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Galeb. Futuro in alto mare

foto: Željko Jerneić

Il nuovo bando di concorso per la ristrutturazione della nave Galeb dovrebbe venire pubblicato entro la fine di aprile. Ricorderemo che il primo era stato annullato a causa dell’importo troppo esoso, 60 milioni di kune, offerto dal cantiere Viktor Lenac, mentre quello previsto dalla Città era di 28 milioni. Entro la fine della settimana dovrebbe venire avviata la consulenza con gli interessati e subito dopo pubblicato il concorso. Secondo il sindaco, Vojko Obersnel, l’ex panfilo di Tito dovrebbe risplendere in tutta la sua bellezza nella seconda metà del 2020.
L’azienda DIV M.e.s., che ha realizzato il progetto della ricostruzione della nave, sta lavorando sul nuovo preventivo. Sicuramente la spesa finale sarà superiore a quella preventivata nel 2016, in quanto nel frattempo le condizioni della nave sono peggiorate e quindi richiedono altri lavori che non erano stati pianificati in un primo momento. Inoltre, il Registro nazionale richiede che le navi in generale siano dotate di tutte le misure di sicurezza, anche se in questo caso il Galeb rimarrà agli ormeggi in porto. A giudizio del Dipartimento cittadino per la cultura, questa volta potrebbero arrivare più offerte al concorso e non soltanto quella del Viktor Lenac. Il preventivo è in fase di realizzazione, in collaborazione con il reparto per la conservazione dei beni culturali. Il Registro nazionale delle navi ha dato luce verde per tutta la documentazione necessaria, eccezione fatta per quella relativa a una parte che riguarda la conservazione di una scalinata per la quale il Ministero della Cultura aveva già richiesto che venisse esclusa dalle norme del Registro. Le consultazioni sono state avviate anche con l’Agenzia centrale per i finanziamenti, per cui non ci dovrebbero essere intoppi di alcun genere in queste procedure.


Forte maltempo colpisce l’Istria

Rovigno – 23 giugno 2018 – In soli 20 minuti a Rovigno sono caduti 50 litri di pioggia per metro quadrato, in tutto 91,7, ossia più della quantità di precipitazioni registrate durante tutto il mese (70 millimetri), che hanno contribuito all’allagamento delle strade del centro e delle cantine di alcune abitazioni. Nella zona di Valdibora sono caduti tre alberi, senza però causare danni materiali. Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del fuoco e gli addetti al servizio comunale. Per fortuna, stavolta, il maltempo non ha causato danni particolari. continua a leggere


A Parigi la musica e il fascino dell’Istria

UMAGO Parigi è una città con un fascino unico e impareggiabile e un viaggio a Parigi rappresenta per chiunque un’esperienza indimenticabile. Così è stato anche per l’orchestra di fiati “Naša Sloga” di Babici, che con quattro “rinforzi” della banda d’ottoni di San Lorenzo del Pasenatico hanno avuto il compito di accompagnare nella capitale francese le splendide majorette di Rovigno. L’orchestra e le majorette hanno potuto esprimere nel corso della parata tutta la loro bravura, onorando l’Istria e le città di Rovigno e Umago. continua a leggere


ROVIGNO – 29 maggio 2018 – La buona notizia da Valbruna, dopo il terzo giorno di preparazione della nazionale in vista dei Mondiali, è che tutti stanno bene. Lo stesso selezionatore Zlatko Dalić dice di essere fiducioso per le possibilità della Croazia di lasciare il segno in Russia, ma a condizione che non ci siano infortuni, anche se, inevitabilmente, gli stessi fanno parte del gioco. Mentre difensori, centrocampisti e attaccanti possono venire sostituiti o alternati per squalifica, scelta tecnica, infortunio o quant’altro, per i portieri è un’altra cosa. Se ne rende conto Dominik Livaković, estremo difensore della Dinamo nonché reduce dalla conquista del titolo e della Coppa, che partirà verso la Russia come terzo portiere, assieme a Danijel Subašić e Lovro Kalinić. Per vedere in campo il terzo portiere devono succedere diverse… disgrazie. Per Livaković c’è comunque la soddisfazione di esserci, tra l’altro come uno dei due calciatori convocati da Dalić provenienti dal campionato croato. L’altro è Filip Bradarić del Rijeka. Se resterà a Fiume o meno, lo sapremo dopo il Mondiale, ma è certo che la convocazione se l’è meritata giocando con la maglia del club fiumano.

Livaković commenta così la sua posizione: “A Rovigno ci troviamo tutti benissimo. L’atmosfera è ottima e si lavora bene. Non vorrei in alcun modo sottovalutare i miei compagni alla Dinamo, ma è un’altra cosa lavorare con una squadra come questa, con un livello qualitativo eccezionale. Con la Dinamo, tutto sommato, ci è andata piuttosto bene: dopo aver accumulato un buon vantaggio nella prima parte della stagione c’è stata qualche incertezza nel finale. Per me è un bel riconoscimento poter essere qui a Rovigno, come uno dei pochissimi calciatori che arrivano dalla Prima Lega croata. Subašić e Kalinić hanno una grande esperienza. Subašić, tra l’altro, anche in Champions League. Credo proprio che non ci sia nulla da temere per quanto riguarda il ruolo tra i pali con gente come questa. Io cerco di imparare da loro, lavorando sodo. Mi stanno dando un grande sostegno per quella che sarà la mia carriera”. continua a leggere


Rovigno abbraccia la nazionale di Dalić

Marko Prpic/PIXSELL

ROVIGNO Sabato e ieri primi allenamenti al Valbruna di Rovigno per la Croazia nella sua marcia di avvicinamento a Russia 2018. La nazionale di Zlatko Dalić resterà in Istria fino a sabato per raggiungere l’aeroporto di Pola e prendere il volo per Liverpool. Domenica, infatti, all’Anfield è in programma l’amichevole di preparazione contro il Brasile. I due terreni del complesso di Valbruna sono stati sistemati in modo da consentire alla rappresentativa croata di lavorare in condizioni ottimali. L’allenamento di ieri mattina è stato l’unico aperto al pubblico e ai media.

Dopo la tappa rovignese, al ritorno dall’Inghilterra, dal 4 al 7 giugno la Croazia torna nella nostra regione, questa volta ad Abbazia. continua a leggere


«Galeb», futuro Museo sull’acqua e muto testimone di una storia dalle mille sfaccettature

Ha ospitato stelle del cinema quali Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Kirk Douglas e Richard Burton, ma anche personaggi come Elisabetta II, regina del Regno Unito, Mu’ammar Gheddafi, il capo di Stato della Libia e Indira Gandhi, Primo ministro dell’India, nonché intellettuali e artisti jugoslavi. Il riferimento è la storica nave di Tito, “Galeb”, la cui ristrutturazione e successiva trasformazione in museo multimediale, tematicamente legato alla sua storia, ma anche a quella dell’ex Jugoslavia, è finalmente iniziata. Siamo appena alla fase zero, che consiste nello “spogliare” completamente l’imbarcazione da tutti i suoi oggetti, in modo da renderla pronta per il suo restauro in uno dei cantieri navali che saranno scelti mediante concorso pubblico.
La ristrutturazione del “Galeb”, assieme a quella del Palazzo dell’ex Zuccherificio, futura sede del Museo civico di Fiume, è resa possibile grazie ai finanziamenti – attorno agli 81 milioni di kune, di cui circa 69 vengono attinti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale – messi a disposizione nell’ambito del programma operativo “Concorrenza e coesione”. Il cospicuo importo è stato ottenuto in seguito al Bando di concorso del ministero dello Sviluppo regionale e dell’Ue relativo al programma “Valorizzazione turistica dei monumenti del patrimonio industriale di Fiume”. La ricostruzione del “Galeb” e del Palazzo dell’ex Zuccherificio – ritenuto tra i più importanti palazzi barocchi in Croazia – rientrano nel progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020.

Un Museo sull’acqua continua a leggere

 


ROVIGNO – Anche il Club di attività subacquee di Rovigno ha dato il suo valido contributo nell’ambito dei preparativi dell’imminente stagione turistica. In collaborazione con l’Ente per il turismo, la Port Authority e l’Istituto di ricerche marine “Ruđer Bošković”, sabato scorso ha organizzato un’azione ecologica che aveva come scopo la pulizia delle spiagge e dei fondali marini della baia di Valdibora e della spiaggia cittadina di Porton Biondi. I sub rovignesi sono stati coadiuvati nell’occasione dai sommozzatori del Club di attività subacquee “Drava” di Varaždin. continua a leggere


  • Fonte:  La Voce del Popolo
  • Link: http://lavoce.hr/cronaca/cronaca-istriana/362-smsi-di-rovigno-una-scuola-rivolta-verso-il-futuro
  • Articolo completo:  SMSI di Rovigno. Una scuola rivolta verso il futuro
  • Scritto Da: Cristina Golojka
  • Data:  04 maggio 2018

Buone notizie per tutti coloro che quest’anno, terminata la scuola elementare, dovranno affrontare il periodo sempre più vicino delle iscrizioni alla scuole medie e superiori. La Scuola media superiore italiana ripartirà a settembre con un’offerta formativa ancora più ricca. Infatti, accanto ai programmi del liceo generale, dell’indirizzo di tecnico fisioterapista, di estetista medic,o grazie al benestare del Ministero della Scienza e dell’Istruzione potrà essere realizzato il nuovo programma di perito economico, entrato in vigore da quest’anno, nonché il programma per commessi.
I nuovi programmi pongono maggiormente l’accento sul tirocinio formativo e sulle lezioni pratiche, da svolgere in aule specializzate e secondo un programma particolare. La SMSI ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie per poter attuare i nuovi programmi e i criteri prescritti dal Ministero competente.continua a leggere


Rovigno, Popolana del mare e dello sport

Rovigno – Tre giornate, quasi duemila partecipanti, 150 operatori sportivi, 250 volonari e una trentina di Associazioni e Club sportivi del territorio, ma soprattutto, un’infinità di eventi e tantissimo divertimento. 
Sono questi i numeri che hanno dominato la 14ª edizione della Popolana, la manifestazione sportivo-ricreativa organizzata dall’Unione sportiva della Città di Rovigno, con il sostegno della Città e dell’Ente per il turismo locale.
Da venerdì 27 a domenica 29 aprile, la piazza e la riva cittadine sono state sommerse da sportivi ed entusiasti arrivati da tutto il mondo per celebrare uno stile di vita sano, accomunati dal motto “Con lo sport dalle piazze e dalle calli alla natura e al turismo”. Continua a leggere


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Rovigno – Per il terzo anno consecutivo Rovigno ospiterà il Rovinj Beach Polo Cup, un evento sportivo, turistico e sociale unico in Croazia e nella regione. L’edizione di quest’anno riunirà ancora una volta i giocatori d’élite di questo sport reale nel torneo che si terrà dall’8 al 10 giugno alla spiaggia Porton Biondi. continua a leggere


Rovigno – In un incendio scoppiato poche ore fa a Cocaletto, in quel di Rovigno, che ha devastato un prefabbricato, ha perso la vita una donna di 85 anni, mentre un uomo di 68 e un’altra donna di 62 anni, marito e moglie, hanno riportato gravi ustioni. Entrambi sono stati fatti ricoverare d’urgenza al Centro medico ospedaliero di Fiume. Sul caso sono in corso accertamenti, ma stando alle prime informazioni di cui si dispone, l’anziana signora che ha perso la vita e la coppia fatta ricoverare a Fiume, sarebbero connazionali. Daremo un aggiornamento non appena disporremo di ulteriori notizie sull’accaduto. La polizia sarebbe stata avvertita dell’incendio dal 112 intorno alle ore 20.05 e immediatamente dopo sono arrivati sul posto i Vigili del fuoco rovignesi e gli inquirenti dell’Antincendio della Questura istriana.

Rovigno – Dopo la visita a Trieste, Virginia Raggi e gli studenti romani, accompagnati dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, Laura Baldassarre, e dai rappresentanti della Società di Studi Fiumani e dell’ANGVD di Roma nonché dal Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, hanno fatto tappa a Rovigno. Ad accoglierli nella sede della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” è stato il dolce suono delle bitinade rovignesi della SAC “Marco Garbin”, mentre a fare gli onori di casa sono stati il presidente del sodalizio e vicesindaco, Marino Budicin, la presidente dell’Esecutivo Cinzia Ivančić e la vicepresidente Maria Tamburini i quali hanno rivolto saluti anche alla presidente del Comitato provinciale di Roma, Donatella Schürzel, e a Marino Micich, Segretario generale della Società di Studi fiumani e alla consigliera del comitato provinciale di Roma dell’ANGVD, Silvia Bartolomucci. “Siamo onorati della sua presenza. È la prima volta che un sindaco di Roma fa visita a Rovigno“, ha detto il vicesindaco Marino Budicin, il quale ha voluto illustrare uno spaccato del passato che ha compreso l’esodo. Un passato – ha sottolineato – “che non è soltanto il nostro, ma quello di tutto il popolo italiano“. continua a leggere


ROVIGNO – L’ex fabbrica “Mirnapack” potrebbe diventare in un futuro prossimo un centro di intrattenimento che andrebbe ad arricchire l’offerta turistica di Rovigno. Si tratterebbe, in effetti, di un cambio di destinazione d’uso degli immobili utilizzati a fini industriali a seguito di svariate esigenze e necessità manifestate dalla Città di Rovigno.
A questo scopo, nella sede dell’amministrazione cittadina è stato organizzato un incontro al quale hanno preso parte, oltre al sindaco Marko Paliaga, anche i membri della società “Valalta”, proprietaria dell’ex fabbrica di imballaggi primari per il pesce in scatola, che ha operato fino alla fine dell’anno scorso, nonché l’aiuto ministro della Cultura Davor Trupković.
L’argomento trattato è stato quello della conversione dell’impianto industriale in centro d’intrattenimento, per il quale è stato richiesto un parere anche al Consiglio per i beni culturali operante in seno al Ministero della Cultura per il progetto che prevederebbe la demolizione dell’edificio della direzione della Fabbrica, condizione preliminare prima di procedere all’elaborazione del progetto di massima che trasformerebbe l’intero impianto in centro d’intrattenimento.


ROVIGNO – Sono Iva Pokrivka del club femminile di pallamano e Boris Mišković del club di kickboxing Budokai i migliori sportivi della Città di Rovigno per il 2017, mentre la formazione femminile di pallamano e il duo composto da Moreno Pajković e Sven Peteh del club di canotaggio Arupinum si sono aggiudicati il titolo di miglior squadra, rispettivamente femminile e maschile.

La cerimonia di premiazione, organizzata annualmente dall’Unione sportiva, si è tenuta lunedì sera al Centro multimediale, alla presenza di un pubblico numeroso di autorità cittadine, sportivi, amici e amanti dello sport.
Presenti anche il deputato al Sabor, Giovanni Sponza, il sindaco Marko Paliaga, i vicesindaci Marino Budicin e Kristijan Damijanić, il presidente del Consiglio cittadino, Valerio Drandić, il presidente e il segretario della Comunità sportiva della Regione istriana, rispettivamente Mladen Pavičević e Matija Červeni. continua a leggere


Oggi presso il Senato della Repubblica a Palazzo Madama, alla presenza del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, avrà luogo la Commemorazione ufficiale del Giorno del ricordo.

La commemorazione del Giorno del Ricordo dell’esodo e delle foibe, in linea con la legge istitutiva approvata nel 2004, ha luogo nelle massime sedi istituzionali, ovvero presso il Quirinale, la Camera dei Deputati oppure il Senato della Repubblica.
Cadendo quest’anno la ricorrenza del 10 febbraio di sabato, giornata in cui dette sedi istituzionali rimangono prevalentemente chiuse, è stato deciso di commemorare l’evento oggi venerdì 9 febbraio presso il Senato della Repubblica, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del presidente del Senato, Pietro Grasso. L’elemento di novità è rappresentato dall’intervento che verrà svolto a nome del variegato mondo dell’esodo, assegnato ogni anno a nomi di prestigio ed altamente rappresentativi.

Interverrà Rodolfo Ziberna – Quest’anno, si apprende, per svolgere l’intervento è stato scelto un cittadino del Friuli Venezia Giulia, precisamente il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, già Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, una delle associazioni più rappresentativa dell’esodo.

Diretta televisiva su RAI 2 – L’evento sarà ripreso in diretta televisiva nazionale da RAI 2 dalle 17 alle 18,30 circa. “È un onore ed un piacere – ha affermato Rodolfo Ziberna – per me poter rappresentare tutto il mondo dell’esodo in questa circostanza e l’occasione per me sarà una circostanza importante per poter rappresentare ai vertici della nostra Repubblica la situazione anche del confine orientale vissuta in particolare a Gorizia”. Continua a leggere 


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ROVIGNO – Durante i mesi invernali, ben sapendo che in estate non è possibile svolgere nessun tipo di intervento edile, la Città di Rovigno ha avviato lavori in varie parti della città. Attualmente è in corso il rifacimento del parcheggio che si trova sopra il campo di pallacanestro, con particolare attenzione all’ingresso nell’area, ai marciapiedi e ai bordi degli stessi. I lavori – il preventivo è di 60.000 kune – sono stati affidati alla ditta rovignese “Benčić”, le cui maestranze sono impegnate anche nell’allestimento del parcheggio Tugurio. In questo caso l’intervento costerà 127.000 kune e prevede il livellamento del terreno, l’allargamento dell’ingresso al parcheggio e l’inghiaiatura di tutta l’area.

Rifacimento della facciata – Allo stesso tempo la scuola elementare “Vladimir Nazor” è stata sottoposta a un intervento di restauro che interesserà le facciate settentrionale e orientale dell’edificio, per una superficie totale di 1.100 metri quadrati. Gli operai della bottega artigianale Dino Car di Rovigno sono impegnati principalmente nel rifacimento dell’intonaco, che era ormai fatiscente, ma allo stesso tempo rimetteranno a posto il cornicione, le grondaie e i pluviali. Il valore complessivo dell’intervento è di quasi mezzo milione di kune (il preventivo è di 487.529,95 kune). Il rifacimento delle due facciate dovrebbe essere completato entro l’inizio di marzo.

Va avanti la metanizzazione – Gli operai della ditta rovignese “Benčić” hanno ottenuto un appalto nell’ambito dei lavori di posa delle tubature principali del gas in via Giorgieri che vede impegnata l’azienda polese “Plinara”, che sta attuando il processo di metanizzazione in tutta l’Istria. Una volta collocati gli impianti infrastrutturali, sarà necessario rifare completamente la massicciata stradale per una lunghezza di 350 metri, intervento che richiederà la sostituzione di tutto il corpo stradale, quindi dello strato di base, del binder, o strato di collegamento e dello strato d’usura, che è la parte superficiale della sovrastruttura stradale. Il costo previsto è di 797.338,50 kune. In questo caso si prevede che i lavori vengano portati a termine entro la fine di marzo. 


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Rovigno – Dopo l’invasione degli ctenofori Mnemiopsis leidyi, noti comunemente anche come Noci di mare, nell’Alto Adriatico è stata registrata ultimamente la presenza di un’altra specie che minaccia i delicati equilibri dell’ecosistema marino. Diversi pescatori rovignesi lamentano un pescato carente a causa della comparsa del pesce serra. È soltanto una supposizione o questa specie può provocare davvero danni all’ecosistema nel nostro mare? Lo abbiamo chiesto al dott. Jakov Dulčić, dell’Istituto di oceanografia e pesca di Spalato e al ricercatore Paolo Paliaga del Centro di ricerche marine dell’Istituto “Ruđer Bošković”.

Un predatore aggressivo ecc.: Entrambi hanno confermato che la presenza di questo pesce, noto con il nome scientifico Pomatomus saltatrix, nell’Adriatico settentrionale è tutt’altro che occasionale e un aumento della popolazione di questa specie può recare gravi danni alla pesca, trattandosi di un predatore aggressivo che spesso distrugge anche le reti dei pescatori pur di arrivare alla preda. continua a leggere


Parte la rotta low cost fra Pola e Milano – Il collegamento tra le novità della stagione 2018 annunciate dai vertici dello scalo istriano: «Le destinazioni salgono a 60»

POLA. L’aeroporto di Pola ha registrato a consuntivo del 2017 un aumento su base annua del 36,5%: per poco – cinquemila transiti in meno – non è stato raggiunto il traguardo dei 600mila passeggeri che i vertici dello scalo contavano di raggiungere nell’arco dei dodici mesi. Probabilmente l’asticella era stata collocata troppo in alto, ma il direttore dello scalo Svemir Radmilo si dice comunque soddisfatto di come sono andate le cose e per l’anno in corso annuncia un traguardo ancora più ambizioso: quello dei 700mila viaggiatori. Una cifra che, se effettivamente raggiunta, porterebbe l’aeroporto istriano a superare per la prima volta dall’indipendenza della Croazia il movimento che si registrava negli ultimi anni dell’ex Jugoslavia, quando il transito superava le 600mila unità.

L’annata 2017 dell’aeroporto parte comunque già con delle certezze. «Lo scorso anno – spiega Radmilo – avevamo collegamenti diretti con 53 destinazioni: quest’anno saliremo a 60 e già a maggio prenderanno il via i voli della Volotea che aprirà la nuova linea con Nantes». Tra le altre novità della stagione estiva ci sarà – da fine giugno – anche il collegamento diretto fra Milano Malpensa e Pola operato da Easyjet, accanto al quale Radmilo cita «le nuove linee Pola-Basilea, Pola–Liverpool e Pola–Londra», operate sempre dallo stesso vettore.continua a leggere


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ROVIGNO – L’Università Popolare Aperta della Città di Rovigno ha aperto questa settimana le iscrizioni ai corsi verificati, standard e adattati di lingue straniere.
L’offerta formativa comprende in tutto 7 lingue: inglese, tedesco, francese, spagnolo, russo, croato per stranieri e italiano quale lingua dell’ambiente sociale. I programmi di apprendimento sono stati preparati in base alle linee guida del Quadro europeo comune di riferimento per le lingue, riconosciuto dal Consiglio d’Europa e che definisce chiari e precisi parametri di competenza linguistica individuale, di insegnamento e di valutazione con l’obiettivo primario di definire la conoscenza oggettiva di una lingua straniera. I certificati dei corsi dell’UPA sono verificati dal Ministero della Scienza, dell’Istruzione e dello Sport della Repubblica di Croazia e, in quanto tali, vengono iscritti nel libretto di lavoro. continua a leggere


Rovigno – Dopo essere stata riconosciuta tra le migliori destinazioni emergenti al mondo dal sito TripAdvisor, la destinazione più romantica dell’Adriatico continua a registrare risultati significativi anche fuori dalla stagione turistica.

