredità”, per rispetto dei soldati italiani e dei volontari istriani che persero la vita onorando il Tricolore italiano nella Prima guerra mondiale, nonché nello spirito della Legge istitutiva del Giorno del Ricordo (L. 92 del 30/03/2004), grazie alla quale ogni 10 febbraio si ricordano le atrocità titine, le migliaia di civili e militari morti nelle foibe e nei campi di concentramento jugoslavi e l’esodo degli istriani in tutto il mondo.

Ringraziando anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicarci, inviamo distinti saluti,

Lorenzo Salimbeni

Responsabile comunicazione Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
via Milano, 22 – 34122 Trieste – info@anvgd.it

Segue l’adeguata e apprezzata risposta della redazione de “L’Eredità” pervenuta il 3 aprile 2020:

Gentile Sig. Salimbeni,

rispondiamo volentieri alla sua mail. Noi siamo sempre molto attenti, ma per quanto riguarda il dato storico lei ha ovviamente ragione: la formulazione della domanda era errata.

Desideriamo però anche spiegare il motivo dell’errore: la nostra domanda si riferiva all’attuale amministrazione politica croata dell’Istria (anche se una piccola parte, come i comuni di Muggia e di San Dorligo della Valle, appartiene politicamente all’Italia e un’altra piccola parte alla Slovenia), ma purtroppo, per un errore che ci è sfuggito e di cui ci scusiamo, abbiamo scritto invece “serbo-croata”.

Ma non era assolutamente nostra intenzione né sminuire la realtà storica né tantomeno mancare di rispetto a tutti coloro che, nel passato come nel presente, hanno difeso e sostenuto il Tricolore italiano. Soprattutto in questo momento difficile per il nostro Paese e per tutti coloro che, per lingua, tradizioni e cultura – come giustamente lei ci ricorda – al nostro Paese sono legati da un profondo rapporto di appartenenza.

Per questo motivo la preghiamo, in quanto Responsabile dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di estendere le nostre scuse a tutti i membri dell’Associazione stessa.

Purtroppo, proprio a causa della terribile pandemia in corso, le registrazioni della nostra trasmissione sono interrotte, il che rende impossibile per il momento provvedere alla rettifica richiesta da lei e da altri membri dell’Associazione.

Ringraziandola ancora per la sua segnalazione, della quale terremo certamente conto in futuro, rivolgiamo a lei e a tutti i membri dell’Associazione i nostri più cordiali saluti

Redazione “L’Eredità”

Banijay Italia S.p.A

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