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I familiari in quarantena fino a 20 giorni – Se il contagiato e i suoi contatti vivono sotto lo stesso test senza la possibilità di isolare il paziente (ad esempio bambino infettato che necessità delle cure dei genitori), i cosiddetti contatti casalinghi devono restare in isolamento 20 giorni (10 giorni di durata della contagiosità del paziente + 10 giorni di isolamento dall’ultimo giorno di contagiosità della persona infettata), ad eccezione che il malato soddisfi i criteri per l’interruzione della quarantena dopo 10 giorni e che i contatti non sviluppino i sintomi del Covid durante tale periodo, fatto che va certificato dal medico di famiglia.
No al tampone al termine della quarantena se… – Una volta conclusa la quarantena, non è necessario sottoporsi a tampone se i contatti non sviluppano i sintomi, ad eccezione dei seguenti casi: le persone sono immunodepresse o lavorano nel sistema sanitario e di assistenza social, come le Case di riposo; le persone soddisfano i criteri per l’accorciamento dell’isolamento a 7 giorni dopo aver ricevuto il test negativo.
Infine, l’Istituto nazionale di salute pubblica informa che la persona che è venuta a contatto con un contagiato non soggiace a isolamento se: è guarita dal Covid (infezione confermata da test molecolare o rapido) negli ultimi 6 mesi dal contatto; se è guarita dal Covid e si è sottoposta a vaccinazione (1 dose J&J o 2 dosi dei vaccini Pfizer, Moderna o AstraZeneca); se è vaccinata con tre dosi di vaccino (1+1 J&J; 2+1 Pfizer, Moderna, AstraZeneca); se è vaccinata (1 dose J&J o 2 dosi Pfizer, Moderna o AstraZeneca), a condizione che siamo trascorsi 14 giorni dall’ultima somministrazione, ma non più di 120 giorni (J&J 60 giorni) dall’inoculazione.
Kaić ha spiegato che finora non dovevano isolarsi i contatti stretti che sono guariti dal Covid o che si sono vaccinati e la cui validità era senza limiti temporali. “Ora abbiamo reimposto questi limiti temporali poiché abbiamo scoperto che l’immunità acquisita con la guarigione o la vaccinazione perde efficacia dopo un certo periodo. E questo è molto ben visibile con la variante Omicron, che si diffonde a macchia d’olio e che riesce a ‘bucare’ l’immunità”.