Nel periodo delle festività natalizie e di fine anno – per il quale la Città e l’ente turistico locale hanno organizzato un ricco programma in piazza, conclusosi con il veglione di Capodanno e che ha ospitato sul palcoscenico i famosissimi Gipsy Kings –, dal 23 dicembre al 2 gennaio, la città ha registrato 13.028 pernottamenti, restando ai livelli dell’anno scorso.
Nel 2017, la città ha registrato un totale di 637.976 presenza e 3 milioni e 850.112 pernottamenti, con i quali si è avvicinata all’ambito traguardo dei 4 milioni. Pur non avvendo raggiunto questa cifra, Rovigno ha realizzato comunque un aumento dell’11% rispetto al 2016. Con questi numeri, la città è stata scalzata dal primo posto da Ragusa, che per la prima volta in assoluto è riuscita quest’anno a superare i 4 milioni di pernottamenti.
Dall’ente turistico ci informano che entro la fine del 2018 pianificano di realizzare il 4% in più di pernottamenti e raggiungere il tetto dei 4 milioni.


ROVIGNODecorazioni natalizie, accessori e abbigliamento invernali, oggetti per la casa e tanti altri splendidi artefatti sono andati a ruba anche quest’anno già nella prima giornata del Mercatino di Natale della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, che rimarrà aperto fino a stasera.

L’evento, arrivato quest’anno alla sua decima edizione, è stato inaugurato venerdì sera davanti a un pubblico, come sempre, numeroso, di rovignesi e ospiti che negli anni hanno sempre apprezzato la qualità dell’offerta di prodotti realizzati dai membri del gruppo “Mani di fata”, che opera in seno alla Comunità.
Oltre a questi, sono stati esposti anche manufatti creati dai bambini dell’asilo “Naridola”, della Scuola elementare italiana “Bernardo Benussi” e dai ragazzi della SMSI.
Saluti al pubblico e ai presenti sono stati rivolti dal presidente della CI, Marino Budicin, il quale ha colto l’occasione per ricordare che finora tutti gli anni il ricavato è stato devoluto in beneficenza per aiutare famiglie e bambini in difficoltà, nonché per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, attrezzature e mezzi didattici per le istituzioni e per i parchi gioco del Rovignese. Quest’anno, invece, i fondi raccolti verranno destinati all’acquisto di costumi per la sezione femminile della Società artistico-culturale “Marco Garbin” che in settimana ha festeggiato i settant’anni di attività.
Budicin ha sottolineato l’intensa attività svolta dalla CI nel corso di tutto l’anno. “Anche il 2017 è stato ricco di manifestazioni, mostre, spettacoli e concerti: un segno che la nostra Comunità è dinamica, lavora bene e si impegna grazie all’apporto di tutti”.
L’inaugurazione del Mercatino di Natale è stata arricchita dall’esibizione del Coro “Batanola” guidato da Vlado Benussi e del coro misto della SAC “Marco Garbin”, che ha eseguito due bellissime bitinade.


ROVIGNOCresce l’attesa per la nona edizione del “Rovinj Music Festival”, che vedrà anche quest’anno, in quattro giornate di durata, salire sul palcoscenico del tendone in Valdibora una selezione di complessi amati dal pubblico di tutte le generazioni.
“Sono 39 in tutto i complessi interessati a partecipare alla parte competitiva del Festival, provenienti dalla Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Macedonia e Montenegro – ha dichiarato Igor Franković, che assieme a Zoran Božić e Denis Budim, membri del Comitato organizzatore, ha presentato il programma della manifestazione –, a testimonianza del grande interesse da parte di musicisti di tutta la macroregione per quest’evento, che si propone di essere un’ouverture perfetta per la decima edizione del Festival”.
Il 27 dicembre al Teatro Gandusio si terrà il concerto dei “Mangroove”, stile jazz pop fusion. Il Festival si sposterà quindi nel grande tendone a Valdibora, dove il 28 dicembre sarà la volta dei rovignesi con i membri del Laboratorio musicale e il complesso “The Link20”. “Sul palco saliranno 200 musicisti rovignesi, perché l’intento del Festival è in parte anche quello di promuovere l’attività dei nostri concittadini e dare a loro l’opportunità di esibirsi”, ha sottolineato Zoran Božić.
Seguiranno, venerdì 29, il concerto degli “Elemental” e dei “Night Express”, nonché l’esibizione dei complessi in gara: i macedoni “Ki” e la band “Tale Quale” proveniente dalla Bosnia ed Erzegovina. Il giorno seguente saliranno sul palco, accanto agli headliners “Atomsko sklonište” e “Opća opasnost”, i complessi “Negdje između” (Pola) e “Lorelei” (Karlovac). Il vincitore, che verrà proclamato nel corso dell’ultima serata del Festival, si porterà a casa un premio di 5mila kune e il diritto di esibirsi alla decima edizione.
L’ingresso per le prime due giornate è gratuito, mentre nei giorni a seguire il prezzo dei biglietti per concerto è stato ridotto quest’anno da 70 a 40 kune. Questo perché – come spiegano gli organizzatori – la volontà è quella di attirare quanto più pubblico, rendendo i prezzi più accessibili.
Il Festival è un trampolino di lancio per i complessi ancora non affermati, perché da loro la possibilità di esibirsi assieme ad artisti famosi, nelle stesse condizioni di effetti audio e luce e davanti allo stesso pubblico. “Molti dei complessi che si sono esibiti negli anni precedenti hanno costruito in seguito una carriera di successo”, ha ricordato ancora Božić.
Gli organizzatori hanno voluto ringraziare tutti coloro che negli anni hanno lavorato e contribuito a far crescere il Festival. Tra questi, un grazie particolare è andato alla Città di Rovigno che ha saputo riconoscere la qualità dell’evento sin dagli inizi.
Edita Sošić Blažević, responsabile del settore amministrativo agli affari sociali, alla presentazione del Festival ha voluto sottolineare l’importanza che l’evento ha avuto e continua ad avere per la Città, perché va ad arricchire l’offerta di manifestazioni nel periodo che si estende da Natale a Capodanno.


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ROVIGNO Settant’anni di emozioni uniche e di un impegno ininterrotto, contraddistinta da innumerevoli successi, di promozione, tutela e trasmissione dell’identità culturale autoctona rovignese. Un traguardo importante, insomma, quello che la Società artistico-culturale “Marco Garbin” di Rovigno ha celebrato mercoledì sera nella gremita sala del Centro multimediale, troppo piccola per accogliere il numerosissimo pubblico accorso per onorare il più grande cantore delle nostre tradizioni.

Diretto da Riccardo Sugar, il coro misto della SAC ha aperto la serata con l’inno della società, seguito dalla straordinaria “Curiva ∫ì pa’l mondo” di Piero Soffici. Un caloroso saluto è stato rivolto dalla vicepresidente della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, Maria Tamburini, a tutti gli attivisti, dirigenti e presidenti che hanno accompagnato l’attività della SAC in tutti questi anni.
Presenti alla serata anche numerosi rappresentanti delle istituzioni della CNI, delle istituzioni e associazioni cittadine e dell’amministrazione municipale, tra i quali il sindaco Marko Paliaga, il presidente del Consiglio municipale e rappresentante della Regione istriana, Valerio Drandić, il sindaco dei bambini Giorgio Rocco, la vicepresidente del Consiglio municipale Tiziana Zović Stanić, la responsabile del Settore cultura dell’Università Popolare di Trieste, Susanna Isernia e la Capodipartimento per gli affari sociali della Città di Rovigno, Edita Sošić Blažević.


TRIESTE – Al pianoforte il Maestro David Di Paoli suona le note dell’Inno all’Istria, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri è appena arrivato all’evento della Bancarella 2017 di Trieste per trattare il tema “A settant’anni dal Trattato di Pace di Parigi – La Repubblica italiana e il confine orientale”, organizzata dal CDM, Centro per la Documentazione Multimediale della Cultura istriana, fiumana, giuliana e dalmata, in collaborazione con il Comune di Trieste e l’ANVGD. Le immagini dell’esodo scorrono sullo sfondo: un amarcord, una nostalgia infinita che non ci si stanca di rivivere in queste occasioni. Renzo Codarin, presidente del CDM porge i saluti all’ospite, in prima fila gli esponenti di Forza Italia: l’on. Sandra Savino, Riccardo Riccardi, capogruppo PdL-Forza Italia nell’Assemblea regionale FVG, gli assessori comunali Brandi e Lobianco.

Trattato di Osimo – Dialogando con Davide Rossi, Gasparri volge la sua memoria agli atti che lo videro protagonista e lo avvicinarono alle vicende dell’esodo. Racconta dei suoi anni giovanili che lo videro impegnato con la destra romana a protestare contro il Trattato di Osimo. “Ma – dice poi – la tragedia si era consumata prima, ormai era impossibile alzare la voce. D’altronde, con Yalta l’Italia avrebbe potuto finire dall’altra parte della cortina di ferro”. Ricorda anche che in quegli anni c’era stata una totale rimozione della vicenda dell’esodo: il ’68 aveva cambiato le idee, la sinistra vinceva nelle grandi città e aveva occupato i luoghi della cultura. Il momento che cita con maggior enfasi è quando conferì le medaglie agli “ultimi martiri del Risorgimento italiano”. Lo fece nell’ottobre del 2004, a cinquant’anni dal ritorno di Trieste all’Italia, da ministro della Repubblica in piazza Unità d’Italia.

Le vicende dell’esodo – “Fu un momento personale importante – afferma –, quando si parla di Trieste si sente un fremito di patriottismo. La città aveva pagato un alto prezzo per essere italiana. Il partito comunista organizzò le aggressioni contro gli esuli, che erano italiani e volevano vivere nella loro patria, mentre oggi l’Italia spende 5 miliardi l’anno per ospitare gente che non è italiana – continua Gasparri –. Nel ’97 feci un’interrogazione sull’assenza di questa parte della storia sui libri di scuola. Mi rispose in modo burocratico la sottosegretaria Carla Rocchi, dei Verdi. Indignato la coprii di insulti. Pansa, che allora era direttore dell’Espresso, con un articolo di due pagine mi diede ragione e mi disse che questo negazionismo andava denunciato. Soltanto successivamente scrisse “Il sangue dei vinti”.


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ROVIGNO – Sono in tutto 172 milioni e 773.128 kune i mezzi pianificati nel Bilancio di previsione della Città di Rovigno per il 2018, che assieme alle proiezioni per il 2019 e il 2020 si è trovato all’ordine del giorno nel corso dell’ultima seduta del Consiglio municipale, tenutasi ieri. Un Bilancio che, come sottolineato dal sindaco Marko Paliaga, riflette la politica, le necessità e le possibilità. “Con il Bilancio per il 2018 abbiamo raggiunto l’equilibrio tra le necessità e la componente di sviluppo”, ha aggiunto.

Investimenti di elevato valore – Nel documento contabile, che espone in maniera sistematica il reperimento e l’impiego delle risorse pubbliche per il 2018, sono inclusi diversi investimenti di elevato valore per la Città, tra cui il progetto della piscina comunale, quello del porto settentrionale, quindi la costruzione dell’asilo a Villa di Rovigno, l’ampliamento della Scuola elementare “Juraj Dobrila”, la ricostruzione del lastricato davanti alla Chiesa di Sant’Eufemia, la costruzione della circonvallazione tra via Dapiran e via dell’Istria, la pista ciclabile tra Mondelaco e Valalta e la ricostruzione del parco giochi di Valdibora.

Sensibilità sociale – “In seguito alla riforma del sistema fiscale – ha spiegato il sindaco –, le nostre entrate saranno ridotte di 1 milione e 300mila kune nel 2019 e ulteriori 2 milioni e 200mila kune nel 2020. Questi importi dovranno essere recuperati altre imposte, affinché non ci sia un impatto negativo sulla stabilità finanziaria della Città e sulla realizzazione dei progetti”. Tra le priorità figurano anche la messa in funzione della zona imprenditoriale e i sostegni e le sovvenzioni all’imprenditoria e all’agricoltura. Al settore della cultura saranno destinati circa 2milioni e 200mila kune, altri 5 milioni andranno allo sport e 6 milioni per il sociale. “Questi numeri testimoniano anche della sensibilità che abbiamo verso i nostri concittadini, soprattutto quelli in difficoltà”, ha rilevato il sindaco. continua a leggere


ROVIGNO – Il mare, un affascinante specchio blu che nasconde sul suo fondale uno scenario spettacolare. D’altro canto, spesso ci si imbatte in organismi tossici o specie invasive. A parlarne, nella sede della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, sono stati Daniela Marić Pfannkuchen e Paolo Paliaga, del Centro di ricerche marine dell’Istituto “Ruđer Bošković”, che vanta una tradizione lunga 136 anni dedicati alla ricerca del mare Adriatico.

Ostreopsis, gli effetti colpiscono anche l’uomo – Tra i fenomeni comparsi negli ultimi anni, si è parlato dell’Ostreopsis, organismo appartenente al gruppo dei dinoflagellati, diffuso anche lungo la costa dell’Adriatico. Di dimensioni comprese tra i 30 e i 60 micron, risulta invisibile a occhio nudo e vive attaccato alle alghe bentoniche. L’Ostreopsis sintetizza forti tossine che possono essere dannose anche per l’uomo, causando febbre, tosse, nausea, raffreddore, disturbi respiratori e persino congiuntivite.

Gli effetti tossici colpiscono l’uomo particolarmente nei casi di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali. La tossina si diffonde anche nell’aria, dopo le mareggiate, trasportata dall’aerosol marino. Per questo motivo – come ha sottolineato la dott.ssa Daniela Marić Pfannkuchen –, le persone che manifestano sintomi di intossicazione non devono necessariamente avere avuto un contatto diretto con l’acqua. “Basta una passeggiata lungo la costa in prossimità dei punti in cui l’Ostreopsis è presente in alta concentrazione”, ha aggiunto.

La ricercatrice ha fatto l’esempio del caso manifestatosi a Genova nell’estate del 2005, quando circa 200 persone sono state ricoverate in ospedale dopo una passeggiata al mare o in spiaggia. “In Istria, la concentrazione più alta è stata rilevata soprattutto in zone con un’elevata presenza di turisti, come Parenzo e Rovigno. Inoltre, in seguito all’analisi genetica è stato osservato che presentano caratteristiche uguali agli organismi dell’Atlantico, il che indica una forte probabilità che siano arrivate nel nostro mare attraverso lo stretto di Gibilterra.

Come proteggersi dall’intossicazione? – “L’Ostreopsis è molto territoriale: se in un tratto la sua presenza è molto diffusa, può capitare che 10 metri più in là la spiaggia sia sicura. Per tale motivo è necessario introdurre monitoraggi che in Croazia attualmente non sono una prassi e rendere i risultati disponibili a tutti – avverte la ricercatrice –, similmente all’Italia, dove i cittadini hanno accesso al sito internet contenente una mappa con bandierine di diversi colori e notizie dettagliate sulla presenza dell’organismo”.

Ciò consentirebbe, inoltre, di limitare il consumo alimentare di ricci o frutti di mare raccolti nelle zone interessate dalla fioritura, perché le sostanze tossiche rilasciate dalle Ostreopsis non sono termolabili.

Allarme Noci di mare – Un altro fenomeno, osservato negli ultimi due anni anche dai bagnanti nei mesi estivi è la presenza invasiva nell’Alto Adriatico degli ctenofori Mnemiopsis leidyi, noti comunemente anche come Noci di mare.

Nonostante non rappresenti un pericolo per l’uomo, perché a differenza delle meduse è priva di cellule urticanti, tale specie è in grado di arrecare gravi danni all’ecosistema, perché nell’arco di una giornata riesce a divorare tutti i nutrienti presenti in 100 litri d’acqua, causando un deterioramento ambientale, dovuto al calo della diversità delle specie ittiche. La loro presenza potrebbe causare danni anche al turismo, perché nuotare tra le Noci di mare è un’esperienza poco piacevole. Sono esseri ermafroditi in grado di autofecondarsi deponendo fino a 12mila uova al giorno. Il loro ciclo di vita dura da 1 a 6 mesi e sopravvivono a temperature che vanno dai 4 ai 31°C e a una salinità da 3 a 39 ‰. Inoltre, hanno la capacità di autorigenerarsi.

La soluzione? Introdurre la Beroe Ovata – L’intervento, spiega Paliaga, consisterebbe nell’introdurre nelle nostre acque una nuova specie, la Beroe Ovata, che si nutre di Ctenofori. Nel 2005, infatti, una nave proveniente dall’Ucraina aveva portato con le acque di zavorra le Noci di mare, che allora non erano riuscite a diffondersi nell’ambiente, perché accanto a queste aveva trasportato anche la specie della Beroe Ovata. Stando ai dati forniti da Paliaga, invece, la minaccia sta attualmente progredendo e molto presto, le Noci di mare potrebbero invadere anche il Golfo del Quarnero. “Abbiamo condotto esperimenti assieme ad alcuni pescherecci e abbiamo osservato che i dati sono allarmanti. Infatti, dal 30 al 75% del pescato nelle reti era costituito, appunto, da Noci di mare”, spiega Paliaga.

Per quanto possa sembrare semplice, l’introduzione nell’Adriatico del predatore Beroe Ovata, implica costi pari a milioni di euro. “Inoltre, la decisione di introdurre una nuova specie non può venir presa da un solo Paese, ma dev’essere concordata a livello europeo”, ha concluso il ricercatore.


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BUCCARI – In questi giorni a Fiume si dibatte sull’opportunità o meno di attuare in città il cosiddetto bilinguismo visivo. In parole povere, si discute sulla possibilità di installare targhe toponomastiche bilingui, scritte in croato e in italiano. Una rivendicazione, quella attinente al bilinguismo visivo, che si richiama allo status di minoranza autoctona sancito nel caso della comunità nazionale italiana dallo Statuto della Città di Fiume, ma anche a trattati internazionali. Indubbiamente un argomento complesso, in particolare se si considerano le vicissitudini storiche del capoluogo quarnerino.

Alla recente tavola rotonda sull’argomento svolatasi nella sede della Comunità degli Italiani di Fiume, il presidente onorario della Dieta democratica istriana (DDI), Ivan Jakovčić, ha voluto lanciare una provocazione. Ha invitato gli esponenti dell’HDZ locale (a Palazzo Modello era seduto tra il pubblico il presidente della sezione fiumana dell’HDZ, Lucijan Vukelić, nda) a farsi promotori dell’iniziativa, in modo da poter dire ai colleghi socialdemocratici “cosa aspettavate a farlo”.

A pochi chilometri di distanza, a Buccari, intanto, l’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Tomislav Klarić (HDZ) sembra aver anticipato l’europarlamentare istriano.

Già da tempo è in circolazione una brossure in lingua italiana dedicata agli imprenditori e incentrata sulla zona industriale sotto l’ingerenza dell’amministrazione Klarić.


http://editfiume.info/lavoce/capodistria/26237-dalle-eccellenze-lucane-al-richiamo-della-pizza

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CAPODISTRIA | Con un grande evento si sono conclusi ieri sera gli appuntamenti con la Cucina italiana nel mondo, promossi dal Consolato generale d’Italia a Capodistria, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri italiano e di altri dicasteri, responsabili delle attività economiche e delle risorse alimentari. La sala protocollare di San Francesco ha fatto da cornice alla presentazione del “Gusto lucano”, ossia della promozione dei prodotti tipici di cinque Comuni: Aliano e Gorgoglione in provincia di Matera, Guardia Porticara, Moliterno e Viggiano in provincia di Potenza. I cenni di saluto sono stati rivolti dal vicesindaco capodistriano, Alberto Scheriani, che ha espresso la gioia della città e della Comunità degli Italiani per l’opportunità di conoscere da vicino una parte dell’Italia e di allacciare contatti diretti con le realtà locali. La Console generale d’Italia a Capodistria, Iva Palmieri, nell’introdurre la serata si è detta soddisfatta della risposta del pubblico nell’arco delle quattro giornate, segno che l’iniziativa è piaciuta ed è stata recepita bene. Ha ringraziato per la sua costante presenza e sensibilità il deputato italiano al Parlamento sloveno, Roberto Battelli e per il sostegno offerto la Comunità degli Italiani capodistriana e il suo presidente… continua a leggere


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ROVIGNO – Nell’ambito del progetto delle giornate integrate “Scuola, casa, famiglia”, gli alunni della Scuola elementare italiana “Bernardo Benussi” hanno visitato la settimana scorsa la Scuola media superiore italiana. Il progetto prevede, infatti, che ogni anno i genitori degli alunni svolgano un’ora di lezione durante la quale presentano il proprio mestiere. Quest’anno, visto che alcuni dei genitori insegnano alla SMSI, la terza classe della “Bernardo Benussi” ha avuto l’occasione di fare un tour della scuola e di assistere a varie attività. Tra queste, gli alunni sono rimasti particolarmente entusiasti dalle lezioni che hanno preparato per loro insegnanti e alunni degli indirizzi di tecnico fisioterapista e di estetista medico.

Terapie aromatiche, pulizie della pelle, massaggi terapeutici ed esercizi importanti a mantenere il fisico in salute e in forma hanno completamente conquistato l’interesse dei piccoli che senza doverci pensare due volte hanno espresso il desiderio di voler “andare qui a scuola”. Affinché tale desiderio possa venir realizzato dovranno aspettare ancora qualche anno, ma nel frattempo si sono divertiti a visitare anche il laboratorio di chimica e biologia e l’aula di matematica, dove hanno imparato a realizzare anche bellissime e originali decorazioni natalizie.


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ROVIGNO – Prosegue a ritmo incalzante l’opera di costruzione della rete fognaria nel Rovignese. In questi giorni, infatti, sono iniziati i lavori in via dell’Istria con l’uso – per la prima volta a Rovigno – di una nuova tecnologia CIPP, la quale non prevede scavi e che consiste nella ricostruzione, all’interno della condotta esistente, di un nuovo tubo che prende la forma del tubo ospite e se ne assume tutte le caratteristiche idrauliche. Con questa tecniche sono stati già risanati nei giorni scorsi 450 metri di tubature dalla zona degli ex magazzini della “Jadran” fino a via dellIstria.

