Istria. Case di riposo in lockdown

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La Cas di riposo Domenico Pergolis di Rovigno

Cinquanta tamponi, tutti negativi, nelle ultime ventiquattr’ore in penisola. Considerata l’attuale situazione epidemiologica riscontrata in alcune aree della Croazia e nei Paesi vicini – che potrebbero avere ricadute sgradevoli sulla situazione in penisola – il Comando regionale della Protezione civile ha deciso di vietare le visite nelle Case dell’anziano, così come ha deciso di vietare agli assistiti la possibilità di uscire dalle strutture. Ha inciso sulla decisione pure il fatto della crescente presenza di turisti provenienti dai Paesi dell’Ue e non, in particolar modo da quelli in cui la situazione epidemiologica è seria. Ed è appunto da questo versante che negli ultimi giorni sono stati registrati alcuni casi importati di Covid-19 in penisola (4 casi attivi a Pola, due coppie residenti rientrati da viaggi in Bosnia ed Erzegovina e un turista proveniente dalla Serbia. Quest’ultimo è stato fatto rientrare a casa, in accordo con il Paese di provenienza).
Intanto, nel pomeriggio di oggi 24 giugno, è giunta dal Comando regionale della Protezione civile una smentita, indirizzata alla task force nazionale: nel corso della conferenza stampa delle 14 a Zagabria, la dott. prim. mr. Maja Grba-Bujević avrebbe fornito un dato stando al quale in Istria ci sarebbero due nuovi casi. Grazie al cielo, così non è. Si tratta della coppia di Pola risultata contagiata lunedì sera.
Anche nei centri commerciali istriani l’obbligo della mascherina – Sempre la settimana scorsa si era deciso un incontro con i rappresentanti dei centri commerciali, in primo luogo perché insoddisfatti di quanto stava succedendo: niente mascherine, troppa gente nello stesso posto nello stesso momento… insomma, potenziali pericoli. L’incontro si è svolto nel primo pomeriggio di ieri e vi hanno preso parte i rappresentanti dei centri commerciali, il ff di presidente della Regione istriana, Fabrizio Radin, il sindaco polese Boris Miletić, il capo del Comando regionale della Protezione civile, Dino Kozlevac, il direttore dell’Istituto regionale di igiene pubblica, dr. Aleksandar Stojanović. Ai rappresentanti dei centri commerciali è stata ricordata la misura  dell’11 giugno e atta a contenere il contagio da Covid-19 nel settore commerciale.
Bisogna disinfettare gli spazi e le mani, in modo particolare all’entrata dei centri, il personale deve indossare la mascherina ed è necessario limitare il numero di acquirenti presenti nei vani (15 persone su 100 metri quadrati). La novità è che da ora devono indossare la mascherina pure gli acquirenti.
Mercati ortofrutticoli e negozi al coperto entro i mercati: bisogna disporre gli stand a debita distanza, i venditori devono indossare la mascherina e tra questi e gli acquirenti bisogna disporre una barriera fisica. Per gli acquirenti all’aperto l’uso della mascherina non è obbligatorio, ma sarebbe buona cosa farlo. Negli spazi aperti dei mercati non ci possono essere nello stesso momento più di 20 acquirenti su 100 metri quadrati, negli spazi chiusi il numero scende a 15. I clienti negli spazi chiusi devono indossare la mascherina.
E non si entra nei mezzi del trasporto pubblico senza indossare la mascherina. Del resto, la misura è stata disposta pure dal Comando nazionale.

Istria. Case di riposo in lockdownultima modifica: 2020-06-25T09:02:29+02:00da alessandro54
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