Per quale motivo ci troviamo improvvisamente di fronte a un’abbondante offerta di tributi in onore di Alida Valli? Solo perché quest’anno ricorre il centesimo anniversario della sua nascita a Pola? Questa può essere una spiegazione, ma risulta insufficiente se pensiamo che già all’annuncio della sua morte nel 2006 erano in molti a pensare “Alida chi?” Infatti, l’attrice che, com’è noto, non aveva mai adottato comportamenti da diva e non amava né apparire né parlare di sé, era quasi svanita dall’immaginario collettivo e in breve tempo il suo ricordo si era sbiadito fino quasi all’oblio.continua a leggere
Anche l’Istria, come tutta la Croazia, è colpita duramente dalla quarta ondata della pandemia da Covid. Oggi, mercoledì 20 ottobre, sono ben 47i nuovi casi registrati, dopo che gli epidemiologi hanno processato 328 tamponi. Il tasso di positività è del 14,3%. L’ultima volta che ci siamo avvicinati alla quarantina di nuovi casi è stato il 12 gennaio di quest’anno, con esattamente 40 positivi su 610 tamponi. L’incidenza però era più bassa (6,5%). La task force regionale sottolinea che l’80% delle nuove infezioni si riferisce agli alunni delle scuole elementari e medie superiori. “Oggi registriamo il record per quanto concerne i tamponi positivi in un solo giorno dall’inizio della quarta ondata”, lo ha detto Dino Kozlevac, capo dell’Unità di crisi della Protezione civile della Regione istriana. “Ora sì che siamo preoccupati. Il virus corre soprattutto tra i banchi di scuola: quasi l’80% delle infezioni riguarda i giovani, che fortunatamente sviluppano sintomi leggeri della malattia. Ma il problema è che portano il coronavirus a casa, infettando i familiari e le persone anziane”. Kozlevac ha poi reso noto che proprio per questo motivo cresce anche il numero delle persone in isolamento domiciliare, che oggi sono 919. Nel reparto per le malattie infettive dell’ospedale di Pola sono ricoverate 29 persone, “la maggior parte (90%) non vaccinate”, ha precisato il responsabile della task force regionale, il quale ha confermato che in Istria è stato dato il via alla somministrazione della terza dose del vaccino.
Il 10% dei casi complessivi in Croazia si registra nella Regione litoraneo-montana. Oggi, mercoledì 20 ottobre, sono infatti ben 324 le nuove infezioni, a fronte di 1752 tamponi eseguiti, per un tasso di positività che schizza al 18,5%. Con questo aumento esponenziale della pandemia, i casi attivi sono 1432. Come nel resto del Paese, anche nel Quarnero e in Gorski kotar il virus si diffonde soprattutto nelle aule scolastiche e negli uffici: così, 172 infetti fanno parte della popolazione lavorativa, mentre 119 sono alunni delle scuole elementari e medie. Sono 33, invece, gli over 65 ad aver contratto il Sars-Cov-2. Non arrivano buone notizie nemmeno dal Centro clinico ospedaliero di Fiume, dove i ricoverati sono 62 (+3 su ieri), mentre sono attaccati al respiratore 6 pazienti. Nelle ultime 24 ore si š avuto anche un decesso per complicazioni causate dal Covid.
Un numero così alto era inimmaginabile solo pochi giorni fa, ma la pandemia ha accelerato in modo assolutamente inaspettato, facendo registrare oggi ben 3162 nuove infezioni. Il tasso di positività sfiora il 30%. Questi sono dati ufficiosi, che devono essere confermati dal bollettino della task force nazionale e che indicano una crescita esponenziale dei casi di Covid. Ricorderemo che una settimana fa i contagiati erano 2022, mentre 14 giorni fa 1925.
Contagi a tre cifre nella Regione litoraneo-montana dove nelle ultime 24 ore 105 (-5 rispetto a ieri) persone sono risultate positive al coronavirus su 1.175 test processati. Il che significa che il tasso di positività ammonta all’8,94 per cento. Sono invece 49 le persone che hanno superato la malattia mentre la lotta contro il Covid continua per 35 pazienti ricoverati al Centro clinico-ospedaliero di Fiume (ossia uno in più nei confronti delle passate 24 ore), di cui 5 (+1) si trovano in terapia intensiva. Non ci sono stati decessi riconducibili al coronavirus.