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Senza scavi – La scelta di intervenire utilizzando la metodologia CIPP (acronimo di cured-in-place-pipe: tubature curate in loco) per il risanamento delle tubature esistenti costruite in cemento con l’installazione di nuove tubature, costruite su misura, è stata motivata dal fatto che il metodo classico con scavi richiederebbe più tempo, nonché un costo più elevato. Non permetterebbe, inoltre, la circolazione indisturbata dei veicoli e il funzionamento dell’infrastruttura in tale zona, come spiegato dal direttore della municipalizzata “Smaltimento acque”, Ognjen Pulić. “Tale tecnologia – ha sottolineato il responsabile dei lavori, Saša Stefanović – non disturba l’ambiente circostante con polvere o rumori di elevata intensità. Inoltre, esclude la possibilità di danneggiare l’infrastruttura circostante, ossia i cavi dell’elettricità, delle telecomunicazioni o le tubature dell’acqua”.  continua a leggere


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BUIE – “La Corrida buiese” è uno show organizzato dalla Comunità degli Italiani di Buie e liberamente ispirato a quello di Corrado Mantoni, prima radiofonico andato in onda dal 1968 al 1979 e poi televisivo, a partire dal 1986. La versione buiese, personalizzata e condita con tanta ironia, e soprattutto auto-ironia, dei partecipanti, si svolge dal 2014. Ben quattro le edizioni tenutesi finora, che hanno registrato sempre il tutto esaurito. 

Audizioni a Mestre – Questo gran “rumore” prodotto con tanto entusiasmo dai partecipanti alla Corrida buiese, espresso anche tramite i social network e il nostro quotidiano “La Voce del popolo, che oltre a seguire l’evento in tutte e quattro le edizioni ha sempre condiviso online video e gallerie di foto, è giunto recentemente anche alle… orecchie degli organizzatori della vera “Corrida”. La redazione del programma televisivo italiano ha contattato infatti la segreteria della CI di Buie, interessandosi all’evento istriano e ai suoi vari partecipanti definendoli dei veri artisti. Spetterà ora a Dolores Barnaba contattare i partecipanti di tutte e quattro le edizioni istriane, oppure sceglierne dei nuovi, per informarli che la redazione televisiva del programma organizza, con tutta probabilità tra il 12 e il 14 dicembre, a Mestre, le audizioni che serviranno a selezionare i partecipanti della prossima edizione del programma televisivo italiano. continua a leggere


ISOLA – La nona edizione del Premio Isola d’Istria, istituito dalla locale Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana, ha inteso omaggiare la figura di Giovanni Ulcigrai. Nato a Isola nel 1939 e scomparso nel 2015 a 76 anni, fondò la nota pasticceria alle Noghere e fu, tra l’altro, presidente per tre mandati del Circolo della Vela di Muggia. Le origini dell’attività sono però isolane, dove la famiglia Ulcigrai gestiva il “Forno de Viola”. Il riconoscimento per il 2017 è stato assegnato postumo, ritirato a Palazzo Manzioli dalla consorte Liliana e dai figli Evelin e Guido. continua a leggere


Podgorica mette in vendita a ottantamila euro lo “Jadranka” attualmente ormeggiato a Bar

PODGORICA – Anche per l’ultimo yacht di Tito, lo “Jadranka”, suonano le “campane a morto”. Non sarà demolito, ma il governo del Montenegro ha annunciato su Twitter la decisione di mettere in vendita con un’asta pubblica il vecchio yacht. Il prezzo di partenza è stato fissato in 80 mila euro. Come riferiscono i media locali, l’imbarcazione del vecchio leader jugoslavo è stata ritenuta un bene superfluo e non necessario ai bisogni degli organi statali del Montenegro.

Costruito nel 1977 nei cantieri navali Kraljevica, in Croazia, lo yacht “Jadranka” – lungo 34 metri e in grado di ospitare 40 persone e 14 marinai – era rimasto per anni attraccato nella parte militare del porto di Bar, in Montenegro, che al pari di tutte le altre repubbliche federate, si è proclamato indipendente (nel 2006) dopo la disgregazione della Federazione jugoslava.

Non tutti però si sono detti d’accordo con la decisione di mettere in vendita lo yacht di Tito. Su Twitter alcuni hanno proposto alle autorità del Montenegro di istituire un Museo di vecchie imbarcazioni a Cattaro o Tivat, in modo da incentivare ulteriormente il turismo. continua  a leggere


CAPODISTRIA –  Dal 20 al 26 novembre si svolgerà la seconda edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo”. L’iniziativa, che quest’anno ha come tema “Cucina e vino di qualità”, è nata da un’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il territorio costiero viene inglobato nelle attività grazie all’impegno del Consolato generale d’Italia a Capodistria, che ha dato vita a un ricco programma nel quale figurano vari partner, tra cui la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, la CAN di Capodistria e il Comitato locale della società “Dante Alighieri”, il Forum “Italo-Sloveno”, l’Associazione “Cuochi Trieste”, le Aziende “Farina e sale“ e “Molino di Pordenone“, nonché la Regione Basilicata e alcuni enti locali della stessa. Alla Console generale d’Italia a Capodistria, Iva Palmieri, abbiamo chiesto le finalità dell’iniziativa. continua  a leggere


Da lunedì nuovi sommovimenti ma tutti di lieve intensità  In agosto erano state registrate più di dieci scosse nell’area.

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Veduta di Fiume

FIUME – Sono stati in tutto sei e anche non forti – il più intenso sisma ha toccato i 3,1 Richter – ma ancora una volta hanno generato preoccupazione tra la popolazione fiumana e quella dei dintorni. Gente ormai abituata alla terra che trema, ai tavoli che si spostano di un qualche millimetro, ai lampadari che oscillano, a quel rumore sordo e minaccioso che arriva dalle viscere di una vasta area del Quarnero e del suo circondario.

Nei giorni scorsi il Fiumano è stato interessato da una serie di terremoti, sulla falsariga di quanto avvenuto tre mesi fa, in agosto, con i sismografi che avevano rilevato più di dieci sommovimenti, provocando inquietudine anche tra i numerosi turisti presenti allora nella regione nordadriatica.

Il primo sisma di questa settimana si è verificato lunedì, con il più forte che ha avuto magnitudo 3,1 e l’epicentro nei pressi di Begovo Razdolje, una cinquantina di chilometri a sud-est di Fiume. «Posso confermare che il secondo per potenza, di poco inferiore ai 3,1 Richter, ha riguardato la baia di Buccari – a parlare il responsabile dell’Istituto sismologico croato, Ivo Allegretti. continua  a leggere


baratto

È arrivato il momento di guardare bene nel proprio scantinato, nel soffitto o in garage, alla ricerca di cose forse da tempo dimenticate e che ancora possono rivestire un qualsivoglia interesse, ma anche di pensarci bene prima di gettare nella spazzatura oggetti, indumenti, calzature, utensili, giocattoli, libri, che magari si possono incollare, rattoppare, riparare e recuperare. Sta infatti per iniziare la Settimana europea della riduzione delle immondizie (EWWR 2017), nel corso della quale è previsto lo svolgimento di tutta una serie di attività, oltre che utili anche divertenti e, dalle nostre parti, ancora inedite. L’Associazione Istria Verde e la Regione istriana, si associano alle iniziative europee con l’intento di invitare la cittadinanza a prevenire l’inondazione dei rifiuti, forti del motto europeo “Ripara e riutilizza!” Ai cittadini d’Istria l’opportunità di partecipare a diversi happening improntati sullo scambio degli oggetti senza spesa alcuna. Oggi (venerdì), alle 18 ci si potrà recare alla sala-soggiorno del Centro sociale Rojc, dove si terrà la fiera dello scambio dell’usato “TiDam-TiDaš” (Io do una cosa a te e tu dai una cosa a me), una specie di mercatino delle pulci, dove non servirà usare il denaro, ma ci si fermerà al puro baratto, come all’era dei cavernicoli. continua  a leggere


ROVIGNO – È stato un mese molto movimentato per gli alunni della Scuola media superiore italiana di Rovigno, che nelle ultime due settimane hanno effettuato diverse escursioni e gite didattiche, durante le quali hanno visitato nuovi luoghi e arricchito il loro bagaglio di conoscenze: un bagaglio che si sono riportati a casa assieme a tanti bellissimi ricordi.

Accompagnati dalla prof.ssa Antonella Sošić e Gorana Višković Orbanić e dal prof. Gianni Ottocchian, 40 alunni delle classi liceali e del perito alberghiero-turistico sono stati in gita nel Parco nazionale del Velebit settentrionale, dove hanno visitato Smiljan e la casa natale di Nikola Tesla, con il museo dedicato alla sua vita e alla sua opera. Durante questa gita, gli alunni hanno potuto apprendere tante nuove nozioni sulla morfologia, sulla flora e sulla fauna del territorio, come anche sulla vita e l’opera di Nikola Tesla e Ivan Goran Kovačić, allo scopo di potersi creare un’immagine interdisciplinare quanto più completa del territorio visitato. continua a leggere


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PARENZO – Pista di pattinaggio gratuita, mercatino di Natale, una trentina di concerti, rappresentazioni per bambini, presepi viventi e, infine, addirittura quattro veglioni di Capodanno: tutto questo verrà offerto ai parentini e ai loro ospiti nell’ambito della nuova edizione dell’Avvento a Parenzo, che ritorna nel cuore della città vecchia. L’ampio programma è stato presentato dal sindaco Loris Peršurić, dal direttore dell’Ente per il turismo di Parenzo, Nenad Velenik, nonché dai rappresentanti delle aziende partner, ossia da Vlatka Ilečić Arklinić, destination manager della “Valamar Riviera”, ed Eva de Zan Prusina, responsabile relazioni esterne della “Plava laguna”.

I vari eventi in programma si svolgeranno dal 6 dicembre al 7 gennaio 2018 in piazza Matija Gubec, mentre la pista di pattinaggio rimarrà a disposizione dei cittadini, ma specialmente dei più giovani, fino al 14 gennaio.

Peršurić: «Grazie a tutti» – “Vorrei ringraziare di cuore tutti i parentini, ma anche i numerosi ospiti – ha dichiarato il sindaco Peršurić – che hanno manifestato il proprio gradimento in occasione della prima edizione dell’Avvento. Abbiamo dimostrato che anche noi in Istria siamo in grado di creare un Avvento fiabesco, che però non sarebbe fattibile senza quello spirito di comunione che ci contraddistingue. Il fatto che più di 700 persone abbiano compilato il questionario da noi preparato dopo l’Avvento dello scorso anno, dimostra l’interesse dei nostri concittadini per questa manifestazione. Nell’organizzare questa nuova edizione, ci siamo basati proprio sui loro commenti e sono convinto che riusciremo anche quest’anno, assieme ai nostri partner e coorganizzatori, a soddisfare le loro esigenze con eventi quotidiani, tanti contenuti gratuiti e specialmente tanto divertimento”.

I quattro veglioni continua a leggere


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CAPODISTRIA – La Giornata dei defunti e la festa religiosa di Ognissanti hanno fatto affluire nel cimitero capodistriano di San Canziano numerosi visitatori. Molti sono rimasti sorpresi e contrariati dai bollini verdi comparsi su alcune antiche tombe, che indicavano come il canone non fosse stato versato dai famigliari e invitavano gli stessi a rivolgersi all’Ufficio dei servizi cimiteriali. In alcuni casi i contrassegni sono finiti su sepolcri di famiglie nobili capodistriane, i cui membri hanno legato i loro nomi alla storia locale, regionale e dell’Italia per le loro gesta eroiche, per l’impegno politico o i risultati conseguiti nei più svariati campi, dalla letteratura alle scienze. Il solo pensiero che alcuni di questi personaggi famosi potessero essere cancellati dalla memoria dei capodistriani, smantellando le loro ultime dimore, ha suscitato non poche proteste.

Scheriani placa gli animi – Il vicesindaco capodistriano, Alberto Scheriani ha però cercato di calmare gli animi. “Bisogna comprendere che il cimitero è gestito dall’azienda municipalizzata competente. Quest’ultima agisce d’ufficio, rilevando le inadempienze dei titolari dei sepolcri. In base agli elenchi di cui dispongono, invitano i familiari dei defunti che riposano a San Canziano a farsi carico del canone previsto. Spesso le ingiunzioni inviate tornano al mittente, anche perché molti destinatari si sono trasferiti altrove o sono scomparsi a loro volta. I bollini verdi, affissi su alcune tombe, sono l’estremo tentativo di entrare in contatto con qualcuno che viene a visitarle in questi giorni. Non c’è nulla di allarmante. Nessuno ha intenzione di smantellare le ultime dimore più antiche. In base al regolamento vigente non sarebbe nemmeno possibile senza l’assenso della CAN capodistriana. In passato alcune richieste in tale senso erano state formulate senza peraltro ottenere alcun tipo di avallo”. “Negli ultimi tempi”, così ancora Scheriani, “il Comune, la CAN, l’Ente per la tutela dei beni culturali e l’azienda municipalizzata, stanno cercando di elaborare un nuovo regolamento per la tutela delle tombe di valore storico e culturale. continua a leggere


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Tre scosse oggi a Fiume. Il Servizio sismologico della Repubblica di Croazia ha registrato stamane, mercoledì 15 novembre, ben tre terremoti nella zona adiacente alla città di Fiume. Il primo è stato registrato alle ore 6.05 con epicentro nella baia di Buccari, si tratta di un sisma di intensità bassa dal magnitudo di 2.6 su scala Richter. Dopodiché alle ore 8.47 è stato registrato un terremoto di magnitudo 3.1 dall’epicentro a 10 km da Fiume. L’ultima scossa è arrivata alle ore 11.40 dal magnitudo 3.1 su scala Richter anche questo, l’epicentro è stato registrato a Begovo Razdolje nel Gorski Kotar.

In questi giorni il Quarnerino è stato protagonista di una serie di scosse di bassa intensità. Comunque nulla di straordinario, prendendo in considerazione che la nostra è una zona sismica relativamente attiva e vengono registrati terremoti di bassa intensità lungo tutto l’anno.


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È ancora pericolo inquinamento in Molo Carbone, dove verso le 8,30 di lunedì le forti raffiche di bora hanno fatto saltare gli ormeggi della nave-piattaforma “Apollo“ (commissionata da un’armatoriale belga e varata non più tardi di 3 mesi fa), che in balia delle onde si è avvicinata al molo schiantandosi contro la navetta per il rifornimento “Silni” dell’azienda “Brodospas”. Il nome della navetta non è “bastato” a farla resistere all’urto: schiacciata contro la banchina, ha riportato una lacerazione lungo tutta la fiancata, per poi parzialmente affondare. Come se non bastasse, soltanto due giorni prima era stata rifornita con 14 tonnellate di carburante, ancora a rischio di fuoriuscita. In seguito alla collisione le maestranze del cantiere navale “Scoglio Olivi” sono riuscite a ormeggiare la piattaforma “Apollo”, che a sua volta ha riportato danni ingenti, mentre gli operai e l’equipaggio sono scesi a terra.

Per affrontare l’emergenza il Comando anti-inquinamento marino della Regione istriana ha istituito una Commissione formata dai rappresentati della Capitaneria di porto, della Polizia e dei Vigili del fuoco, che ha subito predisposto la collocazione delle barriere galleggianti antinquinamento. A quanto pare, però, i serbatoi della navetta “Silni” non hanno subito danni, in quanto sulla superficie del mare è comparsa una chiazza oleosa di piccoli dimensioni, che non viene attribuita alla fuoriuscita di carburante dai serbatoi. L’azienda specializzata nella rimozione degli inquinamenti marini ingaggiata per affrontare l’emergenza in Molo Carbone ha inoltre calato in mare delle barriere assorbenti, pronte a essere azionate in caso di bisogno.

La bora, che anche ieri si è fatta sentire, anche se con raffiche meno intense rispetto a lunedì, ha intralciato l’operazione di recupero della navetta “Silni”, ma gli addetti contano che l’intervento sarà possibile nei prossimi giorni. Prima bisognerà spostare la stessa “Apollo” e, dovesse essere necessario, svuotare i serbatoi della navetta di rifornimento. In attesa di poter rimorchiare la navetta semiaffondata per portarla in luogo sicuro, questa è stata assicurata alla banchina, dove all’evenienza sarà effettuata l’operazione di scarico del carburante, con l’assistenza dell’azienda specializzata nella rimozione degli inquinamenti marini.


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Sfiorata la tragedia ieri mattina nel cantiere navale Scoglio Olivi a causa del fortissimo maltempo abbattutosi su Pola e dintorni. Sono stati ben due gli incidenti avvenuti in poche ore nello stabilimento navalmeccanico dovuti alle violente raffiche di bora. Negli stessi fortunatamente non si sono avute vittime, ma i danni complessivi alla fine dovrebbero risultare ingenti.

Nel primo caso, avvenuto verso le 8.30, causa il forte vento si sono staccati i cavi d’ormeggio della nave-piattaforma “Apollo” (commissionata da una compagnia belga e varata ad agosto) che fuori controllo è finita contro la navetta per il rifornimento “Silni”, dell’azienda “Brodospas”, ormeggiata in Molo Carbone. Prima dell’impatto gli operai del cantiere servendosi di un rimorchio hanno cercato di allontanare le imbarcazioni per evitare danni, senza però riuscirci. Causa il violento impatto con l’”Apollo”, la navetta è semiaffondata. In seguito la nave piattaforma è stata assicurata agli ormeggi, mentre gli operai e l’equipaggio, che nell’incidente sono rimasti illesi, sono stati fatti scendere a terra. Considerato che sul “Silni” c’erano ben 14 tonnellate di carburante, rappresentando un serio pericolo di inquinamento del mare, la Capitaneria di porto di Pola ha fatto intervenire sul posto i Vigili del fuoco nonché un’azienda specializzata per la rimozione d’inquinamenti in mare. Sino al tardo pomeriggio non era fuoriuscito molto carburante dall’imbarcazione, ma per evitare brutte sorprese la “Silni” è stata circoscritta con le barriere galleggianti antinquinamento. Nel frattempo la Capitaneria di Porto ed il Centro regionale operativo istituiranno una Commissione, la quale dovrebbe decidere sulle prossime mosse e sulle attività da intraprendere in merito al recupero del carburante rimasto nei serbatoi. Si cercherà inoltre di far luce sulle cause e sulle circostanze che hanno portato al grave episodio, il quale come succitato ha causato considerevoli danni materiali.

A causa delle forti raffiche inoltre nello scalo 2 sull’isolotto di Scoglio Olivi è crollato un piccolo capannone. Fortunatamente nello stesso non c’era nessun operario. A quanto sembra il capannone era comunque in fase di smontaggio. L’immobile, alto 20 metri, a detta dei testimoni stava traballando sin dalla prima mattina, per cui sul posto sono state piazzate le Unità d’intervento e i Vigili del fuoco, che hanno circoscritto e vietato l’accesso alla zona. Poco dopo il capannone è completamente crollato.

Tra gli altri disagi causati dal maltempo che ha imperversato per tutta la giornata, da rilevare che sino al primo pomeriggio di ieri in regione si sono avuti circa 35 interventi dei Vigili del fuoco, di cui 10 nel circondario polese. Nella maggior parte dei casi sono stati impegnati nella rimozione di rami dalle strade e alberi pericolanti, in alcuni casi hanno dovuto controllare dei camini che rischiavano di crollare, e in una circostanza per prosciugare uno scantinato.


CAPODISTRIA – Nulla di fatto ieri alla riunione del Comitato per i programmi in lingua italiana di Radio e TV Capodistria che ha visto collegato in video conferenza da Lubiana pure il direttore generale, Igor Kadunc. Nel corso dell’incontro sono emersi malcontento e amarezza per l’approccio demagogico alle pressanti questioni esposte a più riprese dai membri del Comitato. In mancanza di risposte soddisfacenti, alla seduta è stato ribadito il parere negativo al Piano di programma e produzione 2018 dell’ente nazionale, per quanto concerne i contenuti legati alla CNI. “In questa sede non discutiamo se il piano sia realizzabile o meno, bensì rimarchiamo che il documento non è adeguato. E non lo sarà finché non si rimpolperà il comparto giornalistico e tecnico in modo da permettere una produzione propria di ampiezza consona”, così Alberto Scheriani, presidente del Comitato. “Non vediamo altra via d’uscita, se non quella di riottenere il personale che manca e i finanziamenti tagliati nel corso degli anni. Servirebbe l’introduzione di una Legge particolare per i programmi italiani di Radio e TV Capodistria”, ha proseguito Scheriani, individuando nella proposta l’unica possibilità di ristabilire e stabilizzare la situazione, nonché garantire i diritti previsti dalla Costituzione. continua a leggere


ROVIGNO – Nell’ambito della cooperazione sanitaria transfrontaliera tra Croazia e Italia è stato firmato il Protocollo dell’accordo per la definizione di programmi sanitari, amministrativi e di cura per svolgere un’attività di riabilitazione altamente specializzata tra l’Ospedale ortopedico e di riabilitazione “Martin Horvat” e l’Unità Locale Socio Sanitaria “Veneto Orientale” di San Donà di Piave, con gli ospedali “Villa Salus” di Mestre e l’Ospedale di Jesolo.

Nell’ottica di uno sviluppo comune dei sistemi educativi e scientifici all’interno delle istituzioni sanitarie, si tratta di un ulteriore passo avanti nella promozione delle migliori pratiche di prevenzione e terapia nel campo della medicina fisica e della riabilitazione neurologica.

Obiettivi comuni – “Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il processo di cooperazione e di integrazione nell’UE, sviluppando metodi e strumenti di cooperazione nel settore della riabilitazione altamente specializzata, in particolare tra il sistema sanitario ed educativo, che dovrebbe riflettere la volontà comune per il conseguimento comune di obiettivi di qualità, efficienza e competitività, in stretto collegamento con le esigenze sanitarie, l’istruzione del personale medico e sanitario e il progresso della ricerca biomedica e clinica”, ha dichiarato il direttore del “Martin Horvat”, dott. Marinko Rade. continua a leggere


ROVIGNO – Vino novello, tanta allegria, ma soprattutto tanto buon umore arrivano puntualmente a novembre in tutta l’Istria in occasione della Festa di San Martino. Quest’anno, a Rovigno si è festeggiato in piazza, dove sono state allestite bancarelle che hanno riunito ben 12 produttori di vino del territorio Rovignese. La degustazione è stata accompagnata da tanta musica e da deliziosi piatti di sardelle, goulash e spezzatino alla cacciatora. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione “Agrorovinj” in collaborazione con l’Ecomuseo “Casa della batana” e la Società venatoria di Rovigno.


