articolo: https://lavoce.hr/editoriali/la-riflessione-dalle-viscere-della-terra
Autore: Kristjan Knez – 31 Agosto 202
Un altro macabro rinvenimento accende l’attenzione sui massacri avvenuti allo zittire delle armi, nella tarda primavera del 1945 e nei mesi successivi, sul territorio della Slovenia. Nell’ultimo quarto di secolo o poco più, da quando cioè si è iniziato a squarciare la coltre di silenzio e a infrangere il muro eretto a difesa dei segreti inconfessabili del regime comunista jugoslavo, periodicamente emergono alla luce le pagine nere di un passato impregnato di orrore, violenza e vendetta, consumatosi in un clima di resa dei conti, rivoluzionario, di repulisti generale. Le menzogne del regime prima, attraverso i suoi organi, la censura e il controllo a tutto tondo, difese dai suoi epigoni oggi, che si ergono a tutori dell’indifendibile, dopo ogni ritrovamento si sgretolano ulteriormente. Gli eccidi, per lungo tempo definiti mera propaganda di chi era stato sconfitto, rivelano la bruttura e lo strascico di una guerra violenta e distruttrice.
Si assistette indubbiamente a una ritorsione – vi era in corso anche una guerra civile – di una ferocia inaudita, ma al tempo stesso all’aggressività rivoluzionaria il cui obiettivo era l’eliminazione di quanti non erano intenzionati ad accettare il regime totalitario che si andava edificando. Una certa vulgata insiste si trattasse esclusivamente di formazioni collaborazioniste, che nel corso del conflitto avrebbero tradito i rispettivi popoli mettendosi al fianco dell’occupatore straniero. Il discorso è molto più complesso, ma volutamente si tende a bollarlo come strumentale e reazionario. Il bagno di sangue, perciò, in certi ambienti non solo viene accettato senza battere ciglio, ma si ritiene fosse stato doveroso e pertanto viene giustificato. Tale presentazione manichea dimostra tutti i limiti ed è il frutto di decenni di pensiero unico, di una retorica martellante e di una narrazione totalizzante che seguiva un canovaccio preciso, quello stesso che fagocitò la Resistenza tramutandola tout court in una guerra di liberazione nazionale a guida comunista. continua a leggere
Si assistette indubbiamente a una ritorsione – vi era in corso anche una guerra civile – di una ferocia inaudita, ma al tempo stesso all’aggressività rivoluzionaria il cui obiettivo era l’eliminazione di quanti non erano intenzionati ad accettare il regime totalitario che si andava edificando. Una certa vulgata insiste si trattasse esclusivamente di formazioni collaborazioniste, che nel corso del conflitto avrebbero tradito i rispettivi popoli mettendosi al fianco dell’occupatore straniero. Il discorso è molto più complesso, ma volutamente si tende a bollarlo come strumentale e reazionario. Il bagno di sangue, perciò, in certi ambienti non solo viene accettato senza battere ciglio, ma si ritiene fosse stato doveroso e pertanto viene giustificato. Tale presentazione manichea dimostra tutti i limiti ed è il frutto di decenni di pensiero unico, di una retorica martellante e di una narrazione totalizzante che seguiva un canovaccio preciso, quello stesso che fagocitò la Resistenza tramutandola tout court in una guerra di liberazione nazionale a guida comunista. continua a leggere
LA RIFLESSIONE Dalle viscere della terraultima modifica: 2020-09-04T10:42:47+02:00da
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