Dopo i 14 neocontagiatiavuti mercoledì, in Istria oggi 7 ottobre si registrano 23 nuovi casi d’infezione da Covid-19 a fronte di 348 tamponi effettuati. Sono guarite 9 persone mentre in isolamento domiciliare si trovano 709 cittadini. Al Reparto per le malattie infettive dell’Ospedale di Pola i pazienti affetti dal coronavirus sono 27, ossia 4 più di ieri.
Tanta paura questa sera, mercoledì 6 ottobre, a Spalato e in tutta la Dalmazia per un forte sisma. La scossa è stata di magnitudo 4.6 con epicentro a Trilj, 39 chilometri a nord-est del capoluogo dalmata, al confine con la Bosnia ed Erzegovina. Il terremoto ha colpito la Dalmazia alle 21.57 e la scossa è stata così forte che la gente, in preda al panico, si è riversata nelle strade. In questo momento, però, non si segnalano danni a cose e persone. Il sindaco di Trilj, Ivan Bugarin, ha dichiarato che molti cittadini sono scesi in strada e tanti “hanno deciso di trascorrere la notte in auto per paura di qualche altra scossa”. Subito dopo il terremoto, le campane della Chiesa di San Michele Arcangelo hanno suonato l’allarme per tutti gli abitanti della zona. La maggior parte degli abitanti dell’area ha commentato sui social che la scossa “è stata fortissima ed è durata circa 7-8 secondi”. “Sembrava come un tuono in avvicinamento, e la scossa tellurica mi è sembrata infinita”, ha postato un cittadino di Spalato. Una ragazza di Trilj, invece, ha detto che “mi sembrava come se tutta la casa stesse per venire giù. Sto ancora tremando…”.
I rovignesi hanno festeggiato ieri la Giornata della Città e della sua patrona Sant’Eufemia, che, come di consueto, ha visto in mattinata la celebrazione della Santa Messa in lingua italiana nel duomo dedicato alla martire. Alla funzione, officiata dal vescovo emerito della Diocesi di Parenzo e Pola, mons. Ivan Milovan, hanno partecipato, tra gli altri fedeli, pure il parroco mon. Vilim Grbac, il vicesindaco di Rovigno David Modrušan, gli esuli membri della “Famia Ruvignisa”, con il vicepresidente di quest’ultima Tullio Svettini.
Alla Santa Messa in italiano hanno partecipato pure i membri della “Famia Ruvignisa”
In seguito al sermone del mons. Milovan, che ha ricordato, oltre a Sant’Eufemia, tutti gli altri martiri periti sul territorio istriano, ad augurare a tutti i presenti una buona giornata festiva è stato inoltre il vicepresidente della “Famia Ruvignisa”. Citando i celeberrimi versi danteschi “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e com’è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”, Svettini ha voluto ricordare e impartire un augurio a tutti gli esuli rovignesi, vicini e lontani, che condividono la stessa condizione del “ghibellin fuggiasco” nel 700.esimo anniversario della sua morte. Nel corso della giornata si sono tenute inoltre le funzioni in lingua croata, sempre presso il duomo, mentre sulla riva e in piazza si è svolta la Fiera dell’artigianato, che a causa delle condizioni meteorologiche avverse ha radunato un numero ridotto di espositori.
La giornata è stata arricchita dalla mostra “Navi affondate”, aperta presso il Museo della Città di Rovigno, che nell’ambito dei festeggiamenti ha voluto offrire a tutti gli interessati visite gratuite delle esposizioni. Per gli esponenti della Città di Rovigno è stata un’occasione per augurare un’altra volta a tutti i rovignesi e a tutte le rovignesi una serena festa della Città e della patrona di Rovigno.
È un sogno che si avvera, una cosa unica al mondo, che testimonia e racconta il passato di Istria, Fiume e Dalmazia e al contempo di un’Europa. C’è tanta emozione, oltre alla soddisfazione di vedere finalmente realizzato il progetto, nelle parole con cui oggi, martedì 28 settembre, a mezzogiorno Franco Degrasi e Giorgio Rossi hanno accompagnato la presentazione del nuovo allestimento delle masserizie degli esuli al Magazzino 26. E non potrebbe essere diversamente, considerato che sia il presidente dell’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata che l’assessore alla Cultura, Sport e Giovani del Comune di Trieste questa pagina di storia l’hanno vissuta direttamente sulla propria pelle, costretti a lasciare, giovanissimi con le loro famiglie, la patria d’origine; Degrassi la sua Isola, Rossi la natia Umago. . Il percorso espositivo si articola in due parti, di cui una, la più ampia, raccoglie lo storico Magazzino 18.