Da Bruxelles 21 milioni: col nuovo sistema di depurazione le acque reflue riutilizzate per l’irrigazione.

ROVIGNO. Una volta ultimato il sistema di raccolta, smaltimento e depurazione delle acque reflue, Rovigno sarà la seconda città nel Paese – dopo Parenzo – ad avere risolto il problema in maniera integrale. Le acque depurate ottenute saranno cioè riutilizzate per l’irrigazione delle aree verdi: operazione che porterà rilevanti risparmi sulla bolletta, visto che ora invece per l’irrigazione si attinge dalla rete idrica pubblica.

Il progetto – sicuramente uno dei più importanti sul fronte degli interventi infrastrutturali di Rovigno – è stato presentato nel palazzo municipale dal sindaco Marko Paliaga assieme al direttore dell’azienda municipalizzata “Epurazione acquee” Ognjen Pulić. Il valore complessivo dell’operazione è di 30 milioni di euro, 21 dei quali ottenuti dal Fondo di coesione dell’Unione europea. Quest’ultimo, istituito nel 1994, fornisce finanziamenti per progetti nel settore dell’ambiente e delle reti transeuropee, mentre dal 2007 le risorse possono essere utilizzate anche per progetti in settori connessi allo sviluppo sostenibile, fra cui l’efficienza energetica e le energie rinnovabili.

Per quel che riguarda Rovigno l’obiettivo è quello della rimozione dei contaminanti dalle acque reflue di origine urbana e industriale, così da renderle compatibili con l’ambiente al momento del loro sversamento nei punti prescelti senza che vengano a crearsi dei danni all’ecosistema. Va ricordato che la costruzione dei primi impianti del progetto è iniziata 11 anni fa: ora però si punta ad accelerare per potrare a termine l’intera operazone entro la fine del 2019, quando al sistema saranno allacciati tutti gli abitanti e le aziende di Rovigno e di Villa di Rovigno. Si tratta di un totale di 63mila utenze, comprese le centinaia di migliaia di villeggianti che d’estate soggiornano sul territorio.

In questo momento i cantieri sono concentrati tutti nella zona di Villa di Rovigno, dove sono in corso di posa 1.100 metri di tubature. A partire da febbraio si lavorerà invece nella zona dell’ospedale di Rovigno e del rione di Borik, dove verranno deposti 24 chilometri di tubature che consentiranno 700 nuovi allacciamenti. I lavori verranno interrotti nel corso della stagione estiva, per poi riprendere nell’autunno del 2018.

Giù entro questo mese intanto verrà risanato il collettore di 2,5 chilometri che collega il rione di Lamanova al nuovo depuratore di Cuvi attraversando la zona di Valbruna. La posa del collettore costiero tra il Gandusio e il porto è invece programmata per l’anno prossimo.

Il progetto comprende anche la costruzione di sette stazioni di pompaggio. A lavori ultimati – dunque tra circa due anni – saranno eliminati anche i cattivi odori che a volte serpeggiano tra le vie e le piazze di Rovigno. L’appalto del cantiere è stato affidato all’azienda edile Krk di Veglia. La città di Rovigno – è stato detto in sede di presentazione – sta dunque compiendo un passo importante nel miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti e dei villeggianti, grazie soprattutto al Fondo di coesione europeo che ha creduto nella validità del progetto. (p.r.)


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UMAGO – Il Gruppo d’azione locale dell’Istria settentrionale (GAL), solitamente impegnato nello sviluppo dell’agricoltura e della pesca, si appresta a organizzare alcuni laboratori per i viticoltori, che si svolgeranno il 14 e il 18 novembre. Il progetto viene finanziato dalla Regione istriana nell’ambito del Programma di sostegno all’agricoltura, all’economia forestale, alla caccia, alla pesca e all’economia idrica per il 2017.

I laboratori saranno gratuiti per tutti gli interessati e si svolgeranno martedì 14 novembre nella tenuta vinicola di Moreno Coronica, mentre sabato 18 il workshop sarà ospitato da Franko Dešković di Castagna.

Le lezioni saranno tenute da Melita Zec Vojinović, docente presso il Politecnico di Fiume. Ana Žužić, responsabile del LAG dell’Istria settentrionale, già nota per avere in diverse occasioni organizzato dei laboratori sulla zona ittico-archeologica di Zambrattia, ha voluto sottolineare che l’obiettivo principale dei laboratori è quello di trasmettere in primo luogo ai viticoltori della zona le nuove tecniche usate nella viticoltura.

Negli ultimi vent’anni l’area che comprende le città di Umago, Cittanova, Buie e i Comuni di Grisignana, Portole e Verteneglio, ha subito una crescita esponenziale nel campo agroalimentare. Sono sorti nuovi vigneti e oliveti, ma anche altre colture come quella del pomodoro, che in quest’area può contare su una una fabbrica con oltre cent’anni di tradizione. Sono nati anche molti frantoi per la molitura delle olive, cantine che producono vini di qualità elevata, che hanno saputo affermarsi non soltanto in Croazia, ma anche in Europa. Le opportunità in termini di posti di lavoro e finanziamenti dell’Unione europea stanno diventando sempre piè concrete e lo stesso discorso vale anche per la pesca.

Per questa ragione, i laboratori gratuiti possono essere indubbiamente utili per tutti queli che desiderano ottenere risultati ancora migliori. 


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ROVIGNO – È stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa, uno dei più importanti progetti infrastrutturali per la Città di Rovigno, ovvero il progetto di raccolta, smaltimento e depurazione delle acque reflue, che verrà finanziato con mezzi a fondo perduto che saranno erogati dal Fondo di coesione dell’Unione europea. L’investimento è di 160 milioni e 585.512 kune per un’opera che anche il governo croato ha definito “di importanza strategica”.

Senza danni all’ecosistema – Il Fondo di coesione, istituito nel 1994, fornisce finanziamenti per la realizzazione di progetti nel settore dell’ambiente e delle reti transeuropee, mentre dal 2007 l’utilizzo del fondo è stato autorizzato anche per sostenere progetti in settori connessi allo sviluppo sostenibile, come quello dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. L’obiettivo del progetto rovignese è quello di riuscire a garantire un processo di rimozione dei contaminanti dalle acque reflue di origine urbana e industriale, contaminate da inquinanti organici oppure inorganici, in modo da renderle compatibili con l’ambiente al momento del loro sversamento nei punti prescelti senza che queste creino danni all’ecosistema. continua


Impossibile rispettare il termine del 2019 per rendere totalmente sicuri i territori. Zagabria lavora a un piano con fondi Ue.

BELGRADO – Una guerra dopo la guerra, che ancora si combatte con alterni risultati. E la cui fine, promessa per il 2019, arriverà con ulteriore ritardo, probabilmente nel giro di un decennio. È la guerra contro mine antiuomo e altri ordigni inesplosi che restano occultati nel terreno in ampie aree dei Balcani, in particolare in Croazia e in Bosnia, una delle più tristi eredità del conflitto degli Anni Novanta. Il problema è stato attualizzato in Croazia dal direttore del Centro nazionale per lo sminamento (Hcr), Zdravko Modrusan, che ha confermato che l’obiettivo di “ripulire” l’intero Paese dalle mine entro il 2019, come da Convenzione di Ottawa, non sarà raggiunto. Bisognerà aspettare ancora «da 5 a 10 anni» – più probabile la seconda opzione – ha previsto, parlando alla Tv pubblica e specificando che servono 450 milioni di euro per finire il lavoro.continua a leggere


ROVIGNO – Negli ultimi mesi, gli alunni della Scuola media superiore italiana di Rovigno sono stati impegnati con diverse conferenze e iniziative volte alla solidarietà e alla prevenzione dei rischi

Tratta di esseri umani: giovani a rischio – In collaborazione con la Società cittadina della Croce rossa e con il Commissariato di polizia di Rovigno, gli alunni delle terze classi hanno preso parte ieri al Programma di prevenzione del traffico di esseri umani, un fenomeno spaventoso e preoccupante e un tema di estrema importanza nell’educazione dei giovani, che nel contempo sono anche uno dei gruppi più vulnerabili toccati da questa problematica. I giovani cercano lavoro, rispondono agli annunci di lavoro che offrono vari benefici irreali, dietro ai quali si possono nascondere vari pericoli. È essenziale, dunque, elevare il livello di coscienza dei giovani sui pericoli che si nascondono dietro a vari annunci di lavoro, far conoscere loro il problema della tratta di esseri umani e dei possibili rischi in cui potrebbero incorrere in seguito a decisioni rapide e avventate. continua


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ROVIGNO – Una potente deflagrazione ha svegliato ieri notte, verso l’1.40, gli abitanti della frazione di Borik, a Rovigno, in via Mattia Flacio Illirico. Ignoti malviventi, infatti, hanno fatto saltare in aria lo sportello bancomat della Zagrebačka banka che si trova nell’ambito della rivendita Konzum, con risultati impressionanti. La carica esplosiva utilizzata ha letteralmente sradicato lo sportello per il prelievo dal telaio e sventrato la parte anteriore dell’edificio. Lo spostamento d’aria ha devastato poi gli interni del negozio, danneggiando l’intera struttura. Non ci sono stati feriti nell’esplosione, mentre i danni materiali, non ancora quantificati, risulteranno certamente ingentissimi. Hanno subito danni anche due automobili parcheggiate dall’altra parte della strada. Da quanto appreso dalla polizia, sembra però che gli ignoti delinquenti non siano riusciti a estrarre il denaro dal distributore.  continua


La Procura di Bologna chiede il sequestro temporaneo delle tele uscite dal Paese durante la Seconda guerra.

BELGRADO. Otto capolavori dell’arte figurativa del Medioevo e del Rinascimento italiano. Al centro, per la seconda volta, di quello che potrebbe trasformarsi in un complesso caso internazionale sull’asse tra Italia e Serbia. continua per l’articolo completo


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ROVIGNO – Una persona ha perso la vita ieri pomeriggio, verso le 14, in circostanze poco chiare in vicolo dei Deserti a Rovigno. A prima vista poteva sembrare anche un incidente stradale, nel senso che una Mercedes, al cui volante c’era il noto cantante Toni Cetinski, ha investito un uomo, che però era già riverso sull’asfalto. L’area interessata – il vicolo è a senso unico – è stata circoscritta dalla polizia con il nastro da delimitazione e chiusa completamente al traffico per consentire agli inquirenti di svolgere il sopralluogo, gestito dal pm della Procura di Stato, chiamato sul luogo dell’incidente per stabilire le circostanze che hanno portato al decesso dell’uomo, ossia per scoprire se la morte fosse dovuta all’investimento oppure se la vittima fosse già priva di vita nel momento in cui la Mercedes gli è passata sopra. Sul luogo dell’incidente è intervenuto anche un veicolo dei pompieri per sollevare l’automobile e consentire l’estrazione del corpo, che successivamente è stato traslato al Reparto di patologia dell’Ospedale generale di Pola per essere sottoposto a esame autoptico.


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Il rigassificatore di Castelmuschio alla fine si farà. Dopo che nelle ultime settimane Zagabria aveva annunciato la realizzazione di un impianto offshore, puntuale è arrivata la piccata risposta della Regione, con il presidente Zlatko Komadina che ha tuonato contro il progetto del terminal galleggiante poiché si discostava completamente dal piano iniziale. La nuova idea proposta dal governo prevede una nave gigante lunga 300 metri e larga 100 sulla quale attraccherebbero le navi metaniere. Secondo Komadina la struttura galleggiante andrebbe a deturpare l’ambiente circostante, con pesanti ricadute sul turismo, oltre che risultare non remunerativa per il Comune rispetto a quella sulla terraferma.

Tuttavia, il progetto andrà avanti e a confermarlo è lo stesso premier Plenković il quale ha assicurato che il governo stanzierà 101,4 milioni di euro, mentre Bruxelles ha promesso una seconda tranche dello stesso importo. Inoltre, anche l’azienda statale LNG Croazia, alla quale è stata affidata le realizzazione del progetto, ha fatto sapere che l’interesse degli investitori d’oltreconfine per l’impianto sulla terraferma è scarso rispetto a quello offshore.

Equilibrio tra rischi e sostenibilità – Nel frattempo, questa settimana è stato aperto un dibattito pubblico legato ai rischi ambientali ed è stata anche creata una commissione ad hoc che avrà il compito di studiare l’impatto del rigassificatore. A questo proposito, Komadina ha ricevuto ieri pomeriggio il presidente dell’azienda LNG Croazia, Goran Frančić per discutere della questione ambientale.

“Al momento la nostra priorità è quella di trovare il giusto equilibrio tra i rischi e la sostenibilità – ha sottolineato Komadina –. Comprendiamo benissimo le esigenze del Paese, ma prima dobbiamo avere certezze sulla bontà del progetto sotto il profilo ecologico ed economico, perché il rigassificatore deve portare esclusivamente vantaggi al territorio”.

All’incontro era presente anche il sindaco del Comune di Castelmuschio, Mirela Ahmetović, che ha fatto presente che “non abbiamo nulla contro quest’opera, a patto però che non abbia alcun impatto sull’ambiente e quindi sul turismo, un’attività che per la nostra piccola comunità è d’importanza vitale. Da parte nostra c’è la massima disponibilità alla collaborazione e al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, in primis con lo Stato e gli investitori i quali dovranno venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini”.

Nessun impatto sull’ecosistema marino – Il presidente della LNG ha invece voluto tranquillizzare i presenti sui rischi ambientali. “L’acqua raffreddata per trasformare il metano in vapore verrebbe rilasciata in mare a una temperatura di 8 gradi. Prendendo in considerazione le dinamiche marine, ossia il moto ondoso e le correnti, quella porzione d’acqua raggiungerebbe in pochissimo tempo la temperatura ambiente, senza quindi impattare sull’ecosistema marino. Inoltre, l’acqua verrà trattata con biocidi a basso dosaggio che non sono minimamente nocivi per l’habitat marino”. Frančić ha inoltre aggiunto che il contratto per la realizzazione dovrebbe essere firmato nella prossima primavera, mentre l’ultimazione del terminal è prevista entro la fine del 2019: è questa infatti la condizione da rispettare per ottenere i 101,4 milioni a fondo perduto promessi dall’Unione europea (su un costo progettuale complessivo di 363 milioni). Il terminal dovrebbe essere operativo nei primi mesi del 2020.

La capacità di movimentazione della struttura sarà di 2,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, il che dovrebbe permettere alla Croazia di uscire dalla servitù del monopolio russo del metano, nonché assicurare nuova linfa produttiva all’intero sistema industriale del Paese, oltre che abbattere il prezzo del gas metano.

L’impianto – Il rigassificatore è un impianto al quale approdano le navi metaniere cariche di metano liquido, chiamato Gnl (Gas naturale liquefatto) o Lng (Liquified natural gas). Al loro interno il metano non è sotto pressione, bensì si trova alla normale pressione atmosferica ma è raffreddato a 162 gradi sotto zero, dato che a questa temperatura l’idrocarburo condensa e dallo stato gassoso passa a quello liquido. Viceversa, quando supera la temperatura di -162 gradiIL, il metano comincia prima a frizzare e poi a bollire, come l’acqua sul fuoco, tornando allo stato di gas. Le navi metaniere sono dei thermos galleggianti le cui cisterne sono coibentate per tenere freddissimo e liquido il metano. Le metaniere caricano il Gnl dagli impianti liquefattori e una volta giunte a destinazione, scaricano nei rigassificatori il liquido in serbatoi nei quali questo viene riscaldato con acqua per poi essere vaporizzato e immesso della rete del gas.


DIGNANO – La stagione della raccolta delle olive quest’anno si presenta eccellente sia per la quantità d’oliva che per la sua qualità. È stata un’annata favorita dalle condizioni del tempo, con precipitazioni giunte al momento giusto (anche se qualcuno non ha voluto affidarsi completamente al cielo e ha provveduto ad annaffiare le piante) e caratterizzata dalla quasi totale assenza di parassiti.

A Dignano, come in tutta l’Istria, la stagione della raccolta delle olive è in pieno corso e gli oleifici operanti in zona, che nel corso degli anni si sono moltiplicati, lavorano a pieno ritmo. In quello “storico“, gestito dalla polese “Agroprodukt”, all’imbocco di via Merceria, i macchinari lavorano 24 ore su 24 già da un mese. Finora, ci dicono, sono state lavorate più di 600 tonnellate di olive e come il tempo passa, la resa si fa sempre maggiore, da un minimo del 7 p.c. a punte del 19 p.c., per una media del 12 p.c. Non c’è bisogno di affrettarsi con la raccolta delle olive, dicono gli esperti, bisogna attendere che il frutto sia maturo, per una resa maggiore e una migliore qualità dell’olio.

Il momento ideale – Di regola il momento ideale per la raccolta è quando i due terzi dei frutti di un albero sono maturi, tenendo pure conto che non tutte le varietà maturano allo stesso tempo. Anche se di nuovi oleifici ne sono stati aperti un po’ dovunque, ai servizi di quello dell’“Agroprodukt” ricorrono pure olivicoltori di varie località dell’Istria, in primo luogo del Rovignese e del Parentino, come pure di Veglia, che da anni, ormai, affidano il proprio raccolto a questo oleificio dignanese. Da un mese a questa parte, non di rado davanti all’impianto si è formata una lunga colonna di veicoli con il loro carico di olive, soprattutto nei giorni del fine settimana, quando la raccolta s’intensifica.

Nell’oleificio dell’“Agroprodukt”, il costo della lavorazione delle olive è di 1,50 kune per chilogrammo e chi vuole gustare il proprio olio deve consegnare almeno 200 kg di olive. Altrimenti bisogna unire il proprio raccolto a quello di altri piccoli olivicoltori. Oltre che a fornire il servizio a numerosi olivicoltori, la ditta polese è attualmente alle prese pure con la raccolta delle olive nel grande oliveto che coltiva in quel di Barbariga. All’oleificio è anche possibile acquistare l’olio d’oliva novello, al prezzo di 95 kune, con uno sconto del 5 p.c. per acquisti superiori ai 10 litri. Continua 


Alla messa in suffragio ai connazionali che non sono più tra noi del 2 novembre al Duomo di Pola, alla comunità dei fedeli italiani di Pola si è unita, come di consueto, una delegazione del Libero Comune di Pola in Esilio, da poco in lutto per la perdita di uno due suoi ultimi presidenti, Tullio Canevari. Presenti al rito liturgico il presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin, nonché Fabrizio Radin e Tamara Brussich, rispettivamente presidenti della Giunta e dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Pola. La funzione è stata celebrata da monsignor Desiderio Staver, e cantata con notevole intensità d’emozioni dal coro misto della Società artistico culturale “Lino Mariani” della CI di Pola. A dirigere i cori Ileana Perosa Pavletić, con l’immancabile accompagnamento all’organo del maestro Branko Okmaca. Terminata la messa di suffragio ai defunti, il poeta polese Robero Hapacker ha letto alcuni dei suoi versi di nuova produzione.

Appello alle autorità – È seguita una fugace cerimonia di posa di fiori al cippo commemorativo delle vittime di Vergarolla. Il presidente del LCPE Tito Sidari ha rinnovato l’appello alle autorità a consentire un’opera di completamento del monumento, così come aveva suggerito di fare l’associazione degli esuli in precedenti occasioni. Le delegazioni si sono poi recate ai due cimiteri di Pola, quello memoriale della Marina da Guerra a Stoia e quello comunale di Monte Giro per due ulteriori occasioni di raccoglimento in onore a quanti non sono più tra noi.

Il sogno del ritorno – “Sono due le ricorrenze in occasione delle quali i fiumani sparpagliati nel mondo vorrebbero poter sempre far ritorno nella loro città. La prima è in occasione della Festa di San Vito (15 giugno), il santo patrono; la seconda in occasione del Giorno dei morti (2 novembre)”. Lo ha affermato Fulvio Mohoratz nel corso della liturgia svoltasi ieri al Sacrario dei caduti militari italiani di Fiume. La tradizionale Santa messa organizzata alla Cripta-Ossario della Chiesa di San Romulando e Ognissanti in occasione della commemorazione dei defunti, è stata officiata in lingua italiana dal reverendo Mario Gerić, con l’assistenza del Coro Fedeli Fiumani. All’appuntamento, al quale hanno partecipato decine di fedeli, sono intervenuti pure gli esponenti del Libero Comune di Fiume in Eslio, il sindaco Guido Brazzoduro e Mario Stalzer, il presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Orietta Marot, il presidente del Comitato esecutivo della CI, Marin Corva, e Melita Sciucca, presidente del Consiglio litoraneo-montano della CNI.

Un pensiero particolare – Presente anche una delegazione del Consolato generale d’Italia a Fiume guidata da Ileana Jančić, assistente del Console generale Paolo Palminteri, assente a causa di un’indisposizione. Nel corso della cerimonia Guido Brazzoduro ha rivolto un pensiero a tutti i fiumani defunti, in particolare a Mario Bianchi e Reneo Lenski, scomparsi di recente, nonché al senatore Lucio Toth nato a Zara nel 1934 e spentosi l’aprile scorso a Roma. Al termine della santa messa i fedeli si sono raccolti in preghiera anche davanti alla lapide posta a Cosala in perenne ricordo dei fiumani di ogni fede e razza, scomparsi in pace e in guerra.


MOMIANO – Sono terminati i lavori della seconda fase di ristrutturazione del Castello Rota di Momiano, grazie ai fondi del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, della Regione istriana e della Città di Buie, in collaborazione con la Soprintendenza dei beni cultuali di Pola.I lavori hanno compreso l’assetto del terreno esistente e la preparazione per il posizionamento del ponteggio necessario allo smontaggio e alla successiva ricostruzione del muro, del ponteggio tubolare per la parte esterna, del muro in pietra, nonché per la ricostruzione del paramento murario e delle merlature ghibelline.Gli interventi hanno compreso pure il consolidamento statico operato mediante l’installazione di ancoraggi in acciaio, con precedente foratura e installazione di ganci.Il paramento murario in pietra è stato fissato con calce idraulica. I lavori sono stati effettuati dalla ditta “Kapitel” di Gimino, mentre la supervisione è stata affidata alla ditta “Istra Inženjering” di Parenzo.

Da ricordare che il Castello Rota a Momiano venne menzionato per la prima volta nel 1035, in un atto di donazione. Durante i secoli la sua costruzione venne modificata ed ampliata sino a farlo diventare uno dei castelli nobiliari più importanti e ricchi di questo territorio. Nella prima metà del XIX secolo la famiglia dei conti Rota lasciò il castello, che si trovava ormai in stato di usura. Abbandonato alle intemperie e alla devastazione, il castello dei Rota, anche se in gran parte crollato, si erige fieramente ancora oggi su un plateau roccioso alto 10 metri. Con la ristrutturazione di questo imponente edificio storico la Città di Buie desidera creare un ambiente atto all’organizzazione di manifestazioni ad ampio raggio, come rappresentazioni teatrali, manifestazioni cinematografiche, concerti e nuovi contenuti turistici legati alla storia, alla cultura e alle bellezze naturali che lo circondano.La seconda fase degli interventi del Castello è stata finanziata dal Ministero della cultura con 250mila kune e dall’Assessorato alla cultura della Regione istriana (50mila kune), mentre l’importo rimanente è stato assicurato dai fondi di bilancio della Città di Buie per il 2017. Grazie a questo progetto il castello dei conti Rota di Momiano diventerà un valore aggiunto per lo sviluppo di tutto il territorio.


ROVIGNO/TEZZE SUL BRENTA – Dirigenza, personale e fruitori della Casa di riposo per anziani e disabili “Domenico Pergolis” sono stati ospitati, la settimana scorsa, dalle Suore della Provvidenza che li hanno invitati a far loro visita nella Casa provinciale a Tezze sul Brenta, sede della provincia d’Italia, nella Casa madre di Udine e a Cormons, dove è situata la Casa di riposo fondata dall’ordine religioso.

Il legame con Rovigno – Una preziosa amicizia, instaurata l’anno scorso durante la visita delle Sorelle a Rovigno, dove erano state attive fino al secondo dopoguerra. Ricordi e sentimenti di gioia legati alla cittadina istriana sono riaffiorati dopo l’accoglienza calorosa da parte del personale delle istituzioni in cui operavano, tra le quali la Casa di riposo, appunto, nonché l’ospedale e l’asilo, che allora si trovava nell’edificio dell’attuale scuola media “Eugen Kumičić”. Alcune, come Suor Salome – oggi 90.enne –, portano ancora nel cuore Rovigno e nel loro animo rimane forte il desiderio di ritornare, ogni qualvolta ci fosse l’interesse da parte del vescovado di Pola-Parenzo. “Un’iniziativa simile avrebbe un valore inestimabile, tenendo conto che il numero di volontari non è sufficiente. Inoltre, l’approccio che le Sorelle hanno verso la cura è sorprendentemente positivo, caritatevole e sereno, donando tranquillità: esattamente ciò di cui hanno bisogno gli anziani”, spiega la direttrice della “Domenico Pergolis”, Mirjana Banko Filipaj. Oltre che in Europa, le Suore della Provvidenza operano in Asia, Africa e Sud America, dove sono particolarmente attive e numerose. “Il numero di ragazze italiane ed europee in generale che scelgono questo percorso è sempre più ridotto”, ha notato Antonella Sugar, volontaria presso la “Domenico Pergolis”. continua


ROVIGNO – Masterchef di fama mondiale si sono riuniti a Rovigno lunedì per la terza edizione dell’Istria Gourmet Festival organizzato dall’Ente per il turismo dell’Istria in collaborazione con l’azienda alberghiera Maistra, con lo scopo di far conoscere le nuove tendenze nel mondo della gastronomia, nonché parlare delle prospettive di un possibile sviluppo dell’enogastronomia istriana.

Tra conferenze di alto livello e cooking show a cura degli chef stellati Michelin, l’evento rappresenta un’occasione per conoscere dal vivo le più grandi autorità nel settore culinario e imparare dalle loro esperienze.

Il Festival è stato inaugurato alla presenza di autorità statali, regionali e locali, tra le quali il ministro del Turismo Gari Cappelli con i suoi assistenti, il presidente della Regione istriana, Valter Flego, il direttore dell’ente turistico dell’Istria, Denis Ivošević, il sindaco di Rovigno, Marko Paliaga e numerosi altri ospiti di rilievo. Tra gli invitati c’era anche Faustro Arrighi, ex direttore della guida rossa Michelin.

“Inaugurare un evento che vede qui riuntiti non soltanto Chef e Masterchef mondiali, bensì professionisti che condivideranno con tutti noi le proprie esperienze mi rende particolarmente felice. Questo perché l’investimento più importante nel settore del turismo, accanto all’offerta turistica è senza dubbio il fattore umano e l’acquisizione di conoscenze”, ha dichiarato nel suo discorso il presidente della Regione istriana, Valter Flego. “Nella nostra Regione il settore dell’agricoltura è particolarmente sviluppato e offre prodotti di alta qualità che, affiancati a nuove conoscenze e competenze, possono risultare in un ulteriore crescita dell’Istria quale destinazione enogastronomica, capace di tenere il passo con le migliori tendenze mondiali”, ha aggiunto.

Ai presenti si è rivolto anche il direttore dell’ente turistico dell’Istria, Denis Ivošević, il quale ha messo in rilievo l’importanza di ospitare quello che egli ha definito un “dream team” di professionisti per poter apprendere da essi in prima persona quelle che sono le novità e le migliori prassi nel settore. Dopo l’apertura dell’evento, all’Hotel Lone, si sono svolte tavole rotonde dedicate alle tendenze globali e alle migliori pratiche nell’ospitalità di lusso, al funzionamento e all’offerta di alberghi di categoria superiore e ristoranti stellati Michelin, nonché all’importanza dell’identità di un ristorante e all’affermazione e crescita di un marchio riconoscibile.

Tra i relatori, provenienti da diversi Paesi leader nel settore, le conferenze hanno ospitato anche gli italiani Bruno Papaleo, Maitre de Maison dell’R&C Hotel Palazzo Manfredi di Roma, Fabio Raucci, F&B Manager del Capri Palace Hotel, quindi Lucio D’Orsi, F&B Manager del Majestic Palace Hotel di Sorrento e Mario Affinita, Executive Chef del ristorante Don Geppi del Majestic Palace Hotel.

Il pomeriggio è stato dedicato tutto all’alta cucina, con protagonisti chef stellati come Heinz Beck del ristorante La Pergola del Cavalieri Waldorf Astoria Hotels&Resorts di Roma, Roberto Cerea del ristorante Da Vittorio, Relais & Châteaux Da Vittorio di Bergamo, il quale ha deliziato i presenti preparando risotto ai carciofi, arancia all’aperol e gambero di Oneglia. Andrea Migliaccio del ristorante L’Olivo presso il Capri Palace Hotel, ha preparato, invece, ravioli di totani e patate con pappa al pomodoro e crema di provola affumicata.

Nell’ambito dell’Istria Gourmet Festival sono state organizzate tre cene a tema con gli chef ospiti. Al ristorante Wine Vault dell’hotel Monte Mulini è andato in scena lo chef Roberto Cerea, alla Brasserie Adriatic dell’hotel Adriatic hanno messo in mostra la loro arte culinaria gli chef Andrea Migliaccio e Salvatore Elefante, mentre al “ResoLution Signature Restaurant” dell’hotel Lone è stato Mario Affinita a dirigere la cucina. I partecipanti hanno potuto così gustare e seguire la preparazione passo per passo di un piatto che si è aggiudicato 2 (e addirittura 3) stelle Michelin.

Che l’enogastronomia sia un fattore sempre più importante nello sviluppo del turismo in Croazia lo ha confermato anche il ministro Gari Cappelli che, in tal senso, ha messo in rilievo l’Istria quale modello da seguire per tutto il Paese.


PIRANO – La Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” ha promosso il tema “A proposito di irredentismi”, che ha preso come spunto la presentazione di due volumi, con relativo dibattito. Alla serata in Casa Tartini, dedicata alla storia per appassionati ed esperti, è stata presentata la pubblicazione “L’irredentismo armato. Gli irredentismi europei davanti alla guerra”, a cura di Fabio Todero, con nota introduttiva del professor Raoul Pupo. I due storici erano presenti in sala e hanno colloquiato con Kristjan Knez, della Società piranese di studi storici e geografici. Gli stessi interlocutori hanno pure esaminato la pubblicazione “Massoneria e irredentismo. Geografia dell’associazionismo patriottico in Italia tra Ottocento e Novecento” di Luca G. Manenti. I due libri sono editi dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia. 

Negli interventi si è disquisito di irredentismo, dei suoi vari tipi, della sua collocazione storica a seconda delle regioni e delle possibili ripercussioni che ha avuto su eventi storici drammatici, come la prima Guerra mondiale, il centenario della quale è stato ricordato in questi anni a vari livelli. Citate le posizioni di irredentisti triestini, famosi arruolati volontari nel primo conflitto mondiale come Slataper e Stuparich. I relatori hanno convenuto che l’irredentismo non ha influito direttamente sull’intervento nella Grande guerra, ma ha ugualmente rappresentato, nel contesto italiano, una lobby, una massa di pressione di cui l’interventismo nazionale ha potuto servirsi. Altrettanto condivisa l’opinione sul fatto che l’irredentismo sia un fenomeno complesso e articolato, con luoghi e ritmi diversi, che spesso ha fatto seguito a correnti autonomiste.


FIUME – È in programma di pubblicazione, per la collana “Oltre confine”, curata per la Oltre Edizioni dallo scrittore Diego Zandel – nato nel campo profughi di Servigliano da genitori fiumani – con il proposito di far conoscere in Italia importanti autori croati, il libro della scrittrice croata Daša Drndić, dal titolo “Il doppio”, nella traduzione di Barbara Ivančić. Il volume dovrebbe uscire verso la metà di novembre. Si tratta della seconda opera della scrittrice zagabrese di nascita, ma fiumana d’adozione, ad essere pubblicata in lingua italiana. La prima è stata il romanzo documentario “Trieste”, edito dalla Bompiani nel 2015 – pubblicato in croato nel 2007 per la “Fraktura” con il titolo di “Sonnenschein” (Splendore del sole) –. L’opera, che ottenne un grande successo di pubblico con numerosi riconoscimenti letterari, si posiziona tra il saggio storico e la narrativa, racconta gli orrori del totalitarismo, l’intolleranza nazionale, razziale e religiosa, le atrocità naziste, i campi di concentramento, le terribili sperimentazioni effettuate sulla gente, l’emigrazione e l’esilio.

Questo nuovo volume – originariamente pubblicato in croato nel 2005 per i tipi della “Devedeset stupnjeva” con il titolo “Doppelgänger” (letteralmente “doppio viandante”) – si presenta, invece, come una raccolta di novelle in cui è affrontato il mondo degli anziani e i loro problemi amplificati dai torti che la storia di queste terre così travagliate ha riservato loro. Un libro che parla della vecchiaia e della malattia, della nostra identità forse disturbata da un’ombra, un “doppio” che alberga dentro di noi e ci accompagna nella vita. La prossima uscita del libro è stata un’ottima occasione per interpellare l’autrice Daša Drndić e porle alcune domande.

“Il volume che risale agli inizi degli anni 2000, è composto da due novelle, ‘Artur e Isabella’ e ‘Pupi, indirettamente collegate tra loro – ha esordito la scrittrice –. Ci sono anche dei riferimenti a ‘Trieste’ tramite personaggi comuni. La prima novella, ‘Artur e Isabella’, è una storia grottesca di due anziani che s’incontrano per la prima volta nella notte di Capodanno. In primo piano c’è il loro decadimento, descritto in scene naturalistiche, soprattutto i difetti fisici e fisiologici. La storia di ‘Pupi’, la seconda novella, è, invece, più complessa e più lunga, quasi come un romanzo breve, in cui il personaggio dopo varie peripezie familiari e storiche, finisce sulla strada e frequenta soltanto i venditori di giornali. Anche questa storia, che abbonda di dettagli grotteschi e bizzarri, si svolge in un’atmosfera di totale incapacità e disperazione e termina tragicamente, e come tale agisce come un gemello, doppio o sosia, il ‘doppelgänger’, della prima storia”.

Dopo “Trieste”, questo è il suo secondo romanzo ad essere tradotto in lingua italiana?

“Data la vicinanza con l’Italia, ritengono sia un piccolo paradosso essere tradotti nella lingua del Bel Paese appena adesso. ‘Doppelgänger’ ha avuto la sua versione prima in francese, tedesco e inglese, e soltanto ora approda nel vicinato, con la traduzione in lingua italiana”.

A curare la traduzione è stata Barbara Ivančić. Come si è svolto l’intero iter?

“Nel corso del processo di traduzione ero in costante contatto con Barbara Ivančić, soprattutto quando aveva dei dubbi e bisognava quindi sentirci per risolverli assieme. Detto questo, tengo a ribadire che non appartengo a quella schiera di autori che vigila in modo autoritario sul lavoro del traduttore. Anzi, al contrario, vedo di dare al professionista carta bianca”.


ZAGABRIA – Il governo e la Banca nazionale croata hanno dato il via al dibattito pubblico sull’adozione dell’euro. Ad annunciarlo è stato il premier Andrej Plenković, che ieri ha inaugurato a Zagabria la conferenza intitolata “La strategia per l’introduzione dell’euro in Croazia”. Un appuntamento organizzato in comune dai Banski dvori e della Banca centrale. “La Croazia ha due obbiettivi principali: aderire allo Spazio Schengen e a Eurolandia”, ha dichiarato Plenković. Per quanto concerne la sostituzione della kuna con l’euro, il premier ha spiegato che per prima cosa il Paese deve dimostrare di essere idoneo a includersi nel meccanismo di cambio europeo (MCE II). Un traguardo che Zagabria ambisce a raggiungere nel 2020, in concomitanza con l’assunzione della presidenza di turno dell’UE. “Compiremo ogni sforzo affinché la Croazia diventi, nell’arco di due legislature, un membro della Zona euro”, ha detto il premier.

Il voto favorevole dei cittadini – Plenković ha osservato che votando a favore dell’adesione della Croazia all’UE i cittadini si sono espressi pure per l’adozione della moneta unica. Ha ammesso che in questo momento il Paese non soddisfa tutti i criteri per l’introduzione dell’euro. La Croazia risulta idonea per quanto concerne la stabilità dei prezzi, l’ammontare dei tassi d’interesse a lungo termine e per quanto attiene ai parametri legati al deficit di bilancio. Non per quanto riguarda l’ammontare del debito pubblico e la stabilità formale del cambio. 

Stipendi e prezzi – Plenković ha detto di ritenere che l’euro garantirà alla Croazia una maggiore credibilità a livello mondiale. A detta del premier l’euro sarà uno strumento che favorirà la crescita economica e l’occupazione. Ha sottolineato di non condividere il punto di vista di chi teme che l’euro possa comportare una riduzione del potere d’acquisto. “Dal 2004 al 2016 nella Zona euro i prezzi sono lievitati del 23 p.c., in Croazia del 31 p.c. Contemporaneamente, anche l’ammontare degli stipendi lordi elargiti nei Paesi che hanno adottato la moneta unica è cresciuto più rapidamente che da noi. In Slovenia le paghe sono lievitate del 37 p.c, in Slovacchia del 60 p.c. e in Estonia del 134 p.c. In Croazia l’aumento è stato del 29 p.c”, ha notato Plenković. A detta del premier in seguito all’introduzione della moneta unica scompariranno i rischi legati all’oscillazione del cambio euro/kune e si ridurranno i rischi connessi ai tassi d’interesse attinenti ai prestiti. Un effetto che “dovrebbe garantire ai cittadini, alle imprese e allo Stato condizioni di finanziamento più convenienti”.

“Con l’euro – ha proseguito – la Croazia diverrà più attraente sia agli occhi dei turisti che degli investitori della Zona euro. Ciò ci acconsentirà, pure, di aumentare la nostra competitività”.

Politica monetaria e Fondo salva Stati – “La Croazia è un Paese fortemente ‘eurizzato’. In tale contesto il grado di libertà nella creazione della politica monetaria è fortemente limitato”, ha dichiarato il governatore della Banca nazionale croata, Boris Vujčić.

“Non potete perdere ciò che non avete”, ha affermato Vujčić citando Bob Dylan. Ha rilevato che in seguito all’adozione dell’euro la Croazia potrà accedere in caso di bisogno alle risorse del cosiddetto Fondo salva Stati (Meccanismo europeo di stabilità – MES) dell’UE.

Arrotondamenti – Il deputato dell’SDP, Branko Grčić, interpellato dai giornalisti in margine alla conferenza non ha svelato se il suo partito in questo momento sia o meno favorevole all’adozione dell’euro. L’ex vicepremier ha osservato che il timore dei rincari dovuti all’euro è plausibile. “Il prezzo di un articolo che oggi paghiamo 7 kune, in seguito all’introduzione dell’euro potrebbe diventare di un euro, ossia l’equivalente di circa 7,5 kune”, ha notato Grčić, richiamandosi all’esperienza degli altri Paesi che hanno adottato la moneta unica.


FIUME – In occasione di Ognissanti, al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume si terrà questa sera, con inizio alle ore 19.30 il tradizionale concerto che impegnerà, oltre alle forze del Teatro, pure l’ensemble vocale dell’Accademia di Musica di Pola. In programma il celebre Requiem in Re minore K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart. Sotto la guida del Mº Philipp von Steinaecker, si esibiranno i solisti fiumani Ingrid Haller (soprano), Ivana Srbljan (mezzosoprano), Marko Fortunato (tenore) e Slavko Sekulić (basso). 

Il mito intorno al Requiem di Mozart nacque fin dai primi anni dopo la scomparsa del compositore. Oltre allo spessore assoluto della partitura, furono le circostanze che videro la nascita e la prima circolazione del Requiem ad alimentare le leggende intorno all’ultimo capolavoro del genio salisburghese. Nel luglio del 1791 un aristocratico, che volle rimanere anonimo, commissionò formalmente a Mozart la composizione di un Requiem per la cifra di cinquanta ducati. Oggi è inconfutabilmente accertato che si trattasse del conte Franz von Walsegg, proprietario di ampie tenute nella zona del fiume Enns, che aveva la debolezza di vantare un grande talento musicale e spacciava come sue musiche invece scritte per lui a pagamento da alcuni celebri compositori di allora. Il 14 febbraio 1791 era improvvisamente morta la moglie del conte, non ancora ventunenne, e a lei Walsegg volle dedicare una Messa da Requiem richiesta a Mozart tramite il suo amministratore, l’avvocato Johann Sortschan. Poiché Walsegg non compariva mai nel suo ruolo di committente, l’avvocato ne difese rigidamente l’anonimato, circostanza alla base delle future fioriture di aneddoti. Ma la morte colse anche Mozart, il 5 dicembre dello stesso anno. La vedova, Constanze, fece in modo che il lavoro fosse ritenuto compiuto, affinché il committente versasse l’onorario pattuito. Si misero al lavoro sul materiale rimasto gli allievi più fedeli dell’entourage di Mozart: Joseph Eybler, Franz Freistädler e soprattutto Franz Xaver Süßmayr. Al Requiem va riconosciuto come contenga, seppur diluito nell’acqua dei discepoli, un tasso di genio del Maestro abbastanza forte da emozionare ancora a distanza di oltre due secoli. Ed è questo, alla fine, il vero mistero della composizione: la musica stessa. Sarà questa la prima volta che il Mº Philipp von Steinaecker si esibirà davanti al pubblico fiumano. Von Steinaecker è stato il primo vincitore del Premio Meelgard conferito dall’Orchestra dell’età dell’Illuminismo per il miglior giovane direttore d’orchestra. Da quel momento, nel ruolo di Maestro ospite, il musicista ha fatto parte di numerose orchestre. Von Steinaecker è fondatore dell’orchestra Musica Saeculorum. Ha collaborato con numerosi cantanti e strumentisti tra i quali Camilla Tilling, Dorothea Röschmann, Isabelle Faust, Guy Braunstein, Daniel Müller-Schott, Fazil Say, Sara Mingardo, Andrew Staples, Mia Person, Hanno Müller Brachmann, Peter Harvey e Boris Belkin. Non c’è dubbio che gli esecutori sapranno introdurre nel migliore dei modi il pubblico nell’ossequiosa atmosfera di Ognissanti. Va ricordato che non ci sono più biglietti per il concerto di stasera.


UMAGO – Celebrare le Giornate di Ognissanti e dei Defunti per città come Umago, Buie e Cittanova, che hanno sofferto le conseguenze dell’esodo del secondo dopoguerra, è un atto moralmente doveroso, ma anche un’importante occasione di ricongiungimento familiare e d’incontro tra vecchi amici per ricordare i tempi passati.

Mercoledì alle 10, al cimitero cittadino di San Damiano, una delegazione della municipalità, guidata dal sindaco Vili Bassanese, poserà una corona di fiori ai piedi della Croce centrale. La festa di Ognissanti è molto sentita tra gli umaghesi, molti dei quali, a causa dell’esodo e dello smembramento delle famiglie, si trovano oggi sparsi per il mondo.

Dopo il 1945 e fino agli anni ’60, la zona di Umago (come del resto tutta l’Istria), aveva subito le conseguenze dell’esodo con la partenza di decine di migliaia di persone, molte delle quali sono state costrette a vivere per anni nei campi profughi. È difficile immaginare la sofferenza di pescatori, contadini e di coloro che hanno dovuto lasciare tutti i propri averi, la propria terra, le proprie case per finire nei campi profughi.

Non è stata facile neppure la vita di quelli che sono rimasti, perché sono stati testimoni della chiusura delle scuole italiane e perché venivano costretti a parlare una lingua che non era la loro. L’esodo, una tragedia mai dimenticata, ha lasciato il segno anche nelle famiglie delle persone rimaste.

Moltissime frazioni dell’Alto Buiese, come Piemonte, Grisignana, Portole, Momiano e tante ancora sono rimaste quasi vuote, con le case che cadevano a pezzi, abbandonate e con un costante e inesorabile invecchiamento della popolazione rurale. Fino a vent’anni fa, molte località erano spettrali e irriconoscibili, con pochissimi abitanti. Con il tempo la situazione è migliorata, anche perché tante persone che avevano cercato fortuna in Italia hanno deciso di reinvestire i propri risparmi nelle case di famiglia, che ora stanno vivendo una seconda giovinezza. Dimenticare il passato non risulta comunque facile. Per questa ragione, giovedì, 2 novembre, la Famiglia Umaghese si recherà nei cimiteri del territorio per ricordare e onorare quelli che vi riposano

Silvio Delbello, a nome della Famiglia Umaghese, invita pertanto i fedeli e i membri della locale Comunità degli Italiani a unirsi alla rappresentanza del Consiglio direttivo alla deposizione di una ghirlanda e alla preghiera nei cimiteri di Madonna del Carso alle ore 9.30, Salvore alle ore 10, Umago alle ore 10.30, Petrovia alle ore 11, Matterada alle ore 11.30, Carsette alle ore 12 e San Lorenzo alle ore 12.30.


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ZAGABRIA – Sono atterrati nella mattinata di ieri a Genova i due Candair croati attivati da Bruxelles su richiesta del governo italiano nell’ambito del Meccanismo Europeo di Protezione civile. Poco prima della partenza dalla base aerea di Zemunik, il colonello Davor Turković, responsabile del team che parteciperà alle operazioni antincendio nello Stivale, ha dichiarato che per i Canadair croati si tratta della prima operazione di questo tipo in Italia. “Faremo del nostro meglio per aiutare i nostri vicini italiani. Con questa dimensione umanitaria la missione in Italia rappresenta un contributo anche alla promozione della reputazione e delle capacità delle Forze armate della Repubblica di Croazia e più in generale del nostro Paese nel mondo”, ha dichiarato il colonnello Turković. 

I due Canadair, opereranno a supporto dei velivoli della flotta antincendio dello Stato italiano per concorrere alle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi che ormai da giorni stanno interessando le regioni settentrionali.


ROVIGNO | Creare un ambiente interattivo e inclusivo, accessibile a tutti. Questo è l’obiettivo dell’Associazione delle persone diversamente abili di Rovigno che sabato pomeriggio ha inaugurato l’installazione “L’uomo sulla Luna”, posta al Centro M.A.R.E..

Si tratta, precisamente, di una scultura sensoriale con proprietà tattili, estetiche e sonore, rivolta ai bambini con difficoltà nello sviluppo e con disturbi di integrazione sensoriale.Il progetto, realizzato in collaborazione con il Laboratorio musicale di Rovigno, integra così le scienze riabilitative e l’arte. Come spiega l’autrice, Jelena Petranović, specializzata nell’arte terapeutica e coordinatrice presso l’Associazione delle persone diversamente abili, il tema principale è la Luna in quanto simbolo di fertilità, creatività e immaginazione. La scultura verrà così utilizzata in terapie individuali con i bambini. Dopo avere individuato il problema della mancanza, nei parchi gioco, di attrezzature adatte ai bambini con necessità particolari, l’autrice ha ideato un prototipo dei contenuti di un progetto più ampio, quello del primo parco sensoriale a Rovigno. La speranza è che l’idea possa essere realizzata in un futuro non troppo lontano. “Siete proprio voi la maggiore motivazione e ispirazione nel mio lavoro”, ha dichiarato Jelena Petranović all’inaugurazione, dedicando questo successo ai ai suoi piccoli grandi amici. Ha ringraziato infine tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione del progetto.La scultura – sulla quale ci si può sdraiare e lasciarsi cullare ascoltando il piacevole suono prodotto dallo strumento che vi è incorporato – ha un effetto rilassante e contemplativo anche sugli adulti, ma è interessante e attraente anche per gli altri bambini. Pertanto, le famiglie che desiderano passare un pomeriggio nel parco e utilizzarla possono rivolgersi all’Associazione.

Il progetto è stato finanziato con 8.241 kune, ottenute dalla Fondazione per la promozione del partenariato e lo sviluppo della società civile, tramite il concorso regionale “Piccoli progetti per un domani migliore” al quale era stato candidato.


La memoria storica dei paesani ha permesso di riportare alla luce il manufatto. La muraglia che da Monte Grisa arriva a Opicina è diventata un ecomuseo virtuale.

TRIESTE – La memoria storica è un esercizio che si compie anche grazie ai numeri. L’aritmetica della Grande guerra, il conflitto che infiammò l’Europa dal 1914 al 1918 causando milioni di morti e contribuendo a ridisegnare completamente la geografia politica del Vecchio continente, serve a mantenere vivo il ricordo di alcune storie che hanno attraversato il Carso triestino. Una di queste risponde al numero 40, come il Reggimento di fanteria dell’esercito dell’Impero austro-ungarico. È a quella formazione di fanteria, infatti, che è stato intitolato il Parco della trincea del Litorale, un percorso storico-naturalistico di due chilometri che si sviluppa attraverso i boschi che separano il santuario di Monte Grisa dall’Obelisco di Opicina.

Rinasce la trincea perduta che divideva Carso e mareLa memoria storica degli abitanti del Carso triestino ha permesso di riportare alla luce una trincea che si affacciava sul golfo di Trieste di cui si era persa ogni traccia. Ora il manufatto, che faceva parte della “Muraglia del Carso” è stato trasformato nel Parco 40, un ecomuseo della Grande guerra a cielo aperto, assieme al vicino Parco 97 L’ARTICOLO

Uno dei totem che svelano la storia...

Uno dei totem che svelano la storia della Trincea del Litorale

Il progetto, che gode del patrocinio di PromoTurismoFvg ed è stato reso possibile da un finanziamento della Regione, è stato realizzato dalla comunella Jus Vicinia Srenja di Contovello, grazie alla visione e al lavoro dell’architetta triestina Manuela Schirra. Il lavoro, durato oltre un anno e che ha coinvolto anche Andrej Rupel (Bauhaus), Roberto Todero (associazione Zenobi) e Srecko Rože (Museo militare Tabor Lokev), ha permesso di riportare alla luce un manufatto dalle dimensioni impressionanti, sconosciuto ai più. La zona boschiva che si trova all’ombra del santuario mariano, parallela alla Via Crucis che sale verso Monte Grisa, è uno scrigno che è rimasto chiuso per molto tempo. I manufatti strappati alla vegetazione fanno parte di una linea difensiva che avrebbe dovuto proteggere il territorio da eventuali attacchi portati dal mare. “La muraglia del Carso”, l’ha definita l’architetta Schirra per descrivere un complesso difensivo che aveva inizio a Duino e che arrivava fino a Cittanova, in Istria. Continua


Gira con “Gli appunti di Stipe” sottobraccio, il suo ultimo romanzo, nella versione bilingue a specchio, italiano-croato. Franco Fornasaro, origini tra Pirano e Portole, nato negli anni Cinquanta a Trieste nel rione di San Giacomo, farmacista di Cividale del Friuli, con questo libro ha reso possibile la realizzazione di un sogno, suo, quello di raccontare il rapporto tra un docente ed un giovane interessato alla storia del territorio, ed il sogno di Silvio Cattalini, di un libro rivolto ai giovani, che parli della vicenda dell’Adriatico orientale col cuore in mano. Lo ha regalato nei giorni scorsi anche alle Comunità degli Italiani di Momiano e di Sissano che l’hanno accolto con un gruppo di cividalesi innamorati di queste nostre terre, in viaggio in Istria.

Prossima una visita a Zara – Hanno ragionato di restauri, vedi il Castello di Momiano e di Festival, vedi le iniziative per far riemergere l’istrioto. C’è un’altra Comunità con la quale ha un progetto in programma, che doveva già realizzarsi ma che è slittato a data da definirsi, ed è quella di Zara, per rispondere alla promessa fatta a Cattalini, di portare il libro nella sua Dalmazia. “Una questione di tempistiche, di accordi” spiega Fornasaro “ma ci arriveremo”. Sarà come uno spargere le ceneri sperando che lo spirito rimanga a ricordare un uomo e la sua opera.Intanto ha pubblicato dei testi di grande interesse che riguardano le sue ricerche in campo medico-farmaceutico, che aprono riflessioni di grande rilievo sulla tematica. Dalla sua Cividale, Fornasaro ha un punto d’osservazione privilegiato sulle ricerche in questo campo che contemplano due periodi molto specifici, la medicina medievale e quella della prima guerra mondiale.

“Lo studio su Benedetto Crispo e i rimedi di origine animale in epoca longobarda – spiega Fornasaro – s’inserisce in un quadro più ampio di ricerca sul filone della medicina altomedioevale, in relazione al medico laico longobardo, figura d’eccellenza e di prestigio nella società del tempo, e agli aspetti della medicina conventuale coeva, che mi ha impegnato a lungo e che si è esplicitato, per il momento, con l’uscita nel 2008 – novità assoluta – del volume ‘La Medicina dei Longobardi’ entrato a far parte dell’iniziativa UNESCO dell’Italia Langobardorum – Centri di potere (568 – 776 d. C.)”. Una figura complessa e controversa

Chi è questo personaggio che lei cita? Quale il suo ruolo? –  continua


Pola continua a sorprendere: in questi giorni è stato infatti scoperto un altro pezzo di storia di questa plurimillenaria città. Alle spalle della sede del Museo Archeologico dell’Istria, gli archeologi hanno strappato alle viscere della terra e riportato alla luce – dopo che le tenebre per più di due millenni ce ne avevano precluso gli splendori – i resti di una villa romana. E non solo. Accanto ai resti dell’antica struttura, dal sottosuolo è affiorato anche quanto resta della strada lastricata che, si presume, collegasse le antiche mure cittadine al Piccolo teatro romano. La notizia è stata data dal direttore del MAI, Darko Komšo, dalla responsabile degli scavi, Silvana Petešić, e dalla titolare del Dipartimento di restauro e conservazione del MAI, Đeni Gobić Bravar, i quali dichiarano che il ritrovamento è avvenuto durante gli scavi effettuati intorno alle fondamenta dell’edificio del museo di via Carrara, da mesi ormai oggetto di importanti interventi di ristrutturazione e ammodernamento.

Riaffiorano preziosi reperti – “Non abbiamo ancora molti elementi in mano perché gli scavi sono appena iniziati” ha rilevato Komšo, che però ha tenuto a precisare che dalla terra sono affiorati due muri di oltre 60 metri, i resti di alcuni mosaici bicromi in tessere bianche e nere, nonchè piccoli frammenti d’intonaco affrescato. Sono stati poi trovati anche piccoli oggetti d’uso quotidiano e antiche monete, che gli addetti ai lavori stanno ora studiando. E ancora, come rileva il direttore del Museo, gli archeologici hanno riportato alla luce numerose anfore, usate non come contenitori, ma come materiale edile per la realizzazione di sistemi di drenaggio.

Mura ricavate dalla nuda roccia – continua


Avviata con la Fiera dell’artigianato in piazzale Carolina, cui è seguita la Fiera del biologico alla Comunità degli Italiani (“Attento a quel che mangi”), la stagione fieristica autunnale di Pola prosegue ora con l’”Hand Made Fest”, alla Casa delle Forze Armate, che ha chiamato a raccolta duecento espositori tra decoratori, hobbisti, artisti, tessitori, ceramisti, artigiani e appassionati del bricolage di ogni ordine. E c’è da dire che quest’anno la Fiera più colorata e divertente di Pola compie 15 anni. Tanti.

Una crescita spettacolare – Ma se alla sua prima edizione si era trattato di poco più di un esperimento che aveva suscitato curiosità e affetto, oggi questa è un’istituzione, un punto fermo nell’agenda degli eventi fieristici e sociali dell’anno più amati dal pubblico. Sta di fatto che per spegnere le quindici candeline sulla torta s’è fatto vedere questa volta anche il sindaco di Pola, Boris Miletić, che gli altri anni aveva preferito inviare in sua vece uno dei sostituti. Il primo cittadino ha espresso dunque soddisfazione per la qualità e la longevità della manifestazione, che la Città di Pola continuerà a sostenere come ha sempre fatto. Presente alla cerimonia anche Sandra Ćakić Kuhar, vicepresidente della Regione con delega per l’imprenditoria femminile, di cui l’Hand Made Fest rappresenta un’importante vetrina, oltre che un trampolino di lancio per i più ambiziosi. A parere della vicepresidente, il Festival polese del manufatto costruisce un argine contro l’omologazione e ci difende dalla produzione in serie, dal vestire, dall’apparire, dall’essere tutti uguali.

E gli antidoti di accertata efficacia contro l’omologazione, come ben sappiamo, sono l’originalità, la creatività, l’autenticità, il disprezzo delle mode e dell’uniformazione. Niente di ciò che si espone all’Hand Made Fest è un prodotto di serie. continua


FIUME – Un viaggio tra la vita, le svolte, i sogni e i brani di Giorgio Gaber, anche quelli meno noti della sua intensa carriera. È stato questo il filo conduttore della serata intitolata “Suono il clacson… scendi giù (Parole in libertà… e… partecipazione)”, tenutasi mercoledì scorso a Palazzo Modello a Fiume.

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Nuova collaborazione con Muggia Teatro – A fare gli onori di casa è stata la presidente della Comunità degli Italiani, Orietta Marot, la quale ha dato il benvenuto al direttore artistico di Muggia Teatro, Alessandro Gilleri, innovatore in diversi ambiti del contesto cultura e spettacolo. “È questo un primo approccio alla collaborazione che stiamo per avviare con il Teatro Verdi di Muggia – ha annunciato Marot – speriamo di potere instaurare un bel rapporto, che segnerà la fine del mandato dell’attuale presidenza. La serata con Daniela Vidali ed Edoardo Ferro Casagrande alla chitarra, è stata offerta dal nostro sodalizio”, ha ricordato la presidente, esprimendo l’auspicio di potere assicurare i mezzi per la realizzazione di una gita a Muggia per i connazionali. Da parte sua, Alessandro Gilleri si è detto lieto di trovarsi nuovamente nella sede della CI di Fiume (la prima volta c’era stato 25 anni fa). “Sono in corso le trattative per portare spettacoli del Teatro di Muggia ad Abbazia”, ha fatto notare il direttore artistico, ricordando che finora si è collaborato su progetti europei con il Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”.

Gaber dagli esordi al teatro canzone – Il tributo a cura di Golden Show Trieste, e precisamente Daniela Vidali ed Edoardo Ferro Casagrande, rispettivamente voce e accompagnamento acustico, ideatori e protagonisti del recital “Suono il clacson… scendi giù”, un mix tra musica e recitato, è stato un omaggio al grande cantautore milanese, scomparso nel 2003. La serata ha illustrato dunque la vita di Giorgio Gaber dagli esordi al teatro canzone, in una specie di chiacchierata a ruota libera con il pubblico. È stato un racconto senza un testo scritto, colmo di canti e recitazioni. “C’è il Gaber in bianco e nero della televisione e quello a colori del teatro – ha esordito Daniela Vidali – ne so un bel po’ di tutti e due e lo voglio presentare attraverso i ricordi non soltanto miei, ma anche di coloro che hanno fatto parte della sua vita, ai quali ho estorto aneddoti e curiosità. Con profondità e leggerezza ‘perché per vivere davvero bisogna spesso andarsene lontano e ridere di noi come da un aeroplano’”. continua


LUSSINPICCOLO – Nell’ambito delle Giornate del turismo della Croazia sono stati assegnati i premi dell’Ente turismo e della Camera d’Economia nazionale. Nel discorso d’apertura della due-giorni a Lussinpiccolo, il ministro del Turismo, Gari Cappelli, ha sottolineato che “la Croazia oggi è una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo. Per assicurare un successo che duri nel tempo, dobbiamo progredire di continuo. Proprio per questo le Giornate del turismo in Croazia, sono un’ottima occasione per ricapitolare i risultati ottenuti, scambiare esperienze, discutere di nuove idee e trend nel mondo dell’industria dell’ospitalità. Inoltre, questa è l’occasione migliore per premiare coloro che sono un esempio di qualità in campo turistico. Mi congratulo con i premiati e li ringrazio per il contributo che hanno dato a questo settore di successo”.

Le Giornate hanno compreso numerose conferenze, laboratori e tavole rotonde, come ad esempio quella intitolata “Destinazioni turistiche – amministrazione, marketing e branding”, alla quale hanno partecipato esperti dalla Slovenia, Gran Bretagna, Austria e Croazia. Si è svolta anche la conferenza “Turismo sostenibile per una destinazione sostenibile”, imperniata sulla volontà di sviluppare un’offerta turistica al passo con i tempi. Infine, l’incontro tra i rappresentanti del governo con gli operatori del settore turistico, in cui si è discusso di temi e sfide attuali del settore turistico.
La decima edizione delle Giornate del turismo in Croazia è stata organizzata dal ministero del Turismo, dall’Ente nazionale per il Turismo e dalla Camera nazionale di Economia. La manifestazione si è svolta con il supporto della Città di Lussinpiccolo e dell’Ufficio turistico cittadino, che quest’anno celebrano i 130 anni di turismo, e del Gruppo Jadranka, che celebra i 70 anni di presenza nel settore.
Tra i vari premi assegnati, Rovigno è stata la destinazione estiva più gettonata, Crikvenica la mecca del turismo della salute, mentre ad Abbazia c’è la “spiaggia dell’anno” – Lido e Angiolina. Restando in ambito istroquarnerino, il più bell’albergo a 5 stelle è il Monte Mulini di Rovigno, tra quelli a 4 stelle il Valamar Diamant Hotel di Parenzo; l’albergo migliore per le famiglie è il Valamar Isabella Island Resort di Parenzo, mentre il campeggio più gettonato è il Camping Resort Lanterna di Parenzo. L’agenzia di viaggi (grande) al primo posto è la Uniline Travel Company di Pola, mentre tra quelle minori a essere premiata è stata la Fiore Tours di Parenzo.
Nella categoria “L’uomo, la chiave del successo”, sono stati premiati, tra gli operatori dell’istroquarnerino, Euro Juričić, dipendente dell’agenzia Atlas Rabac d.o.o., di Porto Albona; Ljupka Šandrk, animatore turistico presso la Hoteli Njivice; Filip Savić, cameriere presso la Maistra d.d. di Rovigno; Sanja Burić, agente di polizia della Questura di Fiume; Dinko Car, nei trasporti marittimi della “Plankton” di Crikvenica; Nenad Pašić, tassista di Laurana; Mirjana Kranjac, commessa della Jedinstvo d.o.o. di Albona e Romano Faganel, del Museo della pastorizia dell’isola di Cherso.


ROVIGNO – Turisti e cittadini avranno a disposizione dall’anno prossimo un nuovo percorso d’accesso alle spiagge e al parco protetto di Punta Corrente, uno dei luoghi più frequentati dai rovignesi per le passeggiate in natura. Sono infatti in pieno corso i lavori sul sentiero che si estenderà dalla zona situata tra il parcheggio dell’ex complesso Monvì e i campi di pallacanestro, passando attraverso il parco dell’albergo Eden, fino alla spiaggia di Lone e il parco di Punta Corrente. Il nuovo passaggio, che sarà lungo 260 metri e largo 6 metri, sarà destinato al traffico pedonale.

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Assieme alla società turistico-alberghiera “Maistra” la Città ha dato così vita a un progetto del valore di 2 milioni di kune che include gli scavi, l’installazione dell’illuminazione pubblica e la lastricatura. La Città ha stanziato mezzo milione di kune per gli interventi, mentre l’importo rimanente è assicurato dalla “Maistra”.
“L’attuale sentiero d’accesso al parco e alle spiagge in quella zona prevede soltanto una scalinata, nota tra i rovignesi come la ‘scalinata Monvì’, che non è assolutamente adatta ai disabili, alle famiglie con neonati che si muovono con i passeggini e nemmeno ai turisti che portano in spiaggia diverse attrezzature.
Una volta completato, il nuovo sentiero sarà adatto all’utilizzo da parte di tutti i cittadini”, spiega il sindaco Marko Paliaga.
Paliaga ha annunciato anche che il termine dei lavori è previsto entro il mese di marzo, se le condizioni meteo lo permetteranno, trattandosi di interventi che richiedono di venire eseguiti su un terreno asciutto. 


PIRANO – Identificare Pirano con il suo celeberrimo compositore, Giuseppe Tartini e viceversa. È questo il traguardo del progetto europeo, presentato ieri in Municipio. Inquadrato nel programma Interreg Italia-Slovenia sino al 2020, mette a disposizione poco meno di un milione e 300mila euro e vede collaborare oltre alla municipalità, che ha il ruolo di lead partner, ancora la locale Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, il Festival di Lubiana, il Conservatorio di Trieste, il Segretariato esecutivo dell’Iniziativa centro-europea sempre di Trieste per la promozione e l’Università di Padova. Gli sforzi congiunti dovrebbero portare a valorizzare il lascito artistico di Tartini, non soltanto dal punto di vista musicale, ma anche scientifico- filosofico.

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La sua figura andrebbe collocata al centro dell’offerta turistica culturale di una destinazione importante come Pirano, per offrire ai villeggianti un valore aggiunto al loro soggiorno in riva al mare. Come rilevato dal sindaco piranese, Peter Bossman, c’è grande soddisfazione per il passo avanti che si sta facendo per dare la giusta collocazione a un nome così importante della città, al quale negli ultimi decenni non sono stati resi gli onori che meritava. Andrebbe presa d’esempio Salisburgo che è sinonimo di Mozart: non si può citare il musicista senza pensare alla sua città natale. continua


SEGHETTO – Tanto impegno e tanto lavoro dietro al Comitato locale di Seghetto, la frazione di Umago famosa per l’ex tenuta della nota famiglia De Franceschi, ma anche per l’area turistica di San Pellegrino, dove ogni anno i membri della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” si recano per la tradizionale gita all’aperto di Pasquetta e dove viene celebrata la Notte di San Pellegrino.

Il fascino dell’abitato – Seghetto ha una lunga storia, legata a palazzo de Franceschi, con la sua piccola cappella che contiene il quadro di Santa Lucia – attualmente in fase di restauro – e con l’antica torre, circondata da campi ben coltivati, dove crescono piante di pomodoro e viti e che racchiudono nella loro immensa bellezza anche qualche piccolo mistero… Le voragini che spesso si aprono di fronte al palazzo, soprattutto nei campi, indicano un dissesto idrogeologico legato probabilmente alle migliaia di mine che il cementificio ha fatto brillare per mezzo secolo per ottenere la pietra necessaria per la produzione e alimentare i forni della fabbrica. Non a caso l’acqua che gli agricoltori utilizzano per i campi spesso è salata, segno di infiltrazioni del mare nelle acque delle falde idriche. continua


L’offerta sanitaria istriana è da ieri ancora più ricca ed efficiente. Grazie alla clinica Medico, che ha inaugurato a Pola un nuovo ospedale polispecialistico, un vero e proprio policlinico privato, con standard di qualità mondiali, attrezzature d’avanguardia, servizi diagnostici d’eccellenza e personale altamente qualificato. La nuovissima struttura sanitaria è ospitata all’interno del Policlinico Peharec di via Rizzi, che alla Medico ha ceduto un intero piano. Il perché la Medico abbia deciso di aprire un centro a Pola è stato spiegato dalla direttrice del Policlinico, Nevenka Kovać, che prima, però, ha ricordato che Medico ha aperto il suo primo ambulatorio nel lontano 1991. “Dopodiché – ha rilevato la rappresentante della clinica – ha intrapreso un percorso preciso, diventando in pochi anni leader regionale nella fornitura di servizi sanitari nel settore privato”. Oggi, il Policlinico, la cui sede si trova a Fiume, occupa oltre trenta medici, uno specialista in medicina di laboratorio e biochimica clinica, una ventina di infermieri e tecnici, alcuni radiologi e tecnici di laboratorio, che ora offriranno le loro prestazioni anche agli istriani, molti dei quali già conoscono l’ospedale polispecialistico. Infatti, come ricordato anche dalla dottoressa Kovać, sono tantissimi i cittadini dell’Istria che usufruiscono dei servizi offerti dalla sede fiumana del Policlinico. “D’ora in poi gli stessi servizi saranno offerti a Pola” ha detto la direttrice, aggiungendo che anche nella città dell’Arena la clinica offrirà un’assistenza integrata e multidisciplinare. Presso il Policlinico polese sarà inoltre possibile effettuare interventi chirurgici non o poco invasivi. Per quanto riguarda le diverse specializzazioni disponibili nel centro polese del policlinico, ai tanti presenti è stato detto che a disposizione dei pazienti polesi ci saranno un dermatologo, un endocrinologo, un gastroenterologo, un ginecologo, un internista, un chirurgo, un neurochirurgo, un oftalmologo, un otorinolaringoiatra, un chirurgo vascolare e tanti altri specialisti. continua


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TRIESTE – Simone Cristicchi in America, ebbene sì, è un bellissimo e inaspettato ritorno. Dopo la conferenza stampa al Consolato di New York del settembre 2014, grazie all’impegno dei Giuliani nel Mondo rappresentati in loco dal fiumano Eligio Clapcich, e allo spettacolo al Fogolar di Toronto, grazie alla collaborazione con il Club giuliano-dalmato di Toronto rappresentato da Jo Braini, l’Istituto Italiano di Cultura diretto allora da Adriana Frisenna e il contributo del prof. Konrad Eisenbichler dell’Università di Toronto, Cristicchi ritorna ora Oltreoceano a Columbus e Oberlin.

Tutto inizia dalla stima di queste persone per il lavoro che Cristicchi ha svolto con “Magazzino 18”, riportando a galla una storia difficile e sofferta con la leggerezza dello spettacolo musicale, ma senza nulla tacere, andando a fondo di ogni argomento, in modo completo e trasversale. Nel ritirare nel 2015 a Trieste il Premio Fulvio Tomizza, assegnato dal Lions Club Trieste-Europa, Cristicchi ebbe modo di dichiarare nel suo intervento di avere “provato incredibili emozioni nel recitare in quella sala di Toronto, dove la storia si toccava con mano nell’attenzione dei suoi protagonisti lì presenti” uno dei momenti “più belli della mia lunga tournée”.
La voce di Cristicchi ora toccherà l’Ohio, dove non esistono comitati o club giuliano-dalmati, ma dove l’entusiasmo del prof. Eisenbichler ha mosso ancora una volta le giuste corde coinvolgendo le sue colleghe delle Università delle due città americane che si occupano dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana, ovvero le proff.sse Dana Renga e Ivana di Siena, che senza alcuna esitazione si sono attivate per realizzare quello che si profila come un evento straordinario.
Il 2 novembre il grande interprete di “Magazzino 18” e tanti altri spettacoli di successo, sarà all’Ohio State University di Columbus/sala della Facoltà di psicologia, e il 3 novembre al College & Conservatory di Oberlin: due spettacoli per gli studenti di lingua italiana, ma aperti anche alla cittadinanza.

Percorso artistico decennale – Che cosa porterà in scena? “Lo spettacolo – spiega Cristicchi – sarà un racconto del mio percorso artistico decennale tra video, parole e canzoni, eseguite in acustico con chitarra e voce. Mi piacerebbe stimolare i ragazzi, raccontando loro come la mia passione per l’arte, la ricerca e lo spettacolo, siano diventati la mia vita, il mio lavoro. Un viaggio faticoso, ma ricchissimo di emozioni e soddisfazioni. Insomma, come un sogno può diventare realtà. Credo che per loro possa essere un importante messaggio motivazionale”. I concerti saranno gratuiti, ingresso libero fino a esaurimento posti.


UMAGO Settembre non è stato un mese favorevole per i pescatori, né per quelli che utilizzano le reti da posta e neppure per quelli che invece usano le reti a strascico. In ottobre le orate si sono fatte vedere, ma in quantità decisamente inferiori rispetto allo scorso anno. Dalle parti di Umago ne sono state prese poche e la quantità del pescato non è sufficiente per garantire lo stipendio a quelli che lavorano in questo settore.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone sedute, tabella, cielo e spazio all'aperto

E non si tratta di lamentele prive di fondamento, perché le “saccaleve”, ossie le reti a circuizione, si sono portate via decine di quintali di cefali. Pertanto, per i piccoli pescatori non è facile arrivare a fine mese in attivo. Reti da riparare, spesso vuote e, come se ciò non bastasse, negli ultimi mesi si è assistito a un’invasione di Ctenofori, noti comunemente anche come Noci di mare (Mnemiopsis leidyi), una specie altamente invasiva che popola le nostre acque dall’anno scorso e che – alimentandosi soprattutto di uova e larve di pesce – può provocare cambiamenti strutturali di un’ecosistema già di per sé fragile.
Nelle ultime settimane sembravano quasi scomparsi, ma ora sono ritornati in grandi quantità. Questi organismi, trasparenti come il ghiaccio, pur non essendo pericolosi per l’uomo, rischiano di decimare gli stock ittici proprio perché si nutrono delle uova di pesce. La vita lungo la costa si fa sempre più dura; soltanto una ventina d’anni fa le prime sogliole si pescavano entro un miglio, in prossimità delle secche, mentre ora è possibile trovarle spesso anche a dieci miglia al largo. continua


ROVIGNO – L’Ospedale ortopedico e di riabilitazione “Martin Horvat” di Rovigno si sta confermando come un’eccellenza assoluta nel settore sanitario e oltre a migliorare costantemente il livello delle proprie prestazioni, si rende promotore di diverse iniziative, tra le quali va senz’altro annoverato il Congresso annuale dell’Accademia internazionale di medicina manuale muscoloscheletrica (IAMMM – International Academy of Manual Musculoskeletal Medicine), che il 3 e il 4 novembre prossimo si terrà al Centro multimediale. L’evento è organizzato dall’Ospedale rovignese in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università degli studi “Josip Juraj Strossmayer” di Osijek.

La medicina muscoloscheletrica viene considerata come una branca della medicina che implica conoscenze e abilità avanzate nella diagnosi, nella terapia e nella prevenzione di disfunzioni reversibili dell’apparato locomotore, mentre la IAMMM è la più importante organizzazione a livello mondiale in questo settore, i cui membri sono particolarmente attivi nella ricerca nel campo della medicina manuale muscoloscheletrica e in altre branche consimili della medicina, nonché in discipline paramediche.
A Rovigno si terrà il 9º Congresso annuale della IAMMM, evento che finora era stato ospitato da importanti centri come Copenaghen, Bruxelles, Berlino, Bordeaux, Padova e Bratislava, per cui per il “Martin Horvat” si tratta anche di una questione di grande prestigio, considerate le sue competenze in questo settore. Il Congresso annuale è solitamente un luogo di scambio di esperienze e opinioni tra professori e scienziati sulle ricerche e sui progressi compiuti nel campo della medicina manuale muscoloscheletrica. continua


FIUME – È stata un’esperienza estremamente commovente la première dell’opera “La Bohème”, di Giacomo Puccini, con la quale è stata inaugurata nel migliore dei modi lunedì scorso la stagione lirica nel Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume. Il capolavoro pucciniano – una storia semplice, ma ricca di risvolti psicologici, di passione ed emozioni – è stato presentato nella sapiente regia del celebre Fabrizio Melano in tutta la sua complessità drammatica. Scevro di alcun riferimento particolare alla Parigi dei bohémien, agli artisti squattrinati pieni di ideali e di sogni che popolavano la capitale francese negli ultimi decenni del XIX secolo, caratterizzato da una scenografia ridotta all’essenziale o quasi del tutto assente – un aspetto che contraddistingue troppe produzioni dello “Zajc” nell’ultimo decennio e che non sempre produce risultati soddisfacenti, privando lo spettatore dell’aspetto visivo dell’opera, ma che qui non è dispiaciuto affatto –, quest’allestimento ha messo in risalto i rapporti tra i personaggi in maniera esemplare, grazie anche a un talentuoso ensemble di solisti, che hanno seguito le indicazioni di Melano dimostrando una non comune capacità di immedesimazione nel ruolo. Questo vale soprattutto per i protagonisti del melodramma, Anamarija Knego nel ruolo della sarta Mimì, e Aljaž Farasin nei panni del poeta Rodolfo, che hanno offerto un’interpretazione psicologicamente cesellata ed emozionante dei due amanti. continua


ROVIGNO – “Devo rilevare a malincuore che alcuni consiglieri dell’opposizione non si comportano in maniera adeguata. Non conoscono il Regolamento di lavoro del Consiglio e ricorrendo a espressioni ingiuriose e atteggiamenti maleducati dimostrano di non rispettare la dignità del massimo organo cittadino”. Con queste parole, il vicesindaco Marino Budicin ha criticato il comportamento assunto da alcuni membri del Consiglio cittadino all’ultima sessione tenutasi la settimana scorsa.

“Da alcuni interventi dei consiglieri dell’opposizione è possibile dedurre che essi ritengono che la CNI avrebbe dei privilegi nei confronti sia della maggioranza, ma soprattutto delle altre comunità nazionali”, ha aggiunto il vicesindaco, riferendosi alle discussioni su diversi punti della revisione del bilancio per il 2017 e alla proposta dell’SDP in merito alla nomina di una Commissione per la tutela delle comunità nazionali non autoctone, oltre a quella già esistente per la tutela della CNI.
Budicin è pertanto dell’opinione che i consiglieri del Partito socialdemocratico abbiano dimostrato che la posizione che avevano un tempo in merito allo status della CNI è ormai soltanto un ricordo lontanissimo. “Nel mio intervento ho esposto le motivazioni dello status particolare della CNI in Istria e a Rovigno, con particolare riferimento alla sua autoctonia, motivazioni che poggiano su due presupposti specifici: nella storia dell’Istria e di Rovigno, dei suoi popoli, e in alcuni importanti atti di diritto internazionale”, ha spiegato Budicin, il quale si è soffermato poi sul contesto storico di questi territori attraverso i secoli, fino all’esodo del secondo dopoguerra che ha decimato soprattutto la componente italiana. continua


Dopo l’ultima seduta estiva (del 27 luglio), e tre mesi di pausa, torna a riunirsi in autunno il Consiglio cittadino di Pola. L’appuntamento è per domani pomeriggio alle 17 e tra i punti all’ordine del giorno, spicca la realizzazione del bilancio semestrale per il 2017, di cui dovrà rendere conto il primo cittadino, Boris Miletić. Come è andata dopo sei mesi di gestione pubblica? In base alla prima versione di bilancio, la Città aveva pianificato 420 milioni di kune, fatte poi lievitare fino a 422 milioni, con la revisione dello scorso giugno. Ebbene, nel corso dei primi sei mesi dell’anno, la Città non è riuscita a incamerare più di 166 milioni e 258mila kune, il che sta a significare che l’erario cittadino è stato realizzato in una misura non superiore al 39,38 per cento. Ad ogni modo, nessun motivo di preoccupazione. È ormai cosa risaputa e che si riconferma di anno in anno: il primo semestre, che precede la stagione turistica è sempre quello di magra e dunque non è affatto escluso che la realizzazione di fine anno, riesca ad allinearsi con la cifra del preventivo. A voler trarre un paragone, nei primi sei mesi del 2016, Pola aveva incamerato 177 milioni, molto di più rispetto al medesimo periodo del 2015, concluso con 146 milioni in cassa, e del 2014, con 143 milioni. continua


Dopo quasi due settimane di tempo soleggiato e di un clima pressapoco estivo, nella giornata di ieri le condizioni meteorologiche sono cambiate portando con sé tantissima pioggia e un calo delle temperature. Le abbondanti precipitazioni, accompagnate da tuoni e grandine, che hanno interessato gran parte della giornata, hanno causato innumerevoli disagi innanzitutto nel traffico, provocando allagamenti nelle strade, il che ha obbligato tutti i servizi cittadini a intervenire.

_JER8101Fino alle ore 19 di ieri, a Fiume sono caduti 82 mm di pioggia, come registrato nella stazione meteorologica di Drenova, mentre in territorio di Abbazia sono stati rilevati 28mm e a Bakarac 51mm di pioggia. Nelle zone sopra i 1.100 metri, in particolare sul Platak, ha nevicato.continua


Pola è… trovarsi ai Giardini alle 8, Pola è… incontrarsi sotto Port’Aurea, Pola è… scoprire i mosaici nascosti (Dirce), Pola è… volere mangiare una fetta di torta, ma non poterlo fare (riferito al ristorante del Marina ACY), Pola è… non possedere l’ombrello quando piove… meglio il cappuccio, Pola è… chiedere indicazioni senza che nessuno te le sappia dare, Pola è… andare in Piazza Foro per la connnessione Wi Fi. Pola è di tutto e di più. I colori della città, né piccola né grande, più imperfetta che perfetta, monumentale altrettanto quanto industriale, tranquilla quanto incasinata vengono difesi a spada tratta dal Gruppo artistico-culturale (S)conosciuti della Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri”, capitanato dal prof. Teo Banko. Niente atteggiamenti local-patriottici, soltanto un profondo, sincero sentimento di legame verso il borgo natio, apprezzandone i piccoli angoli nascosti, i luoghi cari che respirano di storia, di energia positiva, di creatività, di cultura, di movimento, di urbanità. continua


Sarà una grande occasione per il pubblico della regione, incontrare a Dignano, Grisignana e Fiume tra il 27 e il 29 ottobre prossimi un pianista eccezionale come il Mº Giovanni Bellucci, che i principali magazine di critica musicale pongono nella Top Ten dei virtuosi della storia, accanto a Martha Argerich, Arrau, Cziffra, Kempff, Zimerman. Giovanni Bellucci sta attualmente incidendo le 32 Sonate e le 9 Sinfonie di Beethoven trascritte da Liszt: una monumentale integrale discografica (in 14 CD), che è in corso di pubblicazione a cura dell’etichetta olandese Brilliant Classics. Il Mº ha deciso di rendere omaggio sia all’Istria, alla quale lo lega un antico amore per l’opera di Luigi Dallapiccola, che alla città di Fiume, esplorata anche attraverso la figura di D’Annunzio e del suo pensiero sulla musica; al Vate ha dedicato incontri e riflessioni. continua


Opposizione della Regione croata a un impianto offshore. Il governatore: «Progetto stravolto, danno per il turismo»

La zona di Castelmuschio dove doveva essere realizzato il rigassificatore

La zona di Castelmuschio dove doveva...  Il rigassificatore di Veglia sarà un impianto off shore – Sorgerà nella baia di Sepen al largo di Castelmuschio. Lavori previsti nel 2018 Già partite le trivellazioni che proseguiranno fino al 25 settembre

FIUME. Sempre più lastricata di problemi la strada che porta al rigassificatore offshore di Castelmuschio (Omišalj), nell’isola quarnerina di Veglia. Ad appoggiare il “no” all’impianto galleggiante da parte della municipalità di Castelmuschio è stata anche la Regione del Quarnero e Gorski kotar. Nella recente seduta del suo parlamentino è stata ribadita la contrarietà al terminal offshore, giacché si tratterebbe di un progetto completamente diverso rispetto al piano iniziale.

«Si è sempre parlato di rigassificatore sulla terraferma, nei pressi della località di Castelmuschio – ha osservato il governatore Zlatko Komadina – un impianto per così dire “incassato”, che non avrebbe costituito un pugno all’occhio della popolazione locale e dei numerosi turisti che vengono a trascorrere le vacanze sull’isola di Veglia. Invece da Zagabria è arrivata mesi fa la notizia che si è deciso di dare la precedenza al rigassificatore in mare, una nave gigante lunga 300 metri, larga 100 e alta come un grattacielo di 17 piani. Un mostro, mi si consenta il termine, anche molto rumoroso e turisticamente non accettabile. Per tacere della questione del raffreddamento delle acque di mare, trattamento necessario al funzionamento dell’impianto» continua


FIUME – È stato presentato a Palazzo Modello, sede della Comunità degli Italiani di Fiume, il volume “Scritti minori” di William Klinger, prima opera della nuova collana di saggi e studi del Centro Studi “Alberto Cavalletto” di Padova. A fare gli onori di casa è stata la presidente del sodalizio, Orietta Marot, che ha sottolineato l’importanza della serata in quanto “si vuole in questo modo rendere omaggio al nostro compianto William Klinger”. Un particolare benvenuto è stato dato alla delegazione di Padova del Comitato promotore composta da Giulio De Rénoche, presidente del Centro Studi, Patrizia Rossetti e Paolo Cadrobbi, del Comitato culturale della rivista Opinioni Nuove Notizie. Inoltre, la presidente Marot ha letto le lettere inviatele dal sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, dal console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri e dal presidente del Centro di ricerche storiche di Rovigno, Giovanni Radossi, che purtroppo non hanno potuto partecipare all’evento.continua


L’Istria potrebbe diventare una Repubblica indipendente e sovrana? Negli ultimi giorni l’ipotesi da romanzo ucronico è stata ventilata a livello internazionale. A prendere in considerazione l’argomento non sono stati i circoli politici o diplomatici, perlomeno non le cancellerie che contano. A occuparsi delle questione, traendo spunto dal referendum sull’indipendenza della Catalogna, sono stati i giornalisti e in alcuni casi i circoli finanziari.

Tra le testate più autorevoli ad avere accennato all’ipotesi, figura l’emittente televisiva DW (Deutsche Welle). Gli analisti della Merrill Lynch – Bank of America si sono spinti ancora più lontano rispetto alle fonti del network tedesco. I banchieri statunitensi hanno indicato la presunta esistenza di moti autonomisti non soltanto in Istria, ma anche a Fiume. Nella loro cartina, per quanto attiene l’ex Jugoslavia, sono indicate anche la Repubblica croata dell’Erzeg-Bosnia, la Repubblica serba di Bosnia, la Vojvodina e il Sangiaccato (Sandžak). continua


UMAGOSipar, Tiola e Zambrattia, zone costiere piene di storia, daranno vita al parco archeologico di Umago. I risultati delle ultime scoperte fatte dagli archeologi tra il 2013 e il 2017, come pure i lavori di recupero dei siti, sono stati presentati al Museo civico di Umago dall’archeologa Branka Milošević, la quale ha fatto parte del team di esperti che ha effettuato gli scavi necessari per riportare alle luce quello che rimane dei siti costieri. Le ricerche – effettuate dagli archeologi con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione istriaa, della Città di Umago – hanno consentito soprattutto di rivitalizzare Sipar, quale penisola con un grande passato visitabile dai turisti. Oltre a Sipar ci sono Tiola, le antiche ville romane di Catoro e le secche di Zambrattia, dove si trova sommerso un villaggio di palaffitte con una delle barche più antiche mai scoperte nell’Adriatico. continua


ROVIGNO – Nell’ambito dell’VIII Seduta ordinaria del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana si è tenuta al Centro di ricerche storiche la presentazione del volume “La Comunità Nazionale Italiana negli Statuti delle Città e dei Comuni bilingui della Regione Istriana” a cura di Silvano Zilli. Una pubblicazione realizzata dal Consiglio in collaborazione con il CRS di Rovigno, volta a garantire, armonizzando gli Statuti, lo stesso livello di tutela del connazionale nelle Città e nei Comuni bilingui della Regione.
“L’intento è di fornire una documentazione e una fonte d’informazione capace di costituire una base non soltanto per definire il livello di tutela della CNI autoctona in Croazia, ma anche e soprattutto, per richiedere dei miglioramenti alle disposizioni in vigore, ritenute manchevoli, non consoni alle esigenze reali dell’appartenente alla CNI e della comunità stessa, intesa quale corpo collettivo”, ha evidenziato il presidente del Consiglio, Gianclaudio Pellizzer, che ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. continua


CAPODISTRIA – Dal 16 al 23 ottobre si svolgerà la XVII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Nell’occasione il Consolato generale d’Italia a Capodistria ha realizzato un corposo programma sul filo conduttore di quest’anno “L’Italiano al cinema, l’Italiano nel cinema” pubblicato pure sul sito ufficiale della manifestazione www.linguaitaliana.esteri.it. Sul ruolo del progetto nazionale, nato nel 2001 per iniziativa del MAECI assieme all’Accademia della Crusca, abbiamo interpellato Iva Palmieri, Console generale d’Italia a Capodistria. “Dev’essere un momento d’incontro. Questa è un’occasione per promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo. Non solo e non necessariamente con gli italiani, che magari hanno maggiore abitudine a guardare i film italiani e a esprimersi nella nostra lingua. Diciamo che il cinema rappresenta un po’ un veicolo di trasmissione: è più facile guardare un film che ascoltare una lezione universitaria. Si finisce quindi per acquisire una maggiore padronanza della lingua con uno strumento di trasmissione che è di fatto più vicino alla gente. Quindi speriamo di potere coinvolgere nella programmazione italiani e non”. continua


Polemica fra Unione degli istriani e Federazione. Lacota: «Roma pubblichi i rendiconti». Ballarin: «Ma noi siamo trasparenti»

«Hanno chiesto un finanziamento da 40mila euro per rifare il sito. Ma chi ce l’ha un sito da 40mila euro? Trump?». Se lo chiede il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota stringendo in mano la ripartizione dei fondi alle associazioni degli esuli.

La scena è la rappresentazione plastica di come il mondo dell’esodo sia alla resa dei conti. Letteralmente, perché al centro della polemica, ancora una volta, c’è l’utilizzo dei fondi dati alle associazioni in base alla legge 72. Il presidente dell’Unione degli istriani finora si era tenuto fuori dalla questione. Ma ieri mattina ha indetto una conferenza stampa, affiancato dal “grande accusatore” Renzo de’ Vidovich, per chiedere al governo «di rendere pubblici i rendiconti degli anni scorsi su come sono stati spesi i soldi», invocando in caso l’intervento della magistratura. Gli ha risposto pressoché in diretta, da una conferenza quasi simultanea, il presidente di Federesuli Antonio Ballarin, rassicurando sulla «trasparenza assoluta nella gestione dei fondi, monitorata dal ministero». continua


  • Fonte:  La Voce del Popolo
  • Link: http://editfiume.info/lavoce/pola/25627-fiera-dell-artigianato-stamane-l-apertura
  • Articolo completo: Fiera dell’artigianato Stamane l’apertura
    Scritto da: 
  • Data: 12 ottobre 2017

Pola – Inizia il conto alla rovescia. La Confartigianato istriana ha predisposto tutto per dare il via stamane alla 20.esima edizione giubilare della Fiera artigianale dell’Istria. Il piazzale Carolina accoglierà la manifestazione fino al 15 ottobre e diverrà quartier generale per ben 118 espositori, che metteranno in mostra i loro prodotti sistemandosi con gli stand e i loro capannoni entro l’ampia superficie fieristica. Occasione di farsi un po’ di pubblicità, concludere nuovi affari o di farsi conoscere per numerose ditte artigianali, aziende commerciali e imprese agricole a conduzione familiare.

Massiccio sarà lo sbarco dell’ artigianato locale (53 espositori), ancora più numerose (74) saranno le imprese che giungeranno da diverse altre regioni croate e poche (3) saranno quelle provenienti dall’ estero.
Veniamo al programma. La fiera terrà aperti i battenti dalle 10 alle 20, fatta eccezione per la domenica quando chiuderà alle 17. L’inaugurazione solenne si svolgerà oggi (giovedì), alle 11. Ai visitatori verrà data l’occasione di assistere a numerosi happening fieristici e a diverse presentazioni in anteprima di una grande varietà di proposte artigianali. Oggi (alle 14.00), si partirà subito con la prima iniziativa che fa da corollario all’evento: la tavola rotonda dedicata al problema del deficit della forza lavoro in Croazia. continua


Dopo il veloce raid scandinavo che ha portato a un brusco calo delle temperature nel corso dell’ ultimo fine settimana, e l’altrettanto fugace fronte instabile che ha attraversato la nostra Regione nella notte tra ieri e lunedì, il maltempo sta per concedere una pausa lasciando il passo al classico anticiclone delle Azzorre. E lo farà in maniera vistosa e imponente nel corso di questa settimana, ma la sua presenza potrebbe prolungarsi anche oltre, tanto che gli esperti lo hanno già ribattezzato “super anticiclone”. L’alta pressione azzorriana ha già raggiunto il Mediterraneo centrale e nelle prossime ore si spingerà fino alle nostre zone, influenzandoci con condizioni stabili e un tempo ampiamente soleggiato.
Si attuerà così quella che in gergo meteorologico viene definita “ottobrata”, ossia un periodo caratterizzato dalla presenza dell’alta pressione, quindi con bel tempo prevalente e clima relativamente mite per la stagione.
Le temperature saranno in lento, ma graduale aumento su tutto il Quarnero, con valori che torneranno a misurare 23/24 gradi. Continuerà invece a fare fresco la mattina, con le minime che si aggireranno intorno ai 15 gradi. Continua


UMAGO – Rifiuti e furbetti: questi ci sono sempre. Ma le cose potrebbero cambiare in un futuro prossimo perché soprattutto d’estate nei cassonetti per la raccolta differenziata finisce di tutto. Plastica, metallo, vetro… gli appositi contenitori ci sono dovunque, a centinaia nelle isole verdi dell’ Umaghese, ma molti s’infischiano delle regole e nei container ci buttano di tutto, anche rifiuti organici.

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Molti turisti, poi, tra i quali tantissimi proprietari di seconde case, principalmente sloveni, le regole proprio non le rispettano e molti tra loro non hanno nemmeno i cassonetti per l’immondizia, quelli che dovrebbero essere tenuti nei cortili di ogni casa. Di conseguenza lasciano i rifiuti dove capita.

L’impresa che gestisce la raccolta dei rifiuti, costretta a raccogliere i rifiuti lungo le strada, annuncia sanzioni per i trasgressori. Si parla di multe e controlli che potrebbero essere fatti anche tramite telecamere di sorveglianza. Umago di “occhi di vetro” ne ha già tanti e dunque negare l’evidenza non sarà sempre facile. E dire che la campagna denominata “Fai la differenza” e tanto pubblicizzata, doveva servire a fare un po’ d’ordine, ma così non è stato.
Nel centro di raccolta di Finida la gente può conferire gratuitamente qualsiasi tipo di rifiuti, dai mobili vecchi agli elettrodomestici, dal materiale di scarto dell’edilizia ai materassi, ma ancora oggi tanti preferiscono abbandonare i rifiuti lungo le strade o nei boschi.


La Banca nazionale ha messo a punto la strategia. Il governo vuole approfittare della crescita economica in atto: secondo l’Ue il Pil salirà quest’anno del 3,1%.

ZAGABRIA. Le voci circolavano da mesi, ora diventano più frequenti e indicano la probabilissima rotta. Rotta che è quella dell’ingresso della Croazia nell’Eurozona – o almeno di un serio tentativo in questo senso -: una prospettiva che sta diventando sempre più concreta. A confermarlo sono stati i media di Zagabria, in testa il quotidiano Vecernji List, che ha rivelato che la Banca nazionale croata ha ormai pronta una strategia – da aprire al dibattito pubblico – per l’introduzione dell’euro in Croazia, in sostituzione della kuna. L’obiettivo è quello di riporre nel cassetto la moneta nazionale per sostituirla con quella unica europea intorno al 2022. Una strategia, ha scritto il giornale, che include sia «i benefici» dell’euro per Zagabria, sia «i possibili rischi» dell’abbandono della kuna. Continua


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L’Istria può vantarsi ora di avere una Guida Michelin dedicata. La nota casa editrice francese Michelin Travel Partner Boulogne Billancourt, infatti, ha deciso di dare alle stampe una guida enogastronomica dedicata esclusivamente all’Istria. Si tratta di una pubblicazione ricercata, che solitamente viene dedicata a destinazioni gourmet come Parigi, Barcellona, al Trentino Alto Adige, che sono inserite, sì, nelle guide nazionali, ma che per la specificità del territorio vengono ritenute meritevoli di un’edizione speciale.

Essendo secondo i criteri della Michelin l’Istria considerata una “piccola destinazione”, con un numero contenuto di indirizzi raccomandati – la Croazia ne ha complessivamente 34, di cui 13 in Istria –, l’edizione speciale dedicata alla penisola include pure una parte turistica, la cosiddetta guida verde Michelin, per cui i lettori possono avere a disposizione tutta l’offerta turistica dell’Istria. Si tratta senza dubbio di un veicolo promozionale importante per questo territorio.
A dire il vero, l’Istria era presente in tutte le guide gastronomiche più importanti d’Europa, ma le mancava quella più importante, ossia la Guida rossa Michelin, per cui si può affermare che questo gap è stato colmato. continua…


  •   – Fonte:  Il Piccolo

ROVIGNO – La città di Rovigno ha il maggior numero di locali in Croazia in rapporto agli abitanti. Secondo una ricerca del quotidiano Jutarnji list, su 36 rovignesi (sono 14.300, nell’ultimo censimento nazionale 2011) c’è almeno uno tra ristoranti, bar, pasticcerie o fastfood. Se la densità di locali nella località è altissima, i controlli sanitari sono pochi. Nel 2016, stando al ministero croato della Salute, gli ispettori hanno effettuato 19 controlli. A Rovigno è stato controllato un locale ogni 20, mentre ad esempio ogni esercizio a Curzola città ha avuto 1,7 visite degli ispettori; a Sebenico in media ogni locale è stato controllato una volta; a Ragusa e Zagabria la media è stata di un controllo ogni 4 locali. Nelle 19 verifiche, a Rovigno è stato rilevato in media il maggior numero di irregolarità nel Paese: 1,4 per controllo. Per Denis Ivoševic, presidente dell’ Assoturistica istriana, il problema è forse un altro: «Forse solo il 10% degli esercizi rovignesi resta aperto tutto l’anno, gli altri lo sono da aprile a settembre. Ci dovrebbero essere agevolazioni per i titolari di locali sempre aperti, che faticano per tenere alta l’immagine turistica dell’Istria». (a.m.)

ROVIGNO – Andrà in onda domenica alle 21 su TV Capodistria il documentario dedicato al 70º anniversario della Società artistico-culturale che opera in seno alla Comunità degli Italiani “Pino Budicin” e che negli anni ha trasmesso e diffuso i valori della componente nazionale italiana a Rovigno.

Presentato in anteprima quest’estate alla 17º edizione dell’Italian Film Festival, il film – girato e prodotto dal programma italiano di TV Capodistria – racconta la storia dell’unica, legittima, autoctona e genuina interprete della tradizione canora rovignese che dal 1947 conserva e tramanda il ricco bagaglio culturale locale.

L’evento è pensato con l’intenzione di promuovere l’offerta enogastronomica locale anche nei periodi fuori dalla stagione turistica e includerà 10 tra i ristoranti più noti della città in cui cittadini e ospiti avranno la possibilità di assaporare le specialità di Rovigno e dell’Istria.

La replica del documentario andrà in onda, sempre su TV Capodistria, giovedì 12 ottobre alle ore 14.30. Leggi articolo


ROVIGNO – Una settimana all’insegna delle prelibatezze della cucina locale attende da domani cittadini e ospiti a Rovigno. Fino al 14 ottobre, l’Associazione degli imprenditori e l’ente turistico ripropongono per il sesto anno consecutivo la tradizionale manifestazione enogastronomica “Sui sentieri delle delizie rovignesi”

I ristoranti che prendono parte alla manifestazione sono “La Perla”, “Brancin da Nino”, “Lovor”, “Fortuna”, “Volley Ferata”, “Calisona”,“Dario”, “Sidro”, “Maslina” e “Dream”.

Presso gli uffici dell’ ente turistico è possibile ritirare i volantini plurilingui con l’offerta completa e le informazioni necessarie per contattare i ristoranti.
Per gli amanti della cucina accompagnata da un po’ di sano movimento, oggi e domani si terrà il “Weekend Bike & Gourmet Tour”, un piacevole giro in bici adatto a tutti coloro che amano ammirare le bellezze della natura, con soste su attraenti siti culturali ed enogastronomici.

Tutte le informazioni, prenotazioni e contatti si possono trovare sui siti Internet www.tzgrovinj.hr e www.maistra.hr.


ROVIGNO. Oltre che vegliare sulla città di Rovigno dalla vetta del campanile del Duomo che porta il suo nome, la patrona Santa Eufemia lo farà d’ora in poi anche dai fondali marini: una replica in…

Oltre che vegliare sulla città di Rovigno dalla vetta del campanile del Duomo che porta il suo nome, la patrona Santa Eufemia lo farà d’ora in poi anche dai fondali marini: una replica in bronzo della celebre statua è stata infatti posizionata a 16 metri di profondità all’ingresso della grotta che porta al cuore dell’isolotto di Bagnole.

L’iniziativa, partita dal Centro per le attività subacquee “Rovigno” nella ricorrenza dei suoi 40 anni di attività, ha trovato subito appoggio innanzitutto da parte del sindaco Marko Paliaga e della direttrice dell’Ente di soggiorno Odete Sapac. Entrambi erano in prima fila sulle rive, per la cerimonia di “saluto” della statua in occasione della sua discesa in mare, alla presenza di numerosi rovignesi.

«Abbiamo scelto l’isolotto di Bagnole – ha detto il presidente del Centro per le attività subacquee Davide Brattoni – perché tra le 14 isole dell’arcipelago della nostra costa è la destinazione subacquea preferita. Il fondale di 16 metri è adatto a tutte le tipologie di immersioni, crediamo che i visitatori non mancheranno».

La replica della statua è opera dello scultore locale Andrija Milovan. «Non si tratta di una copia identica della statua barocca in cima al campanile – ha spiegato Milovan – ma di una sua reinterpretazione nel rispetto delle norme scultoree e del luogo della sua collocazione». Prima di prendere il mare a bordo di un gommone dei vigili del fuoco, la statua è stata benedetta dal parroco di Rovigno don Vilim Grbac. Per l’occasione sulla riva è stata organizzata una vera festa, con le “bitinade” e altri canti tipici proposti dalla società artistico culturale Marco Garbin e con la partecipazione della locale Comunità degli Italiani.

La statua potrà costituire per gli appassionati di immersioni un ulteriore motivo di interesse rispetto a quelli che già ci sono. Sui fondali lungo la costa rovignese – isole comprese, ovviamente – giace infatti un vero e proprio patrimonio storico–culturale sotto protezione. Il riferimento è in primo luogo al relitto del piroscafo Baron Gautsch, affondato nel 1914 a nove miglia al largo della costa; e al relitto dell’Hans Schmidt, colato a picco a dieci miglia dalla costa.

Da ricordare poi che nel maggio dello scorso anno al largo di Capo Promontore, nell’estremo sud dell’Istria, era stata affondata di proposito la motonave Vis: l’unità, ammiraglia della flotta militare ai comandi del maresciallo Tito ai tempi della Jugoslavia, è ora mèta per i sub. (p.r.) 


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ROVIGNO – Sono iniziati i lavori di costruzione della rete fognaria dell’ intera area di Villa di Rovigno, Borik, Valsavie e Gripole: uno dei maggiori progetti di infrastruttura nella storia della città, proclamato progetto di valore strategico da parte del governo della Croazia.
Con questo, il 99% degli abitati del Rovignese sarà allacciato alla rete di canalizzazione. A Villa di Rovigno sono già all’ opera le ruspe nei due cantieri che prevedono la costruzione di 200 metri di strada del quartiere di Vičani e 3,5 chilometri del collettore principale Gripole-Villa di Rovigno. Un terzo cantiere, come precisato dal nuovo direttore della municipalizzata “Smaltimento acque”, Ognjen Pulić, aprirà a novembre in centro città. Dal teatro Gandusio allo squero, infatti, verranno risanati il collettore costiero e quello terrestre utilizzando una tecnologia senza scavi, attraverso i tombini.
I lavori verranno eseguiti dall’ impresa edile GP KRK e dalla slovena RIKO. Il valore dell’ intero investimento è di 220 milioni di kune, delle quali il 70% sono mezzi a fondo perduto erogati dall’ Unione europea, dalle Hrvatske vode e dal ministero competente. Il termine dei lavori suddivisi in più fasi con pause durante la stagione turistica è previsto entro la fine del 2019.
Grazie a questo progetto, a Rovigno verrà risolta completamente la questione delle acque reflue e del loro trattamento, innalzando la qualità del mare lungo la costa e tutelando la salute umana e l’ambiente


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ROVIGNO – Sono ripartiti puntuali a settembre i lavori di costruzione e ricostruzione dell’albergo “Park” e del marina sottostante: i maggiori investimenti delle due società – “Maistra” e ACI – quest’anno. Dopo la sosta nei mesi estivi della stagione turistica, entrambi i cantieri hanno ripreso a lavorare sui progetti che una volta terminati – la conclusione è prevista entro la fine del 2018 – andranno a completare la zona esclusiva Monte Mulini, con alberghi di alto livello e il rinnovato lungomare della spiaggia Mulini.

Il dragaggio del fondale – La ricostruzione del marina sta attualmente procedendo con il dragaggio del fondale marino lungo tutta la lunghezza della costa, per portarlo alla profondità di 4,5 metri. È in corso anche la costruzione dei pilastri portanti in cemento armato, del frangiflutti principale, del muro costiero e del frangiflutti secondario con pontile d’accesso. Dalla parte terrestre sono invece in corso gli scavi per la realizzazione delle fondamenta di costruzione dell’edificio centrale. I lavori sono eseguiti dalle ditte “Pomgrad”, “Strabag”, “Marinetek NCP” e “Dubina inženjering”.

 Una struttra a cinque stelle – Altri 320 lavoratori delle ditte Kamgrad e Radnik sono invece impegnati in questi giorni al cantiere del “Park”, dove stanno attualmente lavorando alla realizzazione della costruzione in calcestruzzo armato del pianoterra e dei primi tre piani che dovrebbe andare avanti fino all’ inizio del 2018. In corso anche i lavori alle installazioni elettriche e idrauliche. Per motivi di sicurezza – fanno sapere dalla “Maistra” – il sentiero lungomare che passa attraverso i due cantieri è stato chiuso. Entrambi gli investimenti hanno alto valore strategico per il turismo in Croazia. La nuova struttura alberghiera a 5 stelle, nel cui progetto sono investiti 600 milioni di kune, avrà sei livelli, sui quali troveranno sistemazione 209 unità ricettive con 193 camere e 16 suite. Un quarto delle stanze avrà anche una piccola piscina per il relax, oltre a una grande quantità di contenuti esclusivi. All’interno ci saranno anche 6 bar e ristoranti e una zona wellness, che si estenderà su oltre 3.800 m² di superficie all’ interno (dove occuperà due dei sei piani della struttura), ai quali vanno aggiunte le tre piscine all’ aperto.

 Standard elevato – Il progetto del marina ACI rappresenta un importante passo avanti negli standard del turismo nautico in Croazia, con un design all’ avanguardia, che metterà a servizio dei clienti le più moderne soluzioni tecnologiche, nonché servizi nautici e di ristorazione di livello elevato. La nuova struttura sarà suddivisa in due aree: una destinata alle imbarcazioni con ormeggio fisso, l’altra per imbarcazioni in transito. Le capacità ricettiva di 422 ormeggi è state praticamente dimezzata, in modo da consentire l’approdo imbarcazioni più grandi e lussuose


Il cantiere si ferma ma la struttura resta chiusa per quest’ estate Quasi 200 gli ormeggi previsti. L’Aci investe 14 milioni di euro

11 giugno 2017 – ROVIGNO. Procedono a ritmo spedito i lavori per la costruzione del nuovo marina a Rovigno, in Istria, che prenderà il posto del vecchio porticciolo che non riusciva più a rispondere alle esigenze di un mercato sempre più agguerrito ed esigente. Il marina dell’Aci dovrebbe essere pronto all’ inizio della stagione turistica 2018: comporterà per la compagnia abbaziana un investimento di circa 105 milioni di kune, ossia oltre 14 milioni di euro. Per l’Aci, fondata nel 1983 e proprietaria di 21 porticcioli in Istria, Quarnero e Dalmazia, si tratta del più cospicuo investimento per un singolo marina sostenuto negli ultimi anni. La nuova struttura – dicono gli esperti dopo aver analizzato il progetto – avrà l’impatto visivo migliore rispetto alle consorelle delle coste croate dell’Adriatico. Il marina rovignese potrà contare su un design ultramoderno, con numerosi servizi di alta qualità, non ultima l’offerta in campo ristorativo. Accanto sorgerà anche il rinnovato hotel di lusso, in cantiere a cura della Maistra.

Tornando al marina, i lavori a mare sono stati affidati all’ azienda Pomgrad, quelli di terra alla Strabag: le aziende operano in modo coordinato per evitare intoppi e ritardi, visto che a breve uomini e mezzi si dovranno fermare per l’alta stagione turistica rimettendosi poi in marcia il primo settembre. Il nuovo marina metterà a disposizione 192 ormeggi per imbarcazioni di lunghezza media 18 metri (prima erano 11), mentre gli armatori potranno contare su un pescaggio fino a 4,5 metri. In pratica il vecchio impianto sarà totalmente rivisitato: gli interventi di miglioria riguarderanno anche diga frangiflutti e banchina. «La costruzione – ha rilevato il direttore generale dell’ Aci Kristijan Pavić – rappresenta un passo avanti nel miglioramento dello standard nel settore del turismo nautico in Croazia. L’aspetto, le soluzioni tecnologiche, i servizi formeranno un tutt’ uno di cui i diportisti beneficeranno a piene mani, e Rovigno rappresenterà una destinazione nautica d’eccellenza». Ecc. 


Titolo: La città della comunicazione globale 

ROVIGNO Il complesso dell’ex Fabbrica tabacchi si è trasformato in questi giorni in una piccola città in cui convivono, lavorano e collaborano rappresentanti del mondo dei media, della comunicazione, del marketing, della politica, dell’economia e di varie altre industrie. Una città di circa 4.500 abitanti, perché è questo il numero dei partecipanti al Weekend Media Festival, il più grande raduno dei media e dell’industria delle comunicazioni del Paese.

La scomparsa delle serie americane – In due intense giornate di conferenze, tavole rotonde, laboratori e presentazioni, il Festival ha definito le principali tendenze e sfide nei settori della comunicazione e dei media.

Il problema della pirateria – Il problema principale è stato individuato in internet e nello sharing di contenuti pirata che rendono accessibile, con un solo click, ogni produzione di massa, sempre tenendo condo del fatto che non esiste una soluzione efficace contro il fenomeno, diffusissimo, della pirateria. ecc.

Lo scandalo Agrokor –  Il problema principale è stato individuato in internet e nello sharing di contenuti pirata che rendono accessibile, con un solo click, ogni produzione di massa, sempre tenendo condo del fatto che non esiste una soluzione efficace contro il fenomeno, diffusissimo, della pirateria. ecc.

«Non pubblichiamo gossip» – Il problema principale è stato individuato in internet e nello sharing di contenuti pirata che rendono accessibile, con un solo click, ogni produzione di massa, sempre tenendo condo del fatto che non esiste una soluzione efficace contro il fenomeno, diffusissimo, della pirateria. ecc.

«Dirty Soccer» – Tra le conferenze più visitate ieri, ce n’erano due relative al mondo dello sport. Nella prima sono intervenuti il presidente della Federazione croata di pallamano, Zoran Gobac e il selezionatore della nazionale di pallanuoto, Ivica Tucak, i quali hanno affrontato il tema dello sport inteso come business. ecc.

Gli emoticon finlandesi – Nel corso della giornata si è discusso anche sull’utilizzo di tecnologie informatiche nel mondo della sanità e nell’ambito dell’industria farmaceutica e sul futuro dei trasporti pubblici. ecc. 

Pagina: Le News..ultima modifica: 2017-09-23T13:44:39+02:00da alessandro-